LEGGE STABILITÀ: PRECARIETÀ ED INCERTEZZA PER IL SERVIZIO CIVILE
I rappresentanti degli enti e degli operatori volontari rivolgono al governo un appello per la stabilizzazione del Servizio Civile Universale. Tra le richieste il potenziamento del bando 2023 e la previsione, nella nuova Legge di Bilancio, di investimenti aggiuntivi per il 2024
di Redazione
26 Ottobre 2023
«Riconoscere e valorizzare l’istituto del Servizio Civile quale scuola di educazione civica e palestra di cittadinanza attiva delle nuove generazioni, destinando risorse se non maggiori quantomeno stabili e coerenti con gli investimenti degli anni precedenti».
È quanto chiedono la Rappresentanza Nazionale degli Operatori Volontari di Servizio Civile, il Forum Nazionale Servizio Civile, la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), CSVnet – Associazione nazionale Centri di Servizio per il Volontariato in una lettera indirizzata al Governo. Un accorato appello dei giovani e degli enti volto a richiamare l’attenzione sul futuro del Servizio Civile Universale in questi mesi in cui si sta lavorando alla legge di Bilancio 2024. «Dopo un triennio che ha visto il potenziamento del contingente, anche grazie ai fondi del PNRR, il servizio civile rischia di scivolare nuovamente in una situazione di precarietà e incertezza. Il bando che sarà emanato entro la fine del 2023, infatti, secondo quanto previsto dal Documento di Programmazione Finanziaria 2023 del Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, prevede l’avvio di appena 45mila giovani, a fronte dei 71mila dell’anno scorso, e di circa 80mila posizioni messe a disposizione dagli enti in fase di progettazione. Ancora più preoccupante è la disponibilità finanziaria prevista dalla Legge di Bilancio per il prossimo anno che ammonta a soli 150 milioni di euro, sufficienti ad avviare appena 20.000 giovani. Numeri che ci allontanano dall’obiettivo di renderlo davvero universale e dalla possibilità di assicurare a tutti i giovani l’opportunità di servire pacificamente la Patria, impegnarsi per la propria comunità e il bene comune scrivono gli enti».
Le richieste
I rappresentanti chiedono quindi al Governo e alle forze parlamentari «di utilizzare i risparmi dei mancati avvii del bando in corso, pari ad almeno 130 milioni, per potenziare il bando 2023 e di prevedere nella nuova Legge di bilancio almeno 280 milioni aggiuntivi per il 2024, che permetterebbero di avviare un contingente di 60mila operatori volontari in Italia e 1.500 all’estero».