PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ, UNO STRUMENTO DI PROSSIMITÀ

Quale il legame tra la prossimità e i patti educativi di comunità? Come questi due processi sono di supporto l'uno all'altro? Se ne è discusso a Napoli, in occasione dell'ultima Biennale della Prossimità

di Valentina Avella

4 MINUTI di lettura

I patti educativi di comunità sono accordi e alleanze elaborati da una comunità di persone, che vedono il coinvolgimento e la partecipazione attiva di tutti gli attori territoriali: enti di terzo settore, istituzioni, operatori educativi, studenti, genitori, insegnanti, e altri membri della comunità locale. Questi patti, a cui è stato dedicato un approfondimento all’interno dell’ultima edizione della Biennale della Prossimità di Napoli, stabiliscono principi, valori e regole condivise che guidano il comportamento e le interazioni all’interno della comunità educante, rispettando i diritti, le opinioni e le differenze degli altri, e collaborando per il benessere collettivo.

Patti educativi di comunità e prossimità

Quale allora il legame tra i patti educativi e la prossimità? Le pratiche di prossimità prevedono come elemento cruciale la cura delle relazioni e il processo che porta alla costruzione di un patto educativo di comunità ha parimenti al centro l’attenzione alle relazioni che piano piano si vanno a consolidare. La formalizzazione del patto educativo in questo processo non è né il punto di partenza né il punto di arrivo, sta nel mezzo. Consiste nell’esito di un lungo lavoro di animazione territoriale e di attivazione delle locali comunità educanti, prevedendo un fino lavoro di tessitura di legami. E sono proprio le interazioni e la molteplicità di soggetti coinvolti che portano arricchimento su tutti i fronti: di esperienze, di competenze, di conoscenze, di progettualità. La prossimità presuppone che ci sia una reciprocità, considerata come un dato culturale che necessita di un’adeguata azione educativa. L’individualismo a volte sovrasta la capacità di collaborare e cooperare. Bisogna saper recuperare il senso di quello che facciamo, e il vantaggio di stare con agli altri per realizzare cose insieme.
Attraverso i patti educativi non si lavora per, ma con la comunità, in una governance partecipata.  Il vero investimento nella prossimità non è altro che la creazione di tutte le premesse per generare fiducia, che prevedono la conoscenza, il riconoscimento reciproco del valore di ognuno, l’ascolto, l’attenzione e lo spazio al protagonismo di tutti, l’inclusività di nuovi membri, il saper accettare compromessi adeguandosi talvolta al parere degli altri. E questa fiducia che si va costruendo va alimentata di continuo, perché chi sceglie di confrontarsi facendo le cose insieme ne percepisce il cambiamento positivo e il rafforzamento in termini di relazioni, di opportunità, di conoscenze e di possibilità creative.

Garantire la continuità dei patti educativi di comunità

Le pratiche di prossimità prevedono l’acquisizione di maggiore consapevolezza del contesto di riferimento, delle esigenze territoriali e dei bisogni educativi e formativi, delle risorse disponibili. Essere prossimi vuol dire anche saper osservare come il contesto territoriale e le esigenze educative possono cambiare nel tempo, e quindi prevedere momenti di adattamento del patto educativo di comunità ai nuovi bisogni emergenti. Il successo di un patto educativo dipende senz’altro dal coinvolgimento attivo e responsabile di tutti gli stakeholder, prevedendo l’organizzazione cadenzata di incontri e tavoli di lavoro per discutere obiettivi comuni e modalità di collaborazione che consentano di creare vera partecipazione, e dove dunque il fattore tempo è decisivo, così come il rispetto dei tempi diversi di alcuni soggetti (ad esempio i tempi più burocratici delle scuole). Ed è sempre grazie all’utilizzo di pratiche di prossimità che si può provare a garantire la continuità dei patti.  La figura del facilitatore come agente di prossimità e di sviluppo territoriale entra in gioco in maniera importante, fungendo da collante che nell’aiutare a rendere fluide e stabili le comunicazioni tra i diversi attori garantisce il rafforzamento delle reti di collaborazione.
E solo se le reti di collaborazione funzionano realmente si può immaginare di partecipare senza il timore di sfaldarsi a bandi ed avvisi pubblici o si possono creare le condizioni che consentano di cercare dei finanziamenti duraturi, e trasmettere la stessa fiducia alle Istituzioni che hanno un ruolo cruciale sulla sostenibilità dei percorsi. La prossimità può generare circuiti virtuosi di produzione di benessere, che i patti educativi possono sostenere.

PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ, UNO STRUMENTO DI PROSSIMITÀ

PATTI EDUCATIVI DI COMUNITÀ, UNO STRUMENTO DI PROSSIMITÀ