I RAGAZZI DEL PICCOLO CINEMA AMERICA: NO AL BANDO, ANDIAMO IN PERIFERIA
"Non si può fare il bando per un'idea di altri".L' associazione rilancia con tre arene: Monte Ciocci, Parco della Cervelletta e Ostia.
13 Febbraio 2018
Dopo la notizia della concessione per la gestione del cinema Troisi a Trastevere, e le polemiche per lo stop arrivato alle proiezioni in Piazza San Cosimato, i Ragazzi del Cinema America, ormai una realtà nella produzione culturale di Roma, non lasciano. Raddoppiano. Anzi, triplicano. Roma aveva bisogno di un nuovo progetto che portasse il cinema nelle periferie.
Il Piccolo Cinema America da settembre a oggi ha lavorato a un nuovo format culturale, da proporre in alternativa a quella che è diventata ormai l’Estate Romana. Si chiama Il Cinema In Piazza ed è un progetto diffuso nelle borgate di Roma, che viaggia tra il porto turistico di Roma, a Ostia, il Parco della Cervelletta a Tor Sapienza e il Monte Ciocci di Valle Aurelia dove Ettore Scola girò Brutti, sporchi e cattivi. Qui in estate sorgeranno tre arene per il cinema all’aperto, a ingresso rigorosamente gratuito. «È un progetto che abbiamo immaginato anche in collaborazione con Piazza San Cosimato, che doveva essere la piazza centrale, che riportava le persone della borgata anche nel centro storico, a fruire della cultura gratuitamente. Ma abbiamo deciso di non partecipare al bando», spiega Valerio Carocci, leader dell’associazione Piccolo Cinema America.
NO AL BANDO. Come saprete, l’attuale amministrazione comunale di Roma aveva deciso di non concedere l’area di Piazza San Cosimato ai Ragazzi del Cinema America (dopo che, nel 2016, il prefetto Tronca aveva concesso la piazza all’associazione a titolo gratuito) e di mettere a bando il progetto. «Oltre che essere stato annunciato a ben 30 giorni dalle elezioni, ed essere quindi un segnale chiaro di strumentalizzazione politica di una proposta culturale di 20 volontari, diciamo no al bando per due motivi», spiega Carocci. «Non si può fare un bando per un’idea di altri: l’amministrazione può fare un bando quando ha delle idee, quando ha una proposta per la città e cerca un interlocutore che la voglia realizzare. Non crediamo che Piazza San Cosimato sia nostra, ma chiediamo che sia della città, di tutti i cittadini. Ci auspichiamo di vedere altri al posto nostro che proietteranno gratis in questa piazza. Ma c’è un secondo punto, l’allegato 2 al bando dell’Estate Romana: l’amministrazione comunale impedisce a qualunque operatore culturale beneficiario diretto o indiretto di contributi di svolgere qualunque critica all’amministrazione stessa o agli amministratori. È il più grande atto di censura politica e culturale che l’amministrazione politica sta facendo. Noi ci opponiamo a tutto questo ragionamento, noi non possiamo accettare questa censura».
Sulla questione dell’arena di Trastevere, che da domani sarà un capitolo chiuso, Carocci ci tiene a fare ancora una precisazione. «Noi non abbiamo richiesto quest’anno San Cosimato a titolo gratuito», spiega. «Abbiamo fatto domanda di richiesta di occupazione di suolo pubblico. Ciò significa che se l’amministrazione comunale ci avesse chiesto di pagare 35mila euro per la concessione della piazza saremmo stati disponibili a pagarli nel loro integrale costo. L’amministrazione ha preferito non percepire 35mila euro».
LE PERIFERIE. A tutto questo i ragazzi del Cinema America non vogliono rispondere solo con un no, ma con una proposta. Da settembre i ragazzi hanno lavorato, hanno studiato, hanno mappato la città, per capire quali fossero i luoghi dove il bando dell’Estate Romana, nonostante i contributi, non era riuscito a finanziare i progetti perché non aveva trovato interlocutori in grado di realizzarli.
A Monte Ciocci, a Valle Aurelia, l’arena sarà aperta dal 16 giugno al 31 luglio, l’evento si svolgerà in collaborazione con l’ente regionale Roma Natura: 204 metri quadri e 199 posti a sedere, con la platea che sarà smontata quotidianamente per permettere la fruizione del parco.
Al Parco della Cervelletta a Tor Sapienza, l’evento si svolgerà sempre con Roma Natura dal 9 giugno al 29 luglio: l’accesso all’area sarà garantito per 1000 persone, non ci saranno sedute ma si invitano le persone a venire con cuscini, coperte e il necessario per sedersi sul prato. Lo schermo sarà di 12 metri per 8.
Al Porto Turistico di Roma ad Ostia l’evento si terrà dall’11 giugno all’8 settembre. In totale si tratta di 2700 sedute, 185 notti di proiezioni, tre schermi da 12 metri per una superficie totale di 7200 mq.
«Abbiamo cercato posti dove tra giugno e luglio non è mai successo niente», commenta Carocci. «Non si abitano i luoghi ma le relazioni e se i luoghi sono frequentati non c’è bisogno della polizia».
I tre proiettori brilleranno nella notte, tra maratone di horror, saghe e fiction, in attesa dell’alba e, come si legge in una nota, «sperando che in questa città, prima o poi, soffino venti migliori». «Non proietteremo film della stagione», ci tiene a precisare il leader dell’associazione, «nel rispetto degli esercenti e delle altre arene a pagamento della nostra città. Proiettiamo gratuitamente per riabituare il pubblico alla fruizione del grande schermo, e al dialogo con gli autori, stiamo riaprendo una sala per dimostrare a tutti che il nostro modello economico di gestione di una sala è riproducibile, e questo modello non può essere in conflitto con le sale».
LA LEGALITÀ. Proprio qualche settimana fa, su RetiSolidali, parlavamo di arte e cultura come presidio del territorio, raccontando la storia di Cantieri Meticci a Bologna. I Ragazzi del Cinema America ci dimostrano che è possibile anche a Roma. «In questi anni abbiamo costantemente seguito, e lavorato insieme ai ragazzi del Cinema America perché il Cinema America è una bella esperienza di sperimentazione di percorsi di legalità», ha dichiarato Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la legalità e la sicurezza della Regione Lazio. «E con molta prudenza e cautela segnalo al Sindaco e al Vicesindaco che questa è un’esperienza che il Prefetto Tronca ha giudicato di alto valore sociale e culturale. Per una città, che senza dubbio vive il problema di essere percepita come ferma, spenta, un’esperienza di ragazzi che si organizzano, che dicono “noi facciamo questa cosa, aiutateci”, è importante».
«Oggi la legalità deve produrre opportunità, diritti, giustizia sociale», continua Cioffredi. «Noi sosterremo l’iniziativa del Porto di Ostia, che da due anni è sequestrato a un imprenditore legato alle mafie. A Ostia c’è un drammatico problema di presenza delle mafie, e dobbiamo ringraziare la procura di Roma e delle forze dell’ordine che stanno liberando Ostia dalle mafie. Ma a Ostia non servono più poliziotti e carabinieri: per risorgere Ostia ha bisogno di opportunità culturali e sociali. Le inchieste della magistratura hanno liberato degli spazi. Ma questi spazi per stroncare la criminalità organizzata devono essere coperti dalle opportunità».
C’È BISOGNO DI CONDIVIDERE. Alla conferenza stampa in cui è stato presentato il progetto era presenta anche Carlo Verdone, convinto sostenitore del lavoro dei ragazzi. «Ben vengano queste manifestazioni culturali, ben vengano l’aggregazione e la condivisione, che la città non ha mai avuto», ha dichiarato Verdone. «Mi piace questa cosa perché ricorda il percorso del grande Renato Nicolini: non avete le sue disponibilità, ma state seguendo il tragitto che ha indicato», ha detto ai ragazzi. «Andare nelle periferie è importante, è fondamentale, perché in questa città così violenta, così degradata, così spenta, così buia, dove non succede niente, riuscite a dare dei motivi di sana aggregazione. Noi vi abbiamo appoggiato perché era meraviglioso vedere in quella piazza un po’ di tutto: studenti, intellettuali, critici, donne del quartiere, accattoni. Tutti quanti in religioso silenzio a guardare il film e a comprendere un po’ di più quello che stavamo facendo. Ma è più importante quello che andate a fare adesso, andate a dare una mano dove c’è bisogno, dove c’è emergenza. In questi tre siti c’è bisogno di voi. C’è bisogno di una spinta, c’è bisogno di condividere».