IL MOVI INVITA A CERCARE STRADE NUOVE PER UNA SOCIETÀ PIÙ UMANA

Ha lanciato un appello per coinvolgere più persone nel volontariato, in un momento di profonda transizione del nostro Paese

di Redazione

Il Movi (Movimento di Volontariato Italiano) ha  lanciato un appello dal titolo “Strade nuove per una società sempre più umana”: l’obiettivo è coinvolgere nuove persone nel dibattito, ma soprattutto nell’impegno nel volontariato. L’obiettivo è «far rinascere un nuovo modello di volontariato, che sappia cogliere tutti gli aspetti, da quelli politici a quelli sociali, a quelli della partecipazione, rafforzando la rete che da sempre presenta». È un invito da parte di «persone, donne e uomini, riuniti in gruppi e associazioni di volontariato e di altro genere, che hanno a cuore il sogno di una società più umana e più giusta», rivolto «agli uomini e alle donne che vivono nelle tante comunità locali dell’Italia».

 

Movi Lazio
Anna Ventrella, presidnete del Movi Lazio

LA TRANSIZIONE. «Viviamo in un momento di transizione, di cambiamento profondo», spiega Anna Ventrella, presidente del Movi Lazio, che raccoglie un centinaio di realtà tra Roma e le province della regione. «Sentiamo il bisogno di rivolgerci ai cittadini per contrastare lo sbriciolamento che ci circonda. E, nello stesso tempo, di ripensare il nostro ruolo come federazione, rafforzando la  rete e dando la possibilità, a chi fino ad ora è rimasto isolato, di entrare in una aggregazione utile, che Aiuta a crescere».

Il fatto è, spiega, «che non per caso ci definiamo “movimento”: fin da quando siamo nati siamo sempre stati in cammino. Allora eravamo un’avanguardia, poi le associazioni sono cresciute e hanno imparato a camminare da sole, ma sono rimaste nella rete. Ora esistono altre reti, ma in ogni momenti di crisi o di crescita ci siamo stati e ci saremo. Per il Movi Lazio questo è un momento di rivalidazione e ripartenza, perché le associazioni hanno di nuovo bisogno di noi.»

 

LA SFIDA DELLA RIFORMA. Una rete oggi può fare molto per aiutare le singole associazioni. «Il volontariato cresce, ma le problematiche aumentano e le istituzioni spesso non danno risposte. Siamo di fronte a nuovi bisogni (basti pensare ai nuovi tipi di violenza, compresi i casi di donne che non vengono credute per prime dalle istituzioni), che ci chiedono di mediare perché venga più chiaramente riconosciuto il ruolo del volontariato in un’ottica di sussidiarietà». E c’è bisogno anche di un impegno sul piano legislativo regionale: «condividiamo l’impegno della Conferenza Regionale del Volontariato per rimettere ordine alla normativa regionale, anche a seguito della Riforma del Terzo settore».

La quale riforma « ha dei lati positivi, ha risolto alcuni problemi per gli enti del Terzo settore, ha anche fatto chiarezza ad esempio sul piano fiscale. Ma in essa non troviamo nulla che ci identifichi realmente, come associazioni di volontariato. Possiamo dire che ha dato certezze a chi fa impresa sociale, confusione a chi fa volontariato».

Il Movi, essendo una rete, con la Riforma vede rafforzato il proprio ruolo: «troverà problemi chi è piccolo o non sta dentro una rete, che peraltro era già escluso dalla progettazione, non solo europea».

 

Movi Lazio
Il Movi Lazio condivide l’impegno della Conferenza Regionale del Volontariato per una riforma del quadro legislativo

LA FORMAZIONE. Molte cose sono ancora da chiarire nella riforma e attorno ad essa. «Sta succedendo, ad esempio, che funzionari regionali, che non la conoscono bene, rifiutino le iscrizioni al registro, ma non lo possono fare. Per questo», conclude Anna, «questo è il momento di rinnovare il nostro impegno per nuove forme di formazione e informazione. E la formazione, data la Riforma e visti i rapporti tra istituzioni e cittadini, deve essere congiunta, nel senso che essere rivolta a volontari e istituzioni insieme: ci offriamo come formatori e come accompagnatori».

È importante, infatti, che «le persone non si sentano abbandonate e possano confrontarsi con la giusta interpretazione di come avverranno i cambiamenti previsti dalla riforma. E d’altra parte nel Movi abbiamo molti professionisti della formazione».

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

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