A MARINO SI INSEGNA L’ITALIANO. MA SOPRATTUTTO SI COSTRUISCONO VALORI COMUNI
Marino Aperta offre le lezioni ai ragazzi stranieri alle Frattocchie. Un territorio difficile, dove con la cultura e la creatività si affrontano i problemi
26 Novembre 2018
Non c’è dubbio: il primo passo per l’integrazione è la lingua. Per questo Marino Aperta Onlus ha organizzato un corso di italiano per stranieri. Le lezioni sono pensate per i più giovani e si terranno ogni martedì dalle 18:00 alle 19:00 presso la scuola Anna Frank di Marino, nella località Frattocchie. A impartirle la professoressa Adriana Ciavolella, docente dell’Istituto comprensivo “Primo Levi” e volontaria dell’associazione. Chi volesse partecipare può chiamare direttamente l’insegnante (06.93547295) o il responsabile del progetto, Daniele (328.8439230).
L’ASSOCIAZIONE. Il corso di lingua per stranieri fa parte del Progetto Centro Aggregativo Giovanile-Doposcuola (CAG) 2018. A supporto degli adolescenti disagiati della frazione marinese, l’iniziativa accompagna il giovane nelle diverse sfere dell’educazione, dell’integrazione socio-culturale e quella scolastica. Ma il progetto Cag non è la sola attività dell’associazione. Marino Aperta Onlus nasce su iniziativa di donne e uomini che condividono la convinzione di poter affrontare i problemi sociali, riscoprendo valori comuni: la centralità della persona, il rispetto, la solidarietà, il pluralismo. Le attività dei volontari vanno dagli aiuti concreti alle famiglie alla vivibilità delle scuole, dalla socializzazione dei giovani all’incentivazione dell’associazionismo, fino alla valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio.
L’INTERVISTA. Abbiamo incontrato il presidente di Marino Aperta Onlus, Marco Carbonelli, impegnato a promuovere Sorelle in Blues, il musical organizzato dall’associazione che andrà in scena da venerdì 7 a domenica 9 dicembre a Villa Desideri a Marino.
In che contesto si muove l’associazione? O meglio, che problemi ha il territorio di Frattocchie?
«Negli ultimi 15 anni gli abitanti della frazione sono raddoppiati, attratti da un’urbanizzazione selvaggia, ma priva dei servizi essenziali previsti per legge. Niente nuove scuole, piazze, parchi, parcheggi e marciapiedi. Oggi il territorio risulta paragonabile a quello delle periferie disordinate, tipiche delle aree ad est di Roma. A questa crescita è corrisposta una esigenza sempre maggiore di integrazione, di luoghi di incontro e di attività sociali».
Qual è il rapporto tra popolazione autoctona e stranieri?
«Nel nostro territorio ci sono molti stranieri che si sono integrati a partire dalla metà degli anni Novanta in avanti. Pur nel suo disordine urbanistico, il territorio è fortemente abitato per la vicinanza alla ferrovia e alla via Appia, che consente di raggiungere facilmente la capitale. Per almeno vent’anni non è esistito un problema effettivo legato all’integrazione di stranieri, che vivono qui con le loro famiglie, lavorano e frequentano le scuole pubbliche con i loro figli. Diversa è la situazione degli ultimissimi anni: con l’accentuarsi della crisi la tolleranza sembra essersi ridotta».
Perché puntare sulle seconde generazioni e non anche sulle prime?
«La nostra associazione ha come primo obiettivo l’aiuto scolastico dei ragazzi adolescenti in difficoltà, e per questo realizziamo il Centro Aggregativo Giovanile, che consente di collaborare con le scuole pubbliche sui casi più complessi e seguirli nel recupero scolastico e nell’integrazione. Quindi ci sono anche giovani stranieri nel nostro centro, ma anche tanti ragazzi italiani che trovano un punto di incontro, un’area per giocare, accedere ad internet e crescere non abbandonati in mezzo alla strada. Per i più grandi offriamo la possibilità di imparare l’italiano per aiutarli a trovare una collocazione nella società».
Come si muoverà in futuro l’associazione?
«Contiamo di continuare la nostra azione sociale per i giovani, i bambini, aggregando anche gli adulti in attività artistiche musicali, con il nostro coro, i nostri musical e i corsi di strumento. C’è molto da fare per chi, con solidarietà, vuole aiutare il territorio».
2 risposte a “A MARINO SI INSEGNA L’ITALIANO. MA SOPRATTUTTO SI COSTRUISCONO VALORI COMUNI”
Voglio molto questo corso di italiano per stranieri
Mio numero + 39 348 359 3255 per favore Dove si trova questo corso puoi inviarme per WhatsApp.
Grazie mille
Buon giorno, nell’articolo sono indicati il numero dell’insegnante (06.93547295) e del responsabile del progetto, Daniele (328.8439230).