LESSICO DISOBBEDIENTE. PAROLE PER UNA RIVOLUZIONE QUOTIDIANA

Nel suo Lessico disobbediente don Marco Campedelli dà spazio e forma a una sorta di alfabeto del sociale. «Più parole possiedi, più abiti il mondo, non da servo, ma da persona libera. La rivoluzione non viene dai cannoni. Viene dalle parole».

di Laura Badaracchi

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«Oggi viviamo in una società di sonnambuli, una società che sperimenta un “intontimento psichico”. Una società che, senza accorgersene, sta ballando sull’orlo del precipizio o dell’“inverno nucleare” o dell’“estate incandescente”. Ecco perché ritengo così importante il lavoro critico, fatto con la parola e la penna, dell’amico Marco Campedelli, dentro la società civile come dentro la Chiesa». Lo evidenzia padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, nella Prefazione al volume Lessico disobbediente. Parole per una rivoluzione quotidiana (Gabrielli editori) del narratore e teologo 60enne don Marco Campedelli, impegnato nella lotta per i diritti e la libertà di coscienza anche nella Chiesa: la sua tesi di dottorato in teologia verteva proprio sul rapporto tra rito, poesia e teatro. Allievo del Maestro burattinaio veneto Nino Pozzo, continua il suo “Teatro Mondo Piccino” fondato nel 1923; gli ultimi lavori del suo Teatro civile sono dedicati a don Lorenzo Milani, san Francesco e la guerra, Sostiene Pereira.

Lessico disobbediente: un alfabeto del sociale 

Lessico disobbediente«Più parole possiedi, più abiti il mondo, non da servo, ma da persona libera», scrive l’autore, aggiungendo nell’Introduzione: «Questo libro raccoglie parole. Sono fragili, un segno sulla carta, un soffio che esce dalla bocca. Eppure hanno una forza ancestrale: quelle dei miti, dei grandi racconti. Custodiscono la memoria che abbiamo perduto. Sono parole-alberi, parole-mare. Su di esse possiamo arrampicarci verso la luce, tuffarci, talvolta naufragare. Questo campionario di parole è un appello a ritrovarle, a scandirle, a liberarle se imprigionate, a tenerle strette dentro la bufera. Sono parole marginali, lasciate ai bordi. Non addomesticate». Capitolo dopo capitolo, don Campedelli dà spazio e forma a una sorta di alfabeto del sociale distillando 30 termini, cominciando da “Anima” per finire con “Voce” e in mezzo “Bambini”, “Barbiana”, “Costituzione”, – “Cultura”, “Dissenso”, “Epifania”, “Fascismo”, “Felicità”, “Guerra”, “Ipocrisia”, “Leggere”, “Margine”, “Nostalgia”, “Obiezione”, “Urlo”, per citarne soltanto alcune. «Parole altre, raccontando il mondo alla rovescia, dalla parte dei “vinti”, dei “piccoli”», chiosa padre Zanotelli, argomentando: «Marco crede nel primato della coscienza, nella laicità e nella libertà di dissentire. E afferma che “l’amore o è politico o non è”. E tutto questo lo rivela in maniera tutta particolare nella rubrica di Adista (settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religiose», anche online, ndr) che ora è arrivata alla lettera Z. Queste riflessioni, bellissime e acute, che rivelano un Marco maestro della parola, una parola di fuoco, sono raccolte ora in questo libro dal titolo significativo».

«La rivoluzione non viene dai cannoni. Viene dalle parole»

Alla lettera Z l’autore scrive: «Più parole possiedi, più abiti il mondo, non da servo, ma da persona libera (don Milani docet!). Ecco perché la prima rivoluzione nasce dalle parole, dal loro tasso poetico e politico. Rovesciare le parole allora è la leva per rovesciare il mondo. Non con le armi, ma con le parole». E chiarisce: «È con le parole che si crea o si distrugge il mondo. Certe volte sono loro che ci portano sulle spalle, sono zattere sulle quali ci salviamo. Altre volte siamo noi a dovercele caricare a spalla e a portarle in salvo. Nelle nostre ferite sono spesso loro a curarci e a guarirci. Altre volte siamo noi a tenerle in braccio, queste parole bambine, a vegliarle, a curarle». Qualche esempio concreto? «La parola Costituzione è poesia tradotta in legge. Obiezione è il bollo che manca alle cartoline della guerra che vorrebbero arruolare la vita… La parola guerra è piena di dolore per chi la subisce e ci muore. Ma è la parola-mercato più ricca del mondo. Costruisce il suo impero demolendo il mondo. Guerra “santa”, guerra “giusta”, guerra “intelligente”, una litania di bestemmie che offende il cielo». Ancora, ci sono parole «politiche come dissenso, che educano, come lettura, cultura: belle, ospitali, per costruire le città future, dare loro cittadinanza piena come ai bambini che le imparano a scuola, le cantano sotto la pioggia». Don Campedelli invita ad apprendere una formidabile ed efficace lezione esistenziale: «La rivoluzione non viene dai cannoni. Viene dalle parole. Quelle visionarie dei poeti, quelle coraggiose delle donne. Le parole messe al mondo dai bambini. Inedite, inventate. Le prime parole che abbiano imparato balbettando per dire il mondo. Le ultime che diremo per salvarlo».

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Lessico disobbedienteLessico disobbediente
Parole per una rivoluzione quotidiana
Marco Campedelli
Prefazione di Alex Zanotelli
Gabrielli editori, 2024
128 pp. € 15

LESSICO DISOBBEDIENTE. PAROLE PER UNA RIVOLUZIONE QUOTIDIANA

LESSICO DISOBBEDIENTE. PAROLE PER UNA RIVOLUZIONE QUOTIDIANA