ROMA HA UN NUOVO SPAZIO IN CUI I GIOVANI SONO PROTAGONISTI SUL TERRITORIO
È SPACE, Spazio di Prossimità per l'Aggregazione, la Cultura e l'Educazione a Lunghezzina e nasce dalla collaborazione tra CdQ Villaggio Prenestino, Un mondo nel cuore, NOGRA e grazie al supporto di IKEA Roma
15 Novembre 2024
6 MINUTI di lettura
Si chiama SPACE il nuovo spazio che sorgerà in via Capestrano 31, nel quartiere di Lunghezzina, nella zona di Roma che sta tra il Villaggio Prenestino e Corcolle e che sarà tutto dedicato ai ragazzi e alle ragazze del territorio. SPACE, Spazio di Prossimità per l’Aggregazione, la Cultura e l’Educazione, nasce grazie alla collaborazione tra CdQ Villaggio Prenestino, Un Mondo Nel Cuore e Nucleo Operativo Guardie Rurali Ausiliarie (NOGRA) e grazie al supporto di IKEA Roma, che ha fornito l’arredamento e messo a disposizione il know-how per allestire lo spazio. Il 19 novembre avverrà la consegna e il montaggio dei materiali IKEA, con i volontari e i co-worker di IKEA Roma. Il 7 dicembre ci sarà il primo open day aperto al pubblico, per conoscere SPACE e stare insieme.
Il progetto SPACE nasce dal territorio
Il progetto SPACE è frutto dell’intuizione di alcune realtà del territorio. Il CdQ Villaggio Prenestino, nato nel 2015, quando si è strutturato come OdV per avere un riconoscimento giuridico e la possibilità di allargare le proprie capacità di azione, e che in questi anni si è occupato di cinema all’aperto, trekking, corsi di formazione, proiezioni, attività ludiche per ragazzi e bambini e della gestione di un parco per conto del Comune di Roma. Un mondo nel cuore, associazione di promozione sociale attiva nel territorio da più di otto anni, in un altro quartiere, Giardini di Corcolle, con il doposcuola, e le iniziative culturali, tra festival e spettacoli teatrali. A gennaio del 2024 un amministratore giudiziario ha proposto loro di prendere in gestione un appartamento sotto sequestro amministrativo, un immobile di 122 metri quadri. «Danilo Proietti, presidente di Un mondo nel Cuore è stato contattato da Libera riguardo un amministratore giudiziario che era alla ricerca di qualcuno che potesse, tra Villaggio Prenestino e Corcolle, prendere in gestione questo appartamento» spiega Stefano De Prophetis, responsabile comunicazione Villaggio Prenestino. «L’amministratore giudiziario ci ha chiesto un progetto per prendere in gestione l’immobile e lo abbiamo scritto insieme a queste altre realtà del territorio, anche per dar forza alla proposta».
I giovani: non solo destinatari, ma organizzatori delle attività
L’idea, da subito, è stata quella di non farne una semplice sede delle associazioni ma qualcosa di più. «Mi è sembrato giusto dare una vocazione a questo posto e rivolgerci principalmente ai giovani», ci racconta De Prophetis. «Dalle nostre parti ci sono stati molti problemi di baby gang, di criminalità e di dispersione scolastica. Da noi i ragazzi non hanno un terzo luogo che non sia casa e scuola, oltre ai social. Non c’è un posto dove ritrovarsi. Così abbiamo deciso di pensarlo per loro». E anche SPACE è un nome vicino ai giovani. Che non saranno solo i destinatari, ma gli organizzatori delle attività. «Essendo questi quartieri sprovvisti di qualsiasi spazio pubblico, non esistono centri d’aggregazione giovanile, spazi culturali per i giovani», concorda Danilo Proietti, che spiega: «Ci appoggiamo a una sala della parrocchia del quartiere, ma non è la stessa cosa. Quando ci è stata proposto questo immobile, sapevo che anche il CdQ Villaggio Prenestino stava cercando uno spazio, così è iniziata questa collaborazione. Volevamo che fosse un terzo spazio tra scuola e casa, esterno alle attività quotidiane». Un Mondo nel Cuore è stato decisivo nello scrivere il progetto per l’assegnazione dell’appartamento. «Abbiamo cercato di fare una buona descrizione del contesto socio-economico del territorio, mettendo in luce gli aspetti negativi, le potenzialità e l’impatto che uno spazio simile poteva mettere in atto».
SPACE: uno spazio polifunzionale e modulabile
Ma come è pensato lo SPACE? «È uno spazio polifunzionale, un luogo di studio, corsi e formazione» ci svela De Prophetis. «C’è un’area esterna, con tavolini e luci soffuse, un’area polifunzionale. E anche una cameretta che abbiamo chiesto di arredare per i giochi dei più piccoli. I giovani per noi sono intesi come studenti, ma anche giovani mamme che vogliono far giocare i bambini». «L’allestimento va a valorizzare la destinazione d’uso», spiega Mimma Pecora, City Sustainability Leader di IKEA Roma. «Abbiamo voluto ricreare un ambiente funzionale, ma anche modulabile: scrivanie che si possono togliere facilmente, sedie impilabili che possono rimanere da parte e poi essere usate per l’ambiente di una conferenza. Abbiamo cercato di renderlo un ambiente giovane, inserendo cose come la ring light, ovvero il prodotto che regge il cellulare con la luce ad anello, e un purificatore d’aria, per lanciare un messaggio di attenzione all’ambiente e agli stili di vita sostenibili. Abbiamo pensato questo spazio in modo che potesse raccontare, anche attraverso gli oggetti, una parte smart e sostenibile. Ci siamo fatti guidare dalle valutazioni e le esigenze delle associazioni».
Il supporto di IKEA Roma sarà un volano per le attività
Tutto questo non sarebbe stato possibile, in così breve tempo senza IKEA Roma. «La collaborazione con IKEA Roma è nata in seguito ai workshop proposti da CSV Lazio» ci spiega De Prophetis. «Di fatto la loro donazione sarà un volano alle attività. Ma non si tratta solo di materiale e soldi. Avere un locale arredato e arredato bene, il fatto di averlo pronto da subito, e non tra un anno, ci permette di iniziare a coinvolgere immediatamente i giovani». «Il nostro rapporto con il CdQ Villaggio Prenestino ci rende orgogliosi» spiega Mimma Pecora. «Il fatto di poter entrare e dare valore, riuscire con il nostro programma a intervenire e rendere effettivo un progetto, abbreviare i tempi, riuscire a implementare un’attività che in questo modo parte due anni prima, per noi è molto importante. C’è una comunità che usufruisce di un servizio. Essere una leva, un acceleratore è un altro aspetto di questo nostro intervento. Prima di tutto pensiamo al fatto di poter dare l’allestimento, la donazione dei mobili e anche il know-how nella progettazione; ma un altro aspetto fondamentale di questo progetto è la collaborazione, la rete. Villaggio Prenestino ha partecipato a un workshop che abbiamo ospitato nel negozio di Porta di Roma il 13 giugno scorso e realizzato con CSV Lazio, intitolato proprio Partnership di successo tra profit e no-profit. Questo progetto è come se fosse un risultato di successo, un’idea che ben si allineava con le intenzioni condivise che avevamo lanciato lo scorso giugno».
IKEA: restituire valore alle comunità
Il progetto SPACE si inserisce nella policy di IKEA riguardo al sociale. «Abbiamo un progetto più grande, come IKEA Italia, che si chiama Un posto da chiamare casa» ci spiega Mimma Pecora. «Riassume l’impegno di IKEA nel restituire valore alle comunità in cui opera, con progetti in cui doniamo quello che sappiamo fare meglio, la progettazione e il know-how fino alla donazione di mobili per associazioni nel mondo del terzo settore, e quindi alle comunità locali che sono più vulnerabili. Villaggio Prenestino è una zona che soffre il disagio dello scollamento comunitario, che rende gli abitanti e i giovani più fragili. In questo senso, IKEA crede molto nell’empowerment giovanile. E SPACE si inserisce in questo tipo di progettazione più grande».
Una storia di vicinanza ai territori
IKEA ha da sempre un rapporto speciale con i territori, visto che con i suoi punti vendita lo vivono, e a quei territori intendono restituire qualcosa. «Vogliamo essere parte attiva della crescita del territorio» spiega Mimma Pecora. «Questi progetti non vengono realizzati con un budget residuale, ma vengono previsti dall’organizzazione. In un’area come Roma non si riesce a rispondere a tutte le esigenze come vorremmo. Ma vogliamo provare a raggiungere più persone possibili. Nel corso degli anni abbiamo lavorato con Cubo Libro, a Tor Bella Monaca, abbiamo arredato delle aree della socialità di Rebibbia, abbiamo donato alcuni arredi in una casa per minori della Caritas a Tiburtino III e in una casa per minori a Rocca di Papa, solo per citarne alcuni». Il 19 novembre il personale di IKEA Roma sarà coinvolto nel montaggio insieme alle associazioni. «È un modo per dire: ci rimbocchiamo le maniche, lavoriamo sul campo, che è il modus operandi di IKEA» conclude Mimma Pecora. «E un modo per mettere in campo i nostri know-how e metterci in gioco in prima persona, avere un contatto diretto con le comunità. La sostenibilità è uno degli asset fondamentali del brand IKEA, insieme all’accessibilità, nel senso dei costi, e la qualità».
In copertina immagine Daniele Testa