LAZIO. È DI NUOVO EMERGENZA SANGUE
La possibilità di salvare una vita non va mai in vacanza e anzi in questo periodo ce n'è particolarmente bisogno
30 Luglio 2015
Tecnicamente donare il sangue è l’azione spontanea di un soggetto, che gratuitamente mette a disposizione una determinata quantità del proprio sangue affinché venga utilizzata per scopi medici. Se si analizza questo gesto in maniera più approfondita, sicuramente di tecnico c’è ben poco, in quanto è uno degli atti più belli e solidali che si possano fare; un trapianto salva una vita umana. Biagio Bosco, presidente dell’ Avis comunale Roma, sottolinea: «La donazione nasce da motivazioni personali, nel convincimento che si tratta di un valore sociale. Le associazioni che se ne occupano fanno opera di fidelizzazione attraverso l’informazione ed il coinvolgimento della società civile».
L’emergenza
Come tutti gli anni, con l’arrivo della stagione estiva, cresce l’emergenza legata alla carenza di sangue. Quest’anno la situazione è particolarmente critica in Lazio, Sicilia e Toscana.
Biagio Bosco, al riguardo racconta: «L’emergenza estiva comprende anche il Lazio, ma la regione ha un suo triste primato, infatti non è autosufficiente per gran parte dell’anno e non solo in estate. La città che ne è più colpita è Roma (anche durante l’anno), anzi diciamo che Roma, con la sua offerta sanitaria sia per qualità che per quantità, crea la carenza dell’intero Lazio». Il Lazio sta vivendo momenti di mancanze importanti, l’insufficienza del sangue conta circa 30 mila unità l’anno, lo rivela all’agenzia Dire, Stefania Vaglio, professore di Patologia clinica de La Sapienza Università di Roma e direttore del servizio Trasfusionale dell’Azienda ospedaliera Sant’ Andrea.
Le iniziative
In una situazione di allarmismo come questa, tutte le associazioni, di volontariato e non, lavorano con dinamismo per sollecitare i propri associati per far fronte a questa emergenza, confidando nella solidarietà dei volontari.
Il Centro nazionale sangue (Cns) dell’Istituto superiore di Sanità, che coordina la compensazione interregionale, lancia l’allarme e su Twitter fa partire l’hashtag #nonrimandare, che alla base abbraccia un concetto forte e preciso: “donare sangue salva una vita”. L’AVIS comunale di Roma, «cerca di pianificare più dettagliatamente possibile le donazioni per luglio, agosto e settembre, a fronte delle periodiche segnalazioni di carenza di sangue a cura del CRS (Centro Regionale Sangue). Ricerca, dal proprio data base, tutti i soci donatori che sono in condizioni di donare e si fa impegno di invitarli a farlo».
Esiste, comunque, un aiuto a livello nazionale, conferma la professoressa Vaglio. Il Centro regionale sangue riceve le comunicazione da tutti i servizi regionali trasfusionali della loro carenza, attraverso una bacheca gestita dal Centro nazionale Sangue e dai flussi compensativi da parte delle diverse regioni.
La domanda che ci si pone è se è possibile prevenire questa emergenza, in un periodo in cui, ogni anno, è ormai nota la criticità.
Secondo il presidente Bosco: «Si potrebbe prevenirla, attraverso un progetto regionale che coordini l’intero litorale romano ed istituisca con l’aiuto delle associazioni, postazioni di donazione estive nelle località di villeggiatura del territorio regionale; questo progetto deve necessariamente coinvolgere la regione in quanto deve interagire con molte realtà sanitarie del territorio che, per loro organizzazione, sono strutturalmente indipendenti».
Un altro tipo di prevenzione dovrebbe essere svolto a livello culturale. La professoressa Vaglio sottolinea che questo sarebbe essenziale, in quanto non si dovrebbe andare a donare solo quando c’è emergenza, ma dovrebbe diventare un atto civile, sociale, civico e solidaristico, per cui tutti, dovrebbero farlo almeno una volta all’ anno.