LETTURE BUONE PER NON LASCIARE CHE IL CERVELLO SI SQUAGLI
Per chi parte e per chi resta un po' di libri per l’estate secondo noi. Perché va bene andare o restare, ma sempre con una buona lettura a fianco
di Redazione
30 Luglio 2019
Per chi ha chiuso le valige, svuotato il frigo, fatto il pieno alla macchina, preso i biglietti ed è pronto ad andare e per chi resta. Per chi è da mare, chi da montagna, chi da trekking e chi da castello di sabbia al lido, chi da divano o da balcone al fresco. Per chi leggere è viaggiare, è emozionarsi, abbandonarsi alla fantasia. Ma anche riflettere. Insomma, per tutti ecco un po’ di libri per l’estate secondo noi: una selezione di titoli a cui Reti Solidali ha dedicato un approfondimento nel 2019. Perché va bene andare in vacanza, va bene restare a casa, va bene tutto, ma lasciare il cervello a squagliarsi no eh! Buon viaggio allora e buona lettura.
UNO ZAINO DA RIEMPIRE. Storie di povertà educativa dei giovani e degli adulti è un libro a cura di Paolo Beccegato e Renato Marinaro (EDB 2019). Nato all’interno dell’esperienza e delle iniziative della Caritas, racconta storie di povertà educativa degli adulti. Storie nelle quali si incontrano vite di stanchezza e scoraggiamento, della fatica di capire cosa succede, della frustrazione di non sapere come aiutare figli che stanno andando alla deriva. Un libro sulla povertà educativa, che non riguarda solo bambini e ragazzi, ma anche gli adulti, che possono essere nello stesso tempo, «protagonisti e vittime dello stesso tipo di fragilità», come scrive nell’introduzione il direttore della Caritas Francesco Soddu.
ESERCIZI DI STILE PER UN CONGEDO. Maria Franco, da 35 anni, fa l’insegnante all’Istituto Penale di Nisida, in Campania, e quest’anno ha concluso la sua esperienza. Esercizi di stile per un congedo (Guida Editori 2019) raccoglie racconti e poesie dei ragazzi, nati all’interno del laboratorio di scrittura che Maria Franco ha portato avanti per 35 anni. Con la scrittura i ragazzi possono ripartire da loro stessi. Raccontandosi, diventare soggetti attivi di una loro narrazione. Così il congedo è di Maria Franco, giunta alla pensione, ma è quello che lei augura ai ragazzi: un addio all’Istituto Penale di Nisida, alla vita che li ha portati lì, e l’inizio di una nuova.
LUCI IN LONTANANZA. Storie di migranti ai confini d’Europa (Marsilio 2019)è frutto di cinque lunghi anni di ricerca e documentazione. Il giornalista Daniel Trilling ha raccolto i volti, le storie, le narrazioni di migranti, di persone al confine, lì dove l’Europa finisce (o comincia). Storie che aiutano a superare la spersonalizzazione dei numeri, voci da ascoltare, volti in cui riconoscersi. Dieci nomi di altrettante persone sono l’indice del libro, persone che Trilling ringrazia «per avergli permesso di entrare nelle loro storie ed essersi fidati di lui», che tante altre persone rappresentano. Spinge alla riflessione Luci in lontananza, alla condivisione di responsabilità, all’impegno comune. A chiedersi Ed io? Cosa farei nelle loro condizioni?
INVASIONE DI CAMPO. Il gol è maschio ma la palla è femmina (Il Battello a Vapore 2019). Alessia Cruciani, scrittrice e giornalista sportiva (“La Gazzetta dello Sport” e “SportWeek”), dopo La guerra dei like, in cui poneva l’attenzione sul problema del bullismo, si rivolge di nuovo ai ragazzi per affrontare questa volta il tema della differenza di genere e degli stereotipi che, quotidianamente, accompagnano le donne che fanno sport. Elena ha 12 anni e si è iscritta al primo corso di calcio femminile della Dynamic Sport, la Polisportiva milanese del suo quartiere. Lo ha fatto contro la volontà di mamma Rossella, che lo considera uno sport da maschi. Roby, il fratellino di tre anni, vorrebbe invece frequentare il corso di hip hop con il suo migliore amico Leo. Ma il padre Nicola si oppone perché il ballo è roba da femmina. Ma quando a Rossella, mamma di due figli piccoli, viene negata una promozione sul lavoro, in famiglia si scatena la sfida femmine contro maschi, contro i luoghi comuni sulle differenze tra i sessi. Un libro da leggere, soprattutto nell’anno in cui le azzurre ci hanno fatto sognare ai Mondiali e qualcuno si è accorto forse per la prima volta che il calcio femminile esiste. E magari sono anche brave…
CHIUDETE INTERNET. Una modesta proposta, un provocatorio pamphlet (Marsilio 2019) in cui l’autore, Christian Rocca, denuncia i “danni” di Internet alla democrazia e fa proposte per regolarlo davvero. Internet e i social network hanno la capacità di tirare fuori il peggio di noi, scatenando hate speech e aumentando il rancore. E, mentre ci illudiamo di avere gratuitamente a disposizione conoscenza, informazione e intrattenimento, regaliamo i nostri dati a mega aziende che li useranno per profitto e per propaganda politica, come è successo nel caso della Brexit, dell’elezione di Trump, del conflitto provocato dalla Russia in Ucraina. Che fare allora? Chiudere davvero la Rete? Naturalmente non è questa la proposta – nonostante il provocatorio titolo – di Christian Rocca. Per l’autore serve una nuova generazione di decisori pubblici che scrivano un nuovo Codice di Internet, pretendendo che le piattaforme si assumano le proprie responsabilità. Internet non può essere controllato da pochi big: deve essere decentrato. E poi «il modello di business dei social network va cambiato; la gratuità va respinta; Internet va regolamentato; il web va decentralizzato, i monopoli vanno smontati, come sono state smantellate le concentrazioni delle ferrovie, dell’energia, delle telecomunicazioni e dei servizi finanziari».
#GNOMEIDE 2. Manuale di sopravvivenza ai social network. «Una guida fuori dagli schermi», la definisce Gilberto Santucci, autore del libro (Tau 2019) insieme a sua moglie Sonia Montegiove. Sonia e Gilberto sono genitori molto social, alle prese con la vita digitale dei due figli: gli #gnomi. Un libro che è una confezione di pillole di consapevolezza digitale, a più voci, con le indicazioni necessarie per muoversi nel groviglio caotico della Rete. Una lettura interessante e utile per tutti, adulti e ragazzi, insegnanti, genitori e nonni, fruitori di social network, curiosi dell’argomento, persone che vogliono riportare Internet ad essere uno strumento che va conosciuto e compreso per essere gestito. Un libro che fa riflettere su tanti temi: dalla scuola, che la tecnologia trasformerà sempre di più, al “privato”, che a volte sui social network fa abbassare le difese; dall’educazione dei genitori, che deve essere sempre più orientata ad un uso consapevole delle tecnologie, al cyberbullismo, pericolo ancora troppo sottovalutato.
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