PANACEA: UN BALSAMO, UNA LINEA COSMETICA E UN PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE

Panacea è un balsamo naturale creato da Chiara, Giulia e Daniele e una linea cosmetica idea de La Maison, che, con il progetto “Cosmesi Inclusiva. Il diritto alla bellezza” punta all’autonomia lavorativa di ragazzi con disabilità

di Ilaria Dioguardi

4 MINUTI di lettura

«Il progetto dell’associazione La Maison, finanziato dalla Fondazione Giovan Battista Baroni, usa la cosmesi come strumento di inclusione sociale e di crescita personale per giovani adulti con disabilità cognitiva e disagio psichico. Attraverso percorsi laboratoriali e attività di sensibilizzazione, il progetto è pensato per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, favorendo la loro autonomia e il loro benessere». A parlare è Chiara Palmacci, assistente sociale, coordinatrice delle attività dell’associazione La Maison.

La Maison
Chiara Palmacci: «Cerchiamo di lavorare sul durante e sul dopo di noi, la maggior preoccupazione di tutte le famiglie che hanno figli con disabilità»

La Maison è un’associazione che ha una lunga storia di impegno per l’autonomia.
«Sì, il nostro obiettivo è il vivere indipendente di ragazzi e ragazze con disabilità. La Maison è nata nel 2009, da un’idea della presidente Orizia Bruganelli, mamma di una ragazza disabile che da dieci anni vive in autonomia con una sua amica, che ha voluto mettere questa esperienza a disposizione di altre famiglie. La mission dell’associazione è l’autonomia, l’indipendenza e, quindi, l’autodeterminazione. Con le nostre attività, i nostri percorsi laboratoriali stiamo cercando di lavorare sul durante e sul dopo di noi, che è la maggior preoccupazione di tutte le famiglie che hanno figli con disabilità. Poi però ci siamo chiesti: come possiamo agire sull’altro versante dell’indipendenza, quindi l’inclusione lavorativa? Così abbiamo deciso di mettere su un’idea imprenditoriale, attraverso il percorso laboratoriale di cosmesi, che ha portato alla creazione di Panacea, la nostra linea cosmetica. Abbiamo ideato un primo prodotto che è un balsamo, un prodotto completamente naturale a cui hanno lavorato tre ragazzi con disabilità (per acquistarlo è possibile visitare il sito dell’associazione)».

Ora come andrete avanti?
«Speriamo di lanciare più prodotti, anche di aprire un e-commerce, un negozio, in modo tale da creare un’inclusione sociale e lavorativa che vede ragazzi impegnati attivamente. Io vorrei tanto che la gente apprezzasse Panacea per la qualità del prodotto. Per poi scoprire che il valore aggiunto è che l’hanno realizzato i ragazzi, perché secondo me l’obiettivo è che ognuno di noi deve avere valore per quello che è in grado di fare. Loro sono stati bravissimi».

La Maison
Chiara, Giulia e Daniele, che hanno realizzato il balsamo Panacea

Come è nato Panacea?
«Il laboratorio è stato frequentato da una decina di ragazzi, poi tre di loro – Chiara, Giulia e Daniele – avevano tutte le caratteristiche per occuparsi in maniera più specifica di tutto il processo: dallo studio del prodotto alla realizzazione, fino alla sponsorizzazione. Durante il progetto, durato un anno, i ragazzi si sono incontrati tutte le settimane, seguendo un laboratorio tenuto da Stefania Alessandroni, la nostra cosmetologa. Hanno iniziato dalle basi di chimica e cosmetica e hanno inventato la ricetta di questo balsamo, sperimentandone la composizione all’interno del laboratorio. Abbiamo inviato la ricetta all’azienda Erba Sapiens, che l’ha realizzata e ha attestato che il prodotto segue determinati standard, con il rispetto dei necessari parametri di qualità. I ragazzi si sono occupati di tutta la grafica, il logo è stato completamente ideato da loro. Hanno deciso il colore del packaging, hanno realizzato il foglietto illustrativo e stanno organizzando il marketing e la comunicazione».

Perché proprio un prodotto di bellezza?
«Ci piaceva tanto associare l’idea di disabilità a quella di bellezza, non un binomio scontato. L’obiettivo è ricavare dalla vendita dei rimborsi spese per il lavoro dei ragazzi. Come associazione stiamo sperimentando, speriamo che possa essere un’idea innovativa e di successo. L’amore che questi ragazzi dimostrano nel parlare di una cosa fatta da loro, di cui sono esperti, ci lascia veramente soddisfatti. Vediamo che è un lavoro che a loro piace fare, sono stati protagonisti dall’inizio alla fine della realizzazione di questo prodotto».

La Maison
«Ora speriamo di lanciare più prodotti, di aprire un e-commerce, un negozio, in modo tale da creare un’inclusione sociale e lavorativa per i ragazzi»

Quanto è importante, per questi ragazzi, lavorare ad un progetto, con l’obiettivo dell’indipendenza economica?
«Abbiamo scelto solo Chiara, Giulia e Daniele per non creare false illusioni e false aspettative, ma se il progetto crescerà potranno diventare di più. Sono persone che vogliono sentirsi indipendenti, che vogliono che il loro valore sia riconosciuto per quello che sono in grado di fare. In questi percorsi, in cui passano dal contesto laboratoriale – in cui il fare l’insieme è uno strumento e una possibilità per creare una reale collaborazione – ognuno è portavoce delle proprie competenze e delle proprie diversità. Poi imparano facendo e anche sbagliando, vedono che il loro lavoro, il fare insieme, porta ad un risultato. E questo risultato piace al mondo per quello che hanno creato, non per chi sono loro. Questi ragazzi hanno una grande consapevolezza della loro disabilità e delle loro difficoltà e credo che un progetto del genere dia loro un grandissimo aiuto a sentirsi veramente inclusi nella società».

PANACEA: UN BALSAMO, UNA LINEA COSMETICA E UN PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE

PANACEA: UN BALSAMO, UNA LINEA COSMETICA E UN PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE