LA VIOLENZA SULLE DONNE È UN PROBLEMA DEGLI UOMINI

Domani è il giorno di One Billion Rising, contro la violenza sulle donne. Le testimonianze di Pierfrancesco Nacca e Massimiliano Frateschi

di Ilaria Dioguardi

One Billion Rising, appuntamento annuale nato per sensibilizzare e lottare contro la violenza sulle donne, si svolge domani a Roma e in 63 piazze in tutta Italia, con il coinvolgimento di 120 paesi nel mondo.

«A Roma il nostro evento inizia sabato 15 febbraio mattina, quando nelle metropolitane e nelle piazze, seguendo il modello del teatro di strada e dell’azione civile, gruppi di attrici e attori metteranno in scena azioni teatrali a sorpresa diffondendo parole potenti e universali che riassumono la modalità abusiva del patriarcato», dice Nicoletta Billi, dal 2013 coordinatrice One Billion Rising Italia, insieme a Silvia Palermo e Luisa Rizzitelli. «Poi alle ore 15:00 ci ritroveremo in Piazza San Silvestro per ballare e, insieme a reading performances e giochi di strada, partecipare al flash mob che ormai rappresenta un messaggio universale contro la violenza maschile sulle donne».
C’è anche un video di presentazione dell’evento, affidato a due giovani attori, e l’idea «è nata facendo le prove di lettura con il gruppo di attori riuniti al Teatro Off/Off a Roma, ascoltando il testo “Decalogo dell’Uomo Civile” ad alta voce: brevi parole che riassumono le modalità abusive più reiterate. Abbiamo immaginato di farlo diventare un video-messaggio che, ascoltato e scambiato fra uomini, possa contribuire a instaurare una nuova consapevolezza».

 

donneAccanto alle donne

«Sono estremamente convinto che la lotta contro le ingiustizie e contro la violenza sulle donne debba partire da noi uomini. Come diciamo anche nel video (che si può vedere qui), la violenza sulle donne non è un problema delle donne , è un problema dell’uomo, che deve stare in prima fila accanto alle donne per manifestare per i loro diritti», dice Pierfrancesco Nacca, uno dei due protagonisti del video, attore di 29 anni nato a Taranto, attualmente in scena con lo spettacolo “Werther a broadway” di Giancarlo Sepe al Teatro La Comunità di Roma.  «Io scrivo per il teatro, mi batto per i diritti dell’essere umano. Penso che noi attori, noi artisti abbiamo una responsabilità grossissima, abbiamo anche la fortuna di essere la voce dei più deboli, di chi non ha la possibilità di parlare, dobbiamo essere portavoci di alcune tematiche importanti, come questa della violenza contro le donne che mi tocca profondamente».

Anche Pierfrancesco, che nel video dice «Se qualcuno molesta una donna, io non giro la testa dall’altra parte», sarà presente sabato alla manifestazione a Roma. «Vorrei invogliare le persone a partecipare al flash mob sabato con noi, ma mi sembra assurdo che una comunità civile non sia autonomamente spinta ad esserci, a partecipare. Dovrebbe esserci, secondo me, una grossa partecipazione dei giovani, ma anche degli adulti: siamo delle spugne sin da piccoli, il maschio a volte inizia a “sopraffare” la femmina sin da bambino. È importante essere presenti tutti, anche fermi senza ballare, per metterci la faccia e cominciare simbolicamente a scardinare dei luoghi comuni come il fatto di dover “fare l’uomo” senza mostrare debolezza ed emozioni, o come la convinzione che la donna sia il sesso debole. Mi piacerebbe che la donna fosse il simbolo di forza, non solo di eleganza e di delicatezza. Trattare bene e rispettare le donne è un percorso lungo, che si impara pian piano; molto dipende dall’educazione familiare, ma anche la scuola, la televisione, la società hanno delle grosse responsabilità. Bisognerebbe reinserire tra le materie scolastiche l’educazione civica, quello della violenza contro le donne potrebbe essere uno degli argomenti principali da affrontare».

 

donneDagli uomini agli uomini

«Credo che sia importante che questo messaggio venga dato dagli uomini verso gli uomini, è un problema nostro quello della violenza sulle donne», sottolinea al’altro protagonista del video, Massimiliano Frateschi, 32 anni, nato a Bari (tra i film a cui ha partecipato c’è “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini, che racconta la storia di Stefano Cucchi, e “Duisburg-Linea di sangue” di Enzo Monteleone). «Molto spesso viene curato il danno, invece in realtà deve essere curata la causa, il perché accade tutto questo. Sono molto positivo: negli ultimi 50 anni abbiamo fatto passi avanti verso la rivalorizzazione della donna e mi chiedo se a volte non si esageri a calcare questo tasto, ma la verità è che non si esagera mai».

Infatti, spiega, «Negli anni addietro la differenza tra uomini e donne è stata così grande, il maschilismo è stato così forte e così duraturo in tutti gli ambiti, politico, lavorativo, sociale, che è proprio importante ribadire ogni giorno, secondo me, alcuni concetti. Va festeggiata l’importanza della delicatezza di una donna e del rispetto delle persone in generale. I forti non devono abusare della loro forza, ma devono dare la loro protezione, la loro forza ai meno forti, perché i meno forti sono più sensibili, non più deboli. È una storia vecchia come il mondo: chi ha il potere ne vuole sempre di più, ma è il momento giusto per raccontare come è sbagliato fare qualcosa di negativo con il proprio potere verso gli altri».

Frateschi, nel video dice: «Per affermare me stesso non ho bisogno di svalutare una donna». E spiega: «Alcuni uomini non accettano il fatto che la libertà di ognuno di noi finisce dove inizia la libertà dell’altro, non accettano una resistenza. Bisogna cominciare dalla quotidianità. Se una donna prova ad approcciarsi con un uomo, ma lui mostra resistenza quasi sempre finisce lì. Se un uomo prova ad avvicinarsi ad una donna che non mostra interesse, spesso insiste. Se si iniziasse da queste piccole azioni, non ci sarebbero le evoluzioni che hanno conseguenze anche molto più gravi, che conosciamo benissimo».

Anche Massimiliano sarà presente domani alla manifestazione a Roma, insieme a tanti amici e colleghi. «Nel video ci abbiamo messo la faccia, sabato saremo delle entità che parlano, la nostra è un’azione di voci, parlerò a tutti dimenticandomi di essere Massimiliano Frateschi, ma sarò una persona che ha voglia di dare voce ad un momento collettivo educativo importante».

Come nasce One Billion Rising

One Billion Rising è stato ideato nel 2013 da Eve Ensler, autrice de “I monologhi della vagina”, bibbia della rivoluzione femminile in atto, testo tradotto in 48 lingue e rappresentato in più di 140 paesi del pianeta. «Sdoganata la parola proibita, le donne hanno ritrovato voce, volontà e direzione perché una parola può cambiare il mondo», afferma Nicoletta Billi. «Con One Billion Rising festeggiamo ogni anno questa volontà e questa determinazione: fermare la violenza sulle donne».

 

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