PNRR E INFRASTRUTTURE DI WELFARE: SOCIETÀ CIVILE E AMMINISTRAZIONE CONDIVISA
Un incontro a Roma sulla democrazia partecipativa al tempo dell’integrazione europea. Tommasini: «gli investimenti di politiche pubbliche hanno efficacia in contesti a forte presenza di reti e relazioni. In questi luoghi i CSV sono stati al fianco con la capacità di creare ponti con le associazioni»
26 Febbraio 2024
Pnrr e infrastrutture di welfare: società civile e amministrazione condivisa è il tema dell’incontro tenuto nel pomeriggio del 22 febbraio presso la sede regionale di CSV Lazio e promosso da CSVnet con Libenter, con il supporto di CSV Lazio. Un’occasione per approfondire i temi della democrazia partecipativa al tempo dell’integrazione europea, a partire dal saggio PNRR. Promesse da mantenere e miglia da percorrere (Editoriale Scientifica) curato da Dino Guido Rinoldi, docente di diritto dell’Unione europea all’Università Cattolica, e Antonello Scialdone, dell’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. Il primo ha auspicato: «Abbiamo bisogno di persone partecipi e il nostro libro vuole essere uno stimolo in questo senso», mentre Scialdone ha rimarcato: «L’apprendimento in corso d’opera fa parte di quello che il Pnrr porta con sé».
Un focus sulle esperienze dei CSV
L’incontro, ha esordito la presidente CSVnet Chiara Tommasini, è stato «un’occasione per riflettere sul ruolo e sulle prospettive di quello che possono fare i Centri di Servizio per il Volontariato. Ad aprile 2021 l’allora presidente del Consiglio Mario Draghi illustrava il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ottenendo a luglio l’approvazione del Consiglio europeo. Sono passati tre anni e stiamo osservando quanto le misure messe in campo andranno effettivamente a produrre reali impatti sulla popolazione, sull’economia del nostro Paese. Questa prospettiva di futuro e cambiamento non è priva di ombre: con il passare del tempo si è complicata la situazione economico-finanziaria», ha osservato. Diventa quindi cruciale per il CSVnet «come essere di aiuto e supporto alle organizzazioni, attivando processi e progettualità per rendere il volontariato e il terzo settore protagonisti di questo cammino. All’interno del volume c’è un approfondimento su esperienze messe in campo dai CSV nel Lazio, nelle Marche e nella Lombardia. Si va a confluire all’interno di un circuito di servizio della valorizzazione dei territori», ha aggiunto Tomassini, accennando «a due questioni sviluppate nel volume: dal nostro osservatorio emerge quanto gli investimenti di politiche pubbliche hanno efficacia in contesti con la forte presenza di reti e relazioni, con il ruolo di chi quelle reti muove e fa vivere. In questi luoghi i CSV sono stati al fianco con la capacità di creare ponti con le associazioni. Si dice che i CSV sono “potenzialmente utili” in territori con alcune condizioni particolari. Vediamo il Pnrr come terreno interessante per esercitare il nostro ruolo. Pensiamo alle Case di comunità, su cui si stanno facendo esperienze diverse nel nostro Paese: possono diventare buone prassi da portare in altri territori. Il sistema CSV è a disposizione per facilitare processi e dialoghi. Nelle comunità possiamo valorizzare le energie dei territori, che sono veramente tante», ha concluso.
Ripensare i modi della partecipazione
Per Renzo Razzano, già vice presidente vicario CSV Lazio, «un punto d’interesse primario è la partecipazione dei cittadini: noi siamo in prima linea per favorire questa partecipazione, è una sfida». Nadia Linciano, direttrice generale dell’Ufficio III Struttura di missione Pnrr sui temi Inclusione e coesione/Salute ha chiarito: «Le possibilità d’intervento del terzo settore si concentrano in vari progetti, per esempio a supporto di persone con disabilità con interventi di domotica negli spazi domestici e il supporto di dispositivi informatici, dopo un’adeguata formazione. Molto c’è da fare ancora sulla dimensione sociale e quindi nel consentire afflusso di capitali privati» in questo ambito, ha concluso. Per Alessandro Natalini, presidente del corso di laurea in Politica, amministrazioni e innovazione all’Università Lumsa, il volume rappresenta «un’utile lettura per tutti e dà una nota nuova all’interno del dibattito presente». Simona Dotti, funzionaria di Confindustria, ha evidenziato «il punto di vista delle imprese sulla transizione ecologica ed energetica sostenuta nel Pnrr, probabilmente una delle sfide più significative del nostro secolo, che implica la prosperità del nostro pianeta con misure sociali e ambientali probabilmente senza precedenti. Molto spazio viene dedicato anche alle reti e infrastrutture energetiche, in particolare di ricarica». Secondo Paola Caporossi, presidente ad honorem di Fondazione Etica, «il Pnrr avrebbe potuto costituire un’opportunità per il Paese e forse può ancora esserlo: lo dicono anche i curatori del libro. Di sicuro dobbiamo evitare i rischi, come quello di fare un “progettificio”, ovvero una somma di progetti e non un’idea del Paese che si vuole perseguire. Inoltre non bisogna fare riforme in superficie senza considerare gli stakeholders, i cittadini. I curatori dicono di responsabilizzare la società civile: le parole coprogettazione e coprogrammazione sono suggestive, ma bisogna cambiare il modo di partecipare di noi cittadini; non implica solo mettersi intorno a un tavolo e tirare fuori idee: informarsi costa fatica, non ci sono scorciatoie». Spiragli positivi ci sono, come ha evidenziato Antonello Caria, dell’associazione Prima le comunità di cui è presidente don Virginio Colmegna: «Si sono investite risorse nel Pnrr per oltre mille Case della comunità in tutta Italia, ma perché non restino solo un luogo fisico è opportuno che si possa sperimentare la logica del coinvolgimento dei cittadini. In Sardegna abbiamo organizzato una serie di incontri per stimolare una coprogettazione condivisa. Siamo disponibili a essere partner di iniziative sui territori che promuovano questa logica delle Case di comunità e chiediamo ai CSV che si facciano promotori di iniziative di sensibilizzazione».
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D.G. Rinoldi, A. Scialdone (a cura di)
PNRR. Promesse da mantenere e miglia da percorrere
Editoriale Scientifica 2023
pp. 352, € 17,10