NELL’AGRO PONTINO IL PROGETTO PER COSTRUIRE LEGAMI DI COMUNITÀ
Al centro del progetto nato all'interno dei Laboratori Teu la mappa di comunità in un kit open source. Domani al Borgo di Fogliano la presentazione
26 Febbraio 2019
Ripartire dai legami di comunità, dalla e dalle comunità solidali. È questo il tema al centro del progetto Legami di Comunità nell’agro pontino (che non deve, evidentemente, il suo nome al caso).
Finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando Comunità Solidali sui Comuni di Latina, Pontinia e Sabaudia, sarà presentato domani, mercoledì 27 febbraio durante un incontro che si terrà dalle 9.30 alle 12.30 presso il museo ornitologico del Borgo di Fogliano (LT).
Con 5 partner principali (Amici di Bella Farnia – ente capofila -, Diaphorà, Cammino, Age e Percorsi) e la collaborazione di Comune di Latina, Comune di Pontinia, Comune di Sabaudia, Pro Loco di Borgo Grappa, FantasticArt e la cooperativa Il Sentiero, il progetto pone al centro il concetto di comunità.
I 5 partner principali della Rete di progetto fanno parte dei Laboratori di Territorio Europa, il progetto Cesv (ora CSV Lazio) che da tre anni lavora per la costruzione di partenariati stabili per lo sviluppo locale.
Anche attraverso il lavoro che le organizzazioni portano avanti sui territori di riferimento – da Borgo Grappa a Fogliano, da Latina a Pontinia – Legami di Comunità nell’Agro Pontino si pone l’obiettivo di accrescere nei cittadini, nei volontari, nelle organizzazioni una consapevolezza diffusa di appartenere ad una comunità, di esserne parte integrante, di agirne un ruolo fondamentale, in un sistema integrato tra patrimonio culturale e patrimonio naturale, come ci spiega Marianna Frattarelli, coordinatrice del progetto. «Ogni associazione porta avanti un percorso nel proprio territorio, un lavoro di costruzione di comunità», continua. «L’innovazione è cucire su queste attività la consapevolezza di creare dinamiche di tipo comunitario attraverso attività semi strutturate, condotte in piccoli gruppi di lavoro, in modo tale che ad ogni incontro emerga la volontà di costruire una Comunità».
LE ATTIVITÀ previste nel progetto sono quindi attività aperte proposte dalle associazioni aderenti alla Rete di progetto: iniziative, eventi, corsi, escursioni, pensati per contrastare le solitudini involontarie, ad esempio, degli anziani; favorire il coinvolgimento e l’inclusione di persone con una disabilità o dei migranti, dei rifugiati, dei richiedenti asilo.
«Saranno organizzati eventi solidali legati agli usi, costumi e tradizioni, con un attenzione particolare all’aspetto interculturale, al coinvolgimento delle persone anziane e delle persone con disabilità», continua Marianna, «accanto alle Iniziative dei Saperi e dei Sapori: i volontari, anche insieme agli assistenti sociali dei Comuni, andranno a trovare a casa le persone anziane e con disabilità per combattere le solitudini involontari attraverso lo scambio, appunto di saperi e di sapori».
Ancora, Marianna ci racconta che sono previsti eventi legati alle tradizioni popolari e corsi per la valorizzazione delle tradizioni locali, come la Festa della Vendemmia. Oltre alle escursioni in natura – per favorire la conoscenza dei luoghi – e i laboratori di scambio di competenze tra generazioni e popolazioni diverse. Che sia sport, natura, tradizione, cucina, la parola d’ordine resta, sempre e comunque, creare dinamiche di comunità.
I BORGHI. Legami di Comunità nell’agro pontino si svolgerà nei Comuni di Latina (Borgo Grappa e Fogliano), Pontinia (Quartaccio) e Sabaudia (Bella Farnia e San Donato). «Sono state scelte», precisa Marianna, « le aree più periferiche di queste città, corrispondenti a quegli antichi borghi che al tempo della bonifica dell’Agro Pontino, nei primi decenni del Novecento, e della fondazione di cinque Città Nuove, divennero veri e propri laboratori sociali, di creazione del senso di appartenenza verso le comunità rurali che andavano sviluppandosi. Un ruolo e un valore che il tempo ha affievolito. Divenuti periferia, ora le associazioni li rivitalizzano e restituiscono loro il ruolo di laboratorio sociale». Accanto a questi, i cosiddetti “borghi mancati”, come il Quartaccio a Pontinia, nel quale opererà il progetto, che borgo non nasce, ma diviene poi, nel tempo. Un concetto quello di borgo come laboratorio sociale che, come ribadisce Marianna, è importante nel territorio pontino, il cui tessuto sociale è plasmato dalle migrazioni che lo attraversano nel corso del tempo: dai primi insediamenti dall’Est Europa ai Sikh, alla presenza sempre crescente di richiedenti asilo e rifugiati.
LA MAPPA DI COMUNITÀ IN UN KIT OPEN SOURCE. Al centro del progetto c’è la costruzione di una mappa di comunità, modalità innovativa di indagine ed intervento sul territorio, spiega Marianna. «Sono previsti appuntamenti in cui si proverà a costruire insieme mappe di comunità e, attraverso l’uso del Kit per i Legami di Comunità – un dispositivo creativo che consente la rappresentazione dei luoghi, facilitando i partecipanti a esprimersi e a individuare bisogni e opzioni di intervento su uno specifico territorio – l’intenzione è quella di mettere anche altri soggetti o organizzazioni nelle condizioni di creare mappe di comunità». Il kit sarà il punto di arrivo, «lo costruiremo insieme e diventerà un prototipo open source. L’idea è dare la possibilità a chiunque di perpetuare lo stesso processo pensato per l’Agro Pontino in qualunque altro territorio». Il primo passaggio sarà l’elaborazione di un corredo urbano riconoscibile che crei e rinnovi il senso di appartenenza alla comunità e ai luoghi che questa fa vivere: «la mappatura di sentieri e percorsi fisici e la segnaletica che verrà sistemata rafforzeranno un sentire comunitario i cui elementi simbolici saranno riportati sulla mappa».
A valorizzare le comunità ed il lavoro delle associazioni sui territori anche lo storytelling e la narrazione per immagini, «strumenti importanti nella costruzione di una consapevolezza dei ruoli nella comunità e dei legami che si muovono al suo interno». Il progetto andrà avanti fino ad ottobre prossimo. A chiusura una mostra fotografica, la presentazione dei risultati della ricerca della mappatura delle comunità e del laboratorio di storytelling.
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