POV: GEN Z, BOOMER E PUNTI DI VISTA PER COSTRUIRE IL DIALOGO

Una collana di pamphlet nata dalla collaborazione tra Il Margine e Scuola Holden per imparare il confronto a partire da temi contemporanei e divisivi, smontando i luoghi comuni e montando il dialogo. A novembre “Ci mancava solo la Schwa: POV tra inclusivi e scettici”

di Laura Badaracchi

5 MINUTI di lettura

Pov sta per Point of view (Punto di vista) e dà il nome a una nuova collana di pamphlet, frutto della collaborazione tra Il Margine (marchio editoriale Erickson) e Scuola Holden (scuola di storytelling fondata a Torino trent’anni fa), per approfondire alcuni argomenti incandescenti e contemporanei. I volumi della collana affrontano e affronteranno, «attraverso una narrazione comico-distopica e alternando racconti di fantasia e approfondimenti, alcuni dei temi più divisi dell’attualità. Ciascuna uscita ospita l’analisi di due punti di vista volutamente opposti attraverso storie scritte da autori e autrici della Scuola Holden: racconti per imparare ad argomentare il proprio punto di vista smontando luoghi comuni e montando dialoghi costruttivi», spiegano gli editori. Ogni capitolo «sviluppa un tema specifico e comincia con un racconto, cui seguono le analisi dei due punti di vista polarizzati (POV zoomer e POV boomer), una sintesi sopra le parti (ZOOM out) e spunti pratici per avviare un dibattito: lettori e lettrici si esercitano così a guardare le cose da una prospettiva diversa, a comprendere le ragioni dell’altro, ad aprire la mente coltivando la curiosità e, soprattutto, a esporre con intelligenza e ascolto il proprio POV».

Scuola Holden
La seconda uscita a novembre con Yasmina Pani, che firmerà il volume Ci mancava solo la Schwa: POV tra inclusivi e scettici

Massacri

Le storie, «scritte da autori della Scuola Holden, si snodano in episodi, che ospitano l’analisi di due punti di vista volutamente polarizzati e le incursioni di scrittori e intellettuali che arricchiscono il confronto e moltiplicano gli spunti di riflessione. Dissacranti, sarcastici, irriverenti, si possono leggere da soli o in gruppo, nel tempo libero o a scuola, per argomentare — o cambiare! — il proprio punto di vista, smontare luoghi comuni e montare dialoghi», suggeriscono ancora gli editori. «Se lavori in una scuola lo sai: i conflitti sono cose di tutti i giorni, e sai anche che i conflitti sono il terreno più fertile dove far germogliare nuove idee. Sentiamo parlare tutti i giorni di cancel culture, Generazione Z e shitstorm: ci sono parole bandite, tasti intoccabili e temi incandescenti, e quando qualcuno decide di esporsi su qualcuno di essi, uscendo dal coro in un modo o nell’altro, subisce spesso un massacro virtuale, immateriale ma vorticoso». Per questo Annalisa Ambrosio, direttrice di Academy, e Sarah Barberis, ex responsabile comunicazione Scuola Holden, «un giorno hanno pensato: facciamoli litigare per davvero, fuori dai social, in un’arena fisica. Lorenzo Carnielo, Gen Z della comunicazione Holden, ha così sviluppato insieme a Sarah e Annalisa il concept del format Massacri: una rassegna di incontri alla Scuola Holden, dove alcune di queste voci fuori dal coro argomentano le proprie posizioni dirompenti e “inaccettabili”, trasformando la nostra Aula Magna in un’arena dove avere un confronto diretto con un pubblico costituito principalmente da ragazzi e ragazze della Gen Z. Il pubblico è chiamato a massacrare la persona sul palco. Il massacrato dovrà rispondere alle domande che arriveranno da ogni lato, come frecce».

Un progetto fatto di voci e punti di vista diversi

Le Edizioni Erickson hanno proposto alla Scuola Holden «di trasformare Massacri in un progetto editoriale: con Sara Busto, project manager di Holden Studios, ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per adattarlo alla forma scritta, tenendo vivo il conflitto. Abbiamo deciso di coinvolgere due ex studenti per ciascun volume e di metterli a confronto, sotto il nostro coordinamento, con grandi penne e personalità dalle “opinioni scomode” per mantenere alta la tensione. Poi ci siamo interrogati sulla forma e abbiamo aggiunto quella del racconto: il nostro modo per sondare la realtà». Il risultato? «Un progetto corale, fatto di tante voci e punti di vista, per metà Gen Z e per l’altra boomer, che non dà risposte, ma apre a domande in una molteplicità di possibili prospettive». La prima uscita, lo scorso 6 settembre, s’intitola provocatoriamente I giovani non capiscono niente: POV tra boomer e generazione Z ed è incentrata sul rapporto tra giovani e boomer attraverso temi come l’inclusione, i social media, il potere degli influencer, il lavoro e l’educazione sentimentale: «In un mondo dove il potere è nelle mani dei giovani sotto i 22 anni, questi non hanno più intenzione di avere a che fare con i boomer e hanno deciso che tutti i luoghi pubblici devono essere divisi tra spazi accessibili ai giovani e spazi dedicati agli adulti. Ma gli adulti, stanchi di essere esclusi dal dibattito politico e sociale, si ribellano, organizzando una rivoluzione che rovescerà il governo dei giovani». Questo lo spunto da cui prende l’avvio il volume scritto con il contributo del giornalista Guido Vitiello, che insegna materie cinematografiche alla Sapienza di Roma, «la cui visione integra ciascun racconto arricchendo, ramificando e complicando (o forse pacificando) il conflitto generazionale». La seconda uscita è in programma a novembre con il contributo dell’insegnante di lettere Yasmina Pani (che sul suo blog si definisce «linguista tascabile»), che firmerà il volume Ci mancava solo la Schwa: POV tra inclusivi e scettici.

—————————————————-

scuola holdenI giovani non capiscono niente: POV tra boomer e generazione Z
Scuola Holden Guido Vitiello
Erickson, collana Il Margine/Pinova, 2024
pp. 112, € 10.50

 

 

 

 

 

 

Immagine di copertina: Sandor Somkuti

POV: GEN Z, BOOMER E PUNTI DI VISTA PER COSTRUIRE IL DIALOGO

POV: GEN Z, BOOMER E PUNTI DI VISTA PER COSTRUIRE IL DIALOGO