MIND THE EARTH, ATTENZIONE AL PIANETA IN UNA MOSTRA SULLA METRO DI ROMA
Mind the earth è una mostra itinerante che fino ad ottobre accompagnerà chi viaggerà nella metro A di Roma. Un progetto Yourban 2030 con Atac Roma, un tuffo in mondi immaginari e surreali per riaccendere l’attenzione sui temi ambientali
10 Luglio 2024
6 MINUTI di lettura
Fino a ottobre i vagoni di un treno della Metro A di Roma si trasformano in galleria d’arte itinerante con Mind the earth, installazione nata dalla progettualità dell’associazione Yourban 2030 e promossa dalla stessa no profit in collaborazione con Atac Roma, con Hf4 communication come media partner. Yourban 2030 usa il linguaggio artistico per lanciare messaggi sui temi caldi dell’ambiente e sul rapporto persona-natura con lo sguardo proiettato agli obiettivi dell’Agenda globale 2030 per lo sviluppo sostenibile, promossa dalle Nazioni Unite. Entrando in metro, il passeggero viene accolto da un mondo surreale di immagini che accompagnano il viaggio, invitando a proseguirlo seguendo la più ampia narrazione del magazine, a metà strada tra una rivista e un libro d’arte Irae, prodotto editoriale che tratta i temi della sostenibilità e dell’ambiente utilizzando la fotografia, l’arte e la moda.
Mind the earth: un invito a far attenzione al pianeta
Entrando in metro, i viaggiatori sono accolti «da un mondo surreale di immagini: i paesaggi abbandonati di Nicola Bertellotti, quelli postatomici di Giacomo Costa, i macro mondi botanici di Michele Guido, le balenottere nelle cave di Matteo Basilè, le povere creature di Angelo Cricchi, gli animaletti degli abissi di Wu Yung Sen, le piante favolose di Agostino Iacurci, ed i tarocchi gastronomici di Shinya Masuda». Scaturito rielaborando le parole dell’avviso londinese “mind the gap”, Mind the earth invita i passeggeri a far attenzione al pianeta e nasce «per restituire al grande pubblico e al territorio la riflessione, gli studi, i contributi artistici e le visioni delle tre edizioni di Irae, 200 pagine di arte contemporanea e fotografia, 200 pagine di ambiente sostenibilità, 200 pagine per riflettere sulla condizione del pianeta terra e del nostro ecosistema attraverso interventi di scienziati, visionari e artisti», sottolinea Veronica De Angelis, presidente di Yourban 2030, che spiega il senso di questa iniziativa: «Abbiamo deciso di portare al grande pubblico, al più inaspettato, questa narrazione fatta di foto, a volte provocatorie, e grafiche che circondano il passeggero nel suo viaggio. Abbiamo voluto immaginare per i cittadini di Roma, che invitiamo a utilizzare la metropolitana visto che la Capitale è estremamente inquinata, un percorso sia fotografico sia uditivo, perché la mostra unisce immagini a una colonna sonora per una riflessione sul nostro pianeta e le battaglie che stiamo affrontando insieme. Per noi di Yourban l’arte, soprattutto quella pubblica, diventa uno strumento per affrontare alcune tematiche in modo molto trasversale: le immagini all’interno del treno da una parte raccontano la bellezza del mondo, dall’altra ci sono anche paesaggi distopici che magari ci riportano alle tragedie e ai drammi che si stanno consumando in questo momento nella Terra, come la guerra ad esempio. Quindi l’unione fra bellezza e visione cruda di quello che avviene può essere per tutti noi un momento di riflessione».
Ogni viaggio una visita aumentata
Così l’arte si spalma e si espande su sedili, soffitti e pareti dei vagoni per raccontare a romani e turisti l’ambiente fra immagini, parole e suoni: infatti la mostra, a cura di Angelo Cricchi e Valeria Ribaldi con le grafiche di Valeria Semenzano (Wood Garage Studio), è accompagnata da un QR Code che consente di ascoltare l’album Abissirae del pluripremiato compositore italiano Marco Del Bene, disco nato in occasione del terzo numero del progetto editoriale Irae per dare voce agli abissi, trasformando il viaggio in una visita “aumentata” in cui scoprire la richiesta di aiuto degli oceani e riflettere sulla sostenibilità. Così «i vagoni della metro si trasformano in un ambiente sonoro da condividere. L’ascolto di una stessa materia sonora, nello stesso momento – seppur ognuno sul proprio smartphone – può trasformare tutto ciò in un tempo di condivisione, in un ascolto collettivo e partecipato», commenta Del Bene. La sua collaborazione con Yourban è partita da un’iniziativa della presidente Veronica De Angelis e del curatore artistico Angelo Cricchi, che gli hanno chiesto una sorta di colonna sonora per la mostra. «Il tema degli abissi mi ha ispirato da subito e, invece di essere un pezzo, è diventato un piccolo lavoro di 4 brani che dà l’occasione al pubblico di partecipare collettivamente – forse anche grazie alla musica – alle emozioni che le opere trasmettono e alle riflessioni sulla sostenibilità ambientale e sociale. Io adoro scrivere musica per immagini e l’immagine delle persone che si spostano è evocativa e se la uniamo a quella degli abissi abbiamo già molte suggestioni». Oltre che dalla visione dei contributi di alcuni artisti che hanno decorato il vagone della metro, «l’ispirazione musicale è partita dal pensiero del Mar Ionio invernale di Campomarino, in provincia di Taranto, a cui sono dedicate alcune tracce: un po’ la mia vita».
Fotografo: Simone Passeri