PROGETTO ITACA ROMA: IN CAMMINO PER LA SALUTE MENTALE

10 Km insieme ai ragazzi di "Mens sana in corpore sano" il primo cammino per la salute mentale di Progetto Itaca Roma e Variante Cimina della Via Francigena

di Giorgio Marota

A 754 metri d’altezza, nel bosco che avvolge la riserva naturale del lago di Vico, non c’è campo per i cellulari e nessuno se ne preoccupa. Sabato 11 Giugno qualcuno ha semplicemente riscoperto il piacere di camminare, di farlo a testa alta, condividendo un’esperienza di 10 km insieme a dei ragazzi che soffrono di disagi psichici.
Progetto Itaca RomaSono i soci del Progetto Itaca Roma, l’associazione che ha ideato “Mens sana in corpore sano”, in collaborazione con l’associazione culturale Variante Cimina della Via Francigena, che da quasi un anno promuove lo sviluppo turistico della variante di quell’antica strada che nel medioevo conduceva dalla Francia alla città eterna.
Il primo cammino-breve di Itaca per la salute mentale è un atto creativo e sociale che si conclude con un picnic a base dei prodotti tipici della Tuscia, offerti da aziende agricole locali. «Abbiamo vissuto fisicamente la missione della nostra associazione: cooperare per vincere insieme nel nostro percorso di riabilitazione psichiatrica», ha spiegato il direttore, Guido Valentini, al termine del percorso. Con una precisazione: «Per i nostri soci il benessere di queste camminate è evidente: si attenuano le ansie e si recupera autostima e fiducia». Progetto Itaca Roma dal 2010 promuove infatti iniziative e progetti gratuiti di prevenzione, solidarietà, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale, lasciando alla scienza medica il compito della terapia. Da allora sono ben 23 i ragazzi riabilitati grazie ad un accordo tra Itaca e diverse realtà lavorative, che permette ai soci di trovare impiego, senza dimenticare il supporto alle famiglie con corsi e gruppi di mutuo-aiuto.

Progetto Itaca Roma e una promessa

Quattro ore di cammino pesano sulle gambe dei 20 soci/utenti del centro di riabilitazione, ma la loro testa è libera. A faticare con loro ci sono persone di ogni età: bambini, ragazzi, famiglie e anziani. Qualcuno fa parte di Itaca, qualcun altro dell’associazione della Variante Cimina, altri ancora sono semplici appassionati, richiamati dal valore sociale dell’iniziativa. Le persone si guardano negli occhi, si raccontano storie e vite vissute.
Progetto Itaca RomaÈ la magia del cammino: trovare e poi lasciare andare, aprirsi all’altro passo dopo passo, e salutarlo, augurandogli buona vita. Magari dopo aver apprezzato insieme il profumo fresco dei faggeti e quel sapore autentico delle fragoline che crescono ai bordi del sentiero. I più audaci, incuranti delle spine, le raccolgono e le offrono agli altri: anche questa è condivisione. Per la sua straordinaria bellezza paesaggistica, la riserva naturale che fa da contorno alla variante Cimina della via Francigena, somiglia ad una foresta lontana ai confini del mondo. In realtà Roma è a poco più di 50 chilometri, insieme al suo smog e alla sua quotidiana frenesia collettiva.
Qui passava la vecchia Cassia. Ora c’è solo il basolato a ricordarlo, impastato nella terra, tra i rami spezzati, le radici e le foglie secche. Camminare però vuol dire anche sacrificio e meditazione. Il sentiero è roccioso, fangoso in alcuni tratti, in un sali-scendi faticoso, ma al tempo stesso appagante una volta concluso. Per altri, i più allenati, sembra essere una piacevole sgambata. Come per Antonio Correnti, il presidente dell’associazione Variante Cimina, con centinaia di cammini alle spalle: «Dovremmo riscoprire un po’ tutti il valore sociale del paesaggio», spiega con un sorriso amaro, ma al tempo stesso già proiettato al futuro. «A volte le istituzioni se lo dimenticano, ma qui siamo nel bel mezzo di una vera e propria infrastruttura verde», spiega Correnti, «e l’esperienza di oggi insieme ai ragazzi del Progetto Itaca ci permette di guardarci dentro, di vivere una fatica con loro e per loro.
Progetto Itaca RomaE, a noi, di confrontarci senza barriere e senza alcun pregiudizio. Perché in cammino si abbattono tutte le diversità, ci si sostiene a vicenda e ci si apre al confronto con chi vive un’esperienza diversa dalla nostra».
Come Caterina, la socia n.1 dell’associazione. Lei sa tutto di Itaca, conosce aneddoti, curiosità e storia di quella che è diventata la sua seconda casa. Vive di un entusiasmo contagioso e la sua voglia di farcela è un esempio per tutti. «L’ultima volta che ho visto un bosco è stato 10 anni fa», spiega con gli occhi lucidi, «potevo mica perdermi questa occasione?» Lei crede in queste persone, ma cosa più importante loro hanno creduto nelle sue capacità, dandole l’opportunità di dimostrarle con la forza delle sue gambe. E quella promessa del direttore Valentini «Cate, questa è solo la prima di tante camminate!» per lei è un motivo in più d’orgoglio. Iniziative che sembrano sposarsi appieno con la visione di chi crede che la salute mentale sia un obiettivo da perseguire gradualmente, ma con costanza. Legando indissolubilmente benessere e riscoperta delle bellezze del territorio.

Immagini Giorgio Marota

PROGETTO ITACA ROMA: IN CAMMINO PER LA SALUTE MENTALE

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