LE MAPPE DELLA POVERTÀ EDUCATIVA NEL LAZIO
Bene Roma per nidi e digitalizzazione, male Frosinone e Rieti ai primi posti per abbandoni scolastici, che sono meno a Latina e Viterbo. I dati dell'Osservatorio #conibambini
15 Aprile 2021
Offerta di asili nido, raggiungibilità delle scuole, transizione digitale, abbandono scolastico. Sono gli ambiti esplorati dalle Mappe della povertà educativa nel Lazio, presentate il 14 aprile nel Rapporto dell’Osservatorio #conibambini, promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini” e Openpolis nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”.
Anzitutto i dati sul quadro d’insieme: nella Regione vive quasi un milione (913.150) di minorenni, la metà dei quali concentrato nella Capitale, che si distingue per l’offerta di asili nido e la digitalizzazione (a Roma l’88,2% delle famiglie sono raggiunte dalla connessione ultraveloce, solo il 9,8% nella provincia di Frosinone), mentre le province di Viterbo e Frosinone sono quelle potenzialmente più vulnerabili. Invece Rieti è la provincia con la percentuale più alta di scuole raggiungibili (95,1%), a distanza di 40 punti si posiziona Viterbo.
Altra nota dolente per la povertà educativa nel Lazio: le province di Frosinone e Rieti sono ai primi posti per abbandoni scolastici nel Lazio. Tuttavia, se «la Città metropolitana di Roma supera la media regionale, nazionale e anche quella europea per la copertura di servizi alla prima infanzia», le mappe evidenziano che «il 40% dei Comuni dell’area metropolitana sono sprovvisti di asili nido», evidenzia la ricerca. Secondo Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale “Con i Bambini”, «la pandemia ha accentuato le diseguaglianze educative, ma ha fatto comprendere a molti che la scuola, grande presidio della Repubblica, non può più essere lasciata sola. Vanno implementate e rafforzate le “alleanze educative” tra scuola, famiglia, terzo settore e istituzioni locali. Nel Lazio grazie al Fondo abbiamo supportato oltre 70 “comunità educanti”, con circa 38,5 milioni di euro tra interventi regionali e multiregionali, mettendo in rete circa 740 organizzazioni». Ma dopo questa panoramica sintetica, analizziamo gli ambiti nel dettaglio.
Asili nido
Fra le regioni italiane, il Lazio si colloca all’ottavo posto per offerta degli asili nido (30,7%), con una media superiore a quella nazionale (24,9%). Osservando le province, la città metropolitana di Roma registra il 34,9% (oltre 36mila posti in più di mille strutture, 44 posti per 100 residenti 0-2 anni), Frosinone ha appena 14,8 posti ogni 100 bambini (e circa il 60% dei Comuni della provincia sono privi di servizi per l’infanzia), ma succede anche in provincia di Roma a Civitavecchia (14,9 posti per 100 piccoli), Tivoli (14), Anzio (12,3). Mentre si rivelano particolarmente virtuosi i Comuni di Gerano (177,8), Poli (68,6), Licenza (63,2), Frascati (54,8), Subiaco (52,1) e Bracciano (48,4) «che, con quote così elevate, è possibile che coprano anche parte della domanda dei territori vicini che non hanno strutture».
Le scuole raggiungibili con mezzi pubblici
«Secondo i dati più recenti relativi al 2018, sono 34.531 in Italia gli edifici scolastici statali raggiungibili con mezzi alternativi a quello privato, come quelli di trasporto pubblico (urbano, interurbano, ferroviario) o di trasporto scolastico: l’86% delle 40.160 scuole totali presenti nel nostro Paese», riferisce il Rapporto. Nel Lazio la percentuale cala all’84,5%. A Rieti è possibile raggiungere quasi tutte le scuole (174 su 183, il 95,1%) utilizzando un mezzo pubblico, Roma si attesta all’83,1%, mentre Viterbo e provincia arrivano solo al 57,1% (128 su 224 edifici scolastici). Ma occorre ricordare che «Rieti è la provincia del Lazio con più Comuni senza scuole»: ben 19 su 73 (26%).
Le disuguaglianze digitali
Per quanto riguarda i dati precedenti alla pandemia, «il 48% delle famiglie del Lazio erano raggiunte da una rete fissa, con velocità di download pari o oltre i 100 Mbps», dato che supera quello nazionale (36,8%). A Roma e provincia il 58,2% delle famiglie hanno questa connessione ultraveloce, a Latina il 29,3%, a Frosinone solo il 9,8%. «Tuttavia, approfondendo l’analisi a livello comunale, emerge l’ampio divario tra il capoluogo romano e il resto del territorio, con il 48,8% dei Comuni dove la connessione ultraveloce non raggiunge nessuna famiglia», osserva la ricerca.
L’abbandono scolastico
Nel 2019 in Italia il 13,5% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è uscito dal proprio percorso educativo prima di raggiungere il diploma. «La media regionale del Lazio è inferiore a quella nazionale, anche se lievemente e anche se, in 2 delle 5 province, il fenomeno incide in misura più ampia. Con il 15,7% e il 13,4% di giovani usciti dalla scuola prima del tempo, le province di Frosinone e Rieti sono ai primi posti per abbandoni nel Lazio. Gli abbandoni in provincia di Frosinone superano anche la media nazionale. Segue la città metropolitana di Roma, con una quota del 10,7%, mentre chiudono la classifica Latina e Viterbo rispettivamente con un tasso dell’8,2% e del 7,7%», conclude il Rapporto.
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