ROMA. NON C’È PACE PER IL CAMPING RIVER E PER I SUOI ABITANTI
Operazione di polizia questa mattina nel campo Rom di Roma Nord. L'associazione Nazione Rom chiede la liberazione delle persone fermate
di Redazione
18 Aprile 2018
Questa mattina alle 7.00 nel Camping River, un campo in cui vivono circa 400 Rom, Sinti e Caminanti è iniziata un’operazione di polizia che, secondo l’associazione Nazione Rom, ha coinvolto una sessantina di agenti della polizia municipale e 25 mezzi. Sono state fermate 10 persone, sono stati sequestrati 25 veicoli sprovvisti di assicurazione e un’area usata come discarica.
Nazione Rom denuncia che «Le persone poste in stato di fermo non hanno commesso alcun reato. Il Sindaco Virginia Raggi, dopo il fallimento del “piano Rom”, invece di chiedere scusa usa il “tallone di ferro” per schiacciare famiglie poverissime. Siamo di fronte ad autentici “Abusi di Stato”.»
IL CASO DI GIORGIO HALILOVIC. Il riferimento è anche alla vicenda di Giorgio Halilovic, nato in Italia e anche lui residente nel Camping River, beneficiario di un programma di inclusione sociale, che gli è stato tolto a causa di una multa e che nel pomeriggio del 12 aprile è stato espulso d’ufficio dall’Italia e il giorno dopo imbarcato su un aereo a Fiumicino e portato a Sarajevo, in Bosnia Erzegovina. Espulsione, secondo l’associazione, immotivata.
IL CAMPING RIVER. Nel Camping River vivono circa 400 persone: nell’ottobre scorso è stato chiuso sulla carta, ma nella realtà le misure di sostegno che avrebbero dovuto facilitare l’uscita dei suoi abitanti non hanno funzionato e gli abitanti vivono ancora lì, anche se l’insediamento è diventato abusivo.
Commenta l’associazione: «Il Sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi e l’Ufficio Speciale Rom Sinti e Caminanti hanno ricevuto 3.8 milioni di euro, dal PON Metro, per garantire a Giorgio Halilovic, sua moglie Patrizia, ai suoi figli ed a tutte le famiglie del Camping River un percorso di inclusione abitativa e lavorativa. Ad oggi, nessuno ha avuto una casa o un lavoro. Eppure il cittadino Giorgio Halilovic è stato deportato in Bosnia con un tempo record. Perchè?»
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DIFENDERE I DIRITTI. Il comunicato cita l’intervento di Luigi Manconi, coordinatore UNAR, al Forum Nazionale Rom Sinti Caminanti (RSC), tenutosi a Roma, c/o la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 12 marzo: «La sofferenza in Italia semplicemente non viene riconosciuta, ma viene negata, cancellata. Permettetemi di dire questo: viene rimossa. La rimozione è una categoria, nella psicanalisi, con la quale, gli esseri umani, si privano, in maniera drastica, addirittura violenta, di qualcosa che li turba.» E ancora: «ogni volta che un diritto di un solo Rom viene violato, il debito dell’Europa e dell’Italia aumenta, cresce e diventa difficilmente risarcibile.»
LE RICHIESTE. L’associazione Nazione Rom chiede, oltre all’immediato ritorno di Giorgio Halilovic in Italia, «l’immediata liberazione delle persone fermate, il dissequestro dei mezzi e degli autoveicoli e la fine della repressione contro le famiglie Rom, Sinte e Caminanti.»
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