MAFIACAPITALE. DA QUESTA CRISI POTREBBE INIZIARE IL RINASCIMENTO DI ROMA

Lo sostiene l'Assessora Francesca Danese. E per Roberto Crea è il momento di svegliare le coscienze e di fare pulizia nel Terzo settore

di Paola Springhetti

«È il momento di svegliare le coscienze dei cittadini di Roma», ha detto Roberto Crea, segretario di Cittadinanzattiva del Lazio, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi nella sede dei Csv del Lazio, a cui ha partecipato anche l’Assessora alle politiche sociali e abitative  Francesca Danese, oltre a molte associazioni di volontariato. Riferendosi a Mafiacapitale ha continuato: «È triste che un assessore alle politiche sociali debba girare con la scorta; è triste vedere che le cooperative e le altre strutture, che dovrebbero tutelare cittadini, lucrano sui temi del sociale, e rubano soldi». E, ovviamente, non si può restare a guardare.
Per prima cosa, bisogna trovare il coraggio di «fare pulizia al nostro interno. Ci preoccupa trovarci davanti a un sistema organizzato, diffuso, ramificato e profondo. Ma il Terzo settore deve essere ancora più attivo, deve essere il primo a denunciare e a creare le condizioni per isolare i disonesti». Inoltre, dobbiamo avere il coraggio di farci delle domande, a partire da una, fondamentale: «come è possibile che nel mondo del Terzo settore nessuno si siano accorto delle irregolarità e di tutto quello che stava accadendo?».

la Conferenza stampa di Cittadinanzattiva, con l'assessora Francesca Danese
La Conferenza stampa di Cittadinanzattiva, con l’assessora Francesca Danese

La magistratura sta svolgendo il proprio compito, ma questo non esenta i volontari e i cittadini attivi dallo scendere in campo, perché, secondo Crea, «all’azione di contrasto più “tecnica” della magistratura si deve necessariamente affiancare il cambiamento dei comportamenti sia dei singoli cittadini che delle organizzazioni civiche e di volontariato».
Ogni volontario, ogni cittadino deve entrare in gioco, decidendo di stare dalla parte della legalità e del diritto, «che è poi la sola che può rendere la nostra società migliore. Anche la partecipazione non può esistere senza la trasparenza e la legalità». Insomma, occorre lavorare sulle regole per la trasparenza, ma anche e soprattutto per una diffusione della cultura della legalità e per l’adozione di stili di vita coerenti con questi valori fondanti.

C’è una Roma perbene

Con passione, Francesca Danese ha ricordato che  «c’è una Roma perbene, una Roma pulita, fatta di piccole associazioni e di un mondo di cooperazione sana che si è vista le porte chiuse e la strada sbarrata per molto tempo. Ora bisogna ristabilire le regole, ma anche la giustizia sociale, restituire ciò che è stato tolto e ripartire».
Far emergere il marcio, l’illegale, la scorrettezza e ripartire: un concetto che l’Assessora ha ribadito più volte, quasi un mantra. «Non ci sto a chi dice che siamo tutti uguali, che voi siete tutti uguali. Oggi stiamo cercando di rimettere insieme il puzzle, la magistratura sta facendo suo lavoro. Ma noi dobbiamo ripartire e dire la nostra».
Danese si è detta impegnata senza compromessi nella «tolleranza zero sulle irregolarità», ricordando che, da quando è diventata assessore, ha trovato, tra l’altro, «affidamenti che andavano avanti dal 2009 senza monitoraggio e valutazione», ma anche «dirigenti bravi a cui veniva impedito di lavorare e invece mascalzoni con ruoli importanti» e incompetenze o inefficienze per cui ad esempio, non si faceva più progettazione europea.
Parallelamente, è impegnata nel ripensare le regole:  «stiamo cercando di ampliare le Linee guida già scritte dall’assessore Sabella, introducendo un focus specifico sul volontariato, i cui servizi non possono essere trattati come l’acquisto del manto stradale». Nuove regole, dunque, e poi bandi trasparenti e, soprattutto, mai più affidamenti diretti: un’amministrazione corretta ricomincia anche da qui».
L’Assessora ha poi invitato le associazioni a collaborare, per «costruire insieme tutto questo». E ha proposto  di istituire un tavolo sul tema dell’immigrazione. Nel territorio romano sono circa diecimila le persone accolte tra Sprar, Misna (minori non accompagnati) e centri di accoglienza e i numeri sembrano destinati a crescere. Anche per questo il tema va affrontato insieme,  anche attraverso «una sorta di Stati generali sull’accoglienza».

MAFIACAPITALE. DA QUESTA CRISI POTREBBE INIZIARE IL RINASCIMENTO DI ROMA

MAFIACAPITALE. DA QUESTA CRISI POTREBBE INIZIARE IL RINASCIMENTO DI ROMA