L’EMPORIO SOLIDALE DI ALBANO LAZIALE, CHE VIVE GRAZIE ALLA COMUNITÀ
Il Comune, i volontari, i negozianti... L'emporio solidale di Albano è un esempio di progettazione condivisa e di economia circolare.
08 Novembre 2021
Il 25 ottobre, ad Albano Laziale, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto “Il valore del cibo”, promosso dal Comune di Albano Laziale, con la collaborazione del Banco Alimentare del Lazio e realizzato grazie ad un finanziamento della Città Metropolitana di Roma Capitale, con l’obiettivo di sensibilizzare tutta la cittadinanza al consumo etico ed al contrasto allo spreco alimentare.
Tra le tante iniziative attuate, il progetto ha permesso la possibilità di richiedere vaschette anti-spreco nei ristoranti, la distribuzione a 150 alunni di sacchetti dove conservare gli alimenti che non riescono a consumare a pranzo, la donazione sistematica degli avanzi non serviti della refezione scolastica ad organizzazioni di volontariato, che poi, a loro volta, li ridistribuiscono a persone o indigenti.
Contestualmente alla presentazione dei risultati del progetto si è inaugurato l’ampliamento di un luogo emblematico nella lotta allo spreco alimentare: l’Angolo solidale, l’ Emporio Solidale di Albano Laziale. Fortemente voluto dall’Amministrazione comunale e gestito dai volontari dell’Associazione di promozione sociale “San Francesco Insieme per la pace”, l’emporio è uno splendido esempio di progettazione condivisa e di pratica di economia circolare.
Come funziona l’emporio solidale di Albano
Esso consta di due magazzini: uno dove si raccolgono i generi alimentari offerti dal banco alimentare, che vengono distribuiti mensilmente a circa 35 famiglie bisognose del territorio, seguite direttamente dall’Associazione; poi c’è il magazzino dell’emporio vero e proprio, allestito come un supermercato, con diverse stanze, in cui le persone più bisognose, inviate dai servizi sociali, possono scegliere tra vari prodotti: non solo quelli donati dal Banco alimentare, ma anche quelli offerti dai supermercati locali e quelli acquistati grazie al contributo periodico del Comune di Albano Laziale, nei supermercati dove è presente la migliore offerta.
Grazie al supporto della cooperativa Gnosis, l’emporio è stato arredato con dei bancali e sono stati acquistati frigoriferi per il fresco. Questo è molto importante per poter consegnare anche prodotti facilmente deperibili come frutta, verdura, affettati latticini etc… È un progetto della cooperativa inoltre quello di coinvolgere giovani cuochi per la produzione di pasti caldi da poter distribuire nell’emporio.
«Ampliare e differenziare le fonti di raccolta dei beni di prima necessità è un modo per garantire anche un’offerta più varia alle persone, allargando la tipologia di prodotti a cui possono avere accesso», spiega Aldo Oroccini, volontario dell’Associazione San Francesco Insieme per la pace, «le persone che usufruiscono dell’emporio hanno una tesserina, una sorta di carta di credito che, invece di soldi, contiene punti assegnati sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare. I punti vengono scalati man mano che si prendono prodotti. Questo è un sistema che restituisce dignità a chi riceve la donazione, perché induce l’utente ad essere, da una parte protagonista delle sue scelte alimentari e, nello stesso tempo, responsabile della gestione dei suoi consumi».
Per il reinserimento
L’obiettivo dell’emporio solidale di Albano, infatti non è solo l’erogazione di cibi e altri prodotti, ma anche l’ideazione di iniziative per favorire il reinserimento e l’autonomia delle persone in condizione di fragilità, la creazione di momenti di ascolto e dialogo, attraverso le quali si analizza la tipologia di bisogno e si orientano le persone alle opportunità e ai servizi presenti sul territorio. Ciò permette di creare un rapporto di fiducia con l’utente, che si sente così parte attiva di una comunità.
I volontari tengono aperto l’emporio tutti i lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00. Nel frattempo però continua l’attività di sensibilizzazione dei supermercati locali, per organizzare dei punti di raccolta di beni di prima necessità sempre più capillari e diffusi sul territorio.
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