VOLONTARIATO E MOBILITÀ EUROPEA. PER CRESCERE, E COSTRUIRE UN’EUROPA INCLUSIVA
144 borse per training formativi per volontari e Csv italiani, 15 giorni all'estero, 5 paesi aderenti. È noprofit#euskills e questa l’esperienza a Granada
21 Aprile 2017
26 partecipanti provenienti da tutta Italia, 2 settimane di mobilità europea e una città: Granada. Questo era quanto previsto dal progetto noprofit#euskills – no profit skills building inclusive Europe . Progetto diretto dal Mep a Granada, in Spagna, e in Italia dal CSV Marche, destinato alla formazione di operatori dei CSV italiani, di operatori CSVnet e di volontari di associazioni non profit, nell’ambito della progettazione europea all’interno del programma Erasmus+.
La mobilità svolta dal 26 marzo al 9 aprile 2017, è stata arricchita con visite culturali, visite presso realtà di volontariato e un po’ di tempo libero. Un’esperienza quindi di crescita sia personale che professionale, basata sullo scambio di conoscenze e sulla creazione di reti.
Il Mep – Mobility European Projects Granada, si trova in una nelle piazze più raccolte della città, piazza Trinidad, a pochi passi dall’imponente Cattedrale e dalla Cappella Reale. Vanta grandi conoscenze nell’ambito della progettazione europea, con un numero sempre crescente di progetti di mobilità approvati dall’UE. Il suo direttore, Mari Carmen Espartero, che ha svolto il corso di formazione, insieme ai suoi collaboratori, ha organizzato le lezioni in due fasi distinte: quella della teoria e quella pratica.
Nelle ore di teoria ogni partecipante ha potuto acquisire conoscenze riguardanti l’Europa, i bandi europei e punto per punto, con i suggerimenti preziosi e utili di Mari Carmen, per la scrittura dei progetti. Nella parte pratica, invece, divisi i partecipanti in gruppi, ogni gruppo ha portato avanti l’idea di un progetto di mobilità e ne ha curato la sua stesura, seguendo le istruzioni acquisite nella teoria. Ogni incontro è stato sempre più interessante, non sono mai mancate domande o dubbi da chiarire. Ci sono stati momenti costruttivi di dibattito e di confronto tra le legislature dei due diversi paesi. Ogni partecipante, ad ogni grado di conoscenza del tema, ha appresso nozioni utili per sperimentarsi nell’EuroProgettazione o per migliorare le proprie conoscenze pregresse.
La comunità della Fondaciòn Escuela de Solidaridad
Giorno quattro: in programma la visita presso la Fondaciòn Escuela de Solidaridad, una fondazione poco fuori Granada. Veniamo immediatamente accolti dal suo fondatore Ignacio Pereda, un uomo che spende da anni la sua vita per gli altri. Ci racconta con grande entusiasmo della fondazione: una comunità dove vivono e lavorano circa 100 persone di cui 30 bambini.
«Gli ultimi degli ultimi», così vengono definiti da Ignacio: mamme in difficoltà, adolescenti soli, famiglie abbandonate dalla società. «Le porte della comunità sono aperte a tutti», grazie a questo spirito Ignacio, in soli 10 anni, partendo da un terreno con un rudere abbandonato è giunto alla costruzione di 8 case per accogliere le persone in difficoltà, di un orto dotato di tante prelibatezze, di un pollaio, di zone ricreative e di una piscina per il caldo dell’estate. Tra i piccoli sentieri, su ogni muro, l’attenzione viene attirata dagli innumerevoli murales, disegnati da chi di passaggio o permanentemente ha vissuto o vive nella Fondazione.
Il luogo è una grande famiglia, in cui l’integrazione sembra essere scontata, di piccoli problemi ne esistono, ma volontari, esperti, ed “abitanti” convivono lavorando insieme. Un esempio insomma di fiducia verso il prossimo, fiducia nel saper aspettare che ognuno della comunità superi le proprie difficoltà per avere una seconda possibilità dalla vita. I laboratori di ceramica, del vetro o di cucito, hanno aiutato tante persone nel tempo ad acquisire capacità da spendere nel mondo del lavoro.
All’interno della comunità si enfatizza infatti la predisposizione del singolo in modo che tutti possano collaborare al lavoro nella comunità e crescere anche individualmente. Seguendo l’ideale che “ogni incontro è un arte” all’interno della Escuela de Solidaridad hanno vinto quei modelli di accoglienza, di integrazione e di collaborazione che ancora oggi è difficile realizzare sia in piccole comunità che a livello mondiale.
Mobilità europea: la visita all’associazione Asprogrades
Nata nel 1964 l’Asprogrades è un’associazione che si occupa di disabilità mentale nel territorio di Granada. L’associazione conta circa 40 persone che vivono stanzialmente nella struttura, mentre molti altri si recano all’associazione quotidianamente.
La struttura colorata e l’ambiente gioioso, fanno trapelare l’energia del team che ogni giorno si occupa con premura e attenzione di ogni ospite. Sono tante le attività che valorizzano ogni paziente, ogni giorno. Bisogna infatti impegnarsi nella lavanderia o essere creativi nei laboratori del fai da te, lavorando la lana o la ceramica.
Ad ogni paziente, spiega la psicologa del centro, si cerca di insegnare competenze linguistiche, abilità strumentali, competenze decisionali e competenze per il mondo del lavoro. L’associazione vanta anche una struttura dedicata ai più piccoli, dove bambini con disagi o carenze vengono aiutati nel transito alla vita adulta. Viene insegnato loro a leggere, a fare le somme o ad usare correttamente il denaro. L’obiettivo è quindi quello di rendere un’attività, come quella di prendere un bus che per noi può sembrare banale, facile e accessibile a tutti. Favorendo quindi l’autonomia e la vera realizzazione del singolo.
Il caldo sole della Spagna, l’ospitalità e la formazione del Mep, le testimonianze raccolte nelle associazioni del luogo e il gruppo di partecipanti unito dal primo giorno, hanno reso la mobilità un’esperienza unica, ricca di valori. Un’esperienza quindi sulla quale oggi bisogna investire affinchè , in un momento di incertezza come l’attuale, gli incontri e gli scambi tra le diverse culture e le diverse realtà, siano favoriti, tutelati e rafforzati sempre di più.