CARO FRANCESCO, LA LUDOPATIA NON È UN GIOCO
In una lettera alcuni studenti di Prato hanno chiesto a Totti, testimonial del 10 e Lotto, di fare un passo indietro. Ancora nessuna risposta dal Capitano, ma la lettera raccoglie oltre 26mila adesioni.
28 Febbraio 2017
«Caro Francesco, per molti giovani sei un punto di riferimento e da imitare quindi come è possibile che ti sia prestato a pubblicizzare un gioco che danneggia gravemente le persone e conduce alla dipendenza?»
Se in questi giorni negli uffici della AS Roma l’hashtag ricorrente è #famostostadio, Francesco Totti, deve ancora una risposta agli studenti del liceo Copernico di Prato, che a inizio Febbraio, al termine di un incontro sulla ludopatia, hanno deciso di scrivergli una lettera chiedendogli conto della sua partecipazione come testimonial allo spot Lottomatica del 10 e Lotto.
https://youtu.be/nLYOENA8tl0
«Quest’anno gli italiani – scrivono gli studenti nella lettera – hanno buttato in azzardo ben 95 miliardi di €: 260 milioni al giorno, 3.012 euro al secondo. Nelle slot e Vlt sono stati spesi il 51,6% del totale, cioè 49,1 miliardi. […] Tanti giovani come noi, rovinati dalla dipendenza dal gioco, hanno cominciato a giocare con il Gratta e Vinci o proprio con il 10 e Lotto di cui tu sei testimonial, in uno spot molto coinvolgente e mandato in onda a tutte le ore».
Oltre 26mila studenti italiani contro la ludopatia
Già nel 2010 l’attaccante giallorosso offrì la sua sponsorizzazione al circuito di poker online PartyPoker.it per pubblicità stampata e televisiva in Italia. «Tu sei non solo un grande campione, ma rappresenti anche il calcio pulito, onesto, dell’impegno e della fedeltà alla squadra – continuano gli studenti nella lettera – hai una bella famiglia, sei disponibile ad azioni solidali e di sostegno a tanti meno fortunati di te. Sappiamo che è legale, ma dietro l’azzardo, perché di questo si tratta, c’è un giro di interessi economici che con l’onestà hanno molto poco a che fare e che lucrano sulla disperazione e la debolezza delle persone».
Totti ha, infatti, più volte prestato la sua immagine a favore di campagne sociali, l’ultima proprio a gennaio realizzata insieme al Telefono Azzurro Onlus per invitare i minori a denunciare i fenomeni di bullismo.
Quindi – si sono chiesti gli studenti – perché ora pubblicizzare l’azzardo, nocivo soprattutto per le nuove generazioni? In pochi giorni la lettera è stata sottoscritta da oltre 26mila studenti italiani anche grazie alla piattaforma Prevenzione No Slot, che da la possibilità a qualsiasi istituto scolastico di aderire come firmatario.
Dal capitano ancora nessuna risposta, ma l’auspicio degli autori della lettera resta solo uno: «sarebbe un bel gesto davvero se ti ritirassi da tale inganno mediatico e convincessi tanti a fare altrettanto perché fino a quando il gioco d’azzardo sarà collegato a facce e personaggi di spicco, amati e rispettati dal pubblico, sarà difficile combatterlo ed aprire gli occhi alla gente».