ROMA, RAPPORTO POVERTÀ 2023: SERVE UN’ALLEANZA TRA SOCIETÀ CIVILE E ISTITUZIONI

Presentato nei giorni scorsi il Rapporto Povertà 2023 di Caritas Roma. Trincia: «La povertà è in costante aumento. È del 2022 il dato più alto di accesso ai nostri servizi»

di Laura Badaracchi

Anche per il 2022 la richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento della Caritas diocesana di Roma e riguarda il 69,7% delle persone incontrate. Nelle 3 mense sociali sono state accolte 9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Ed è aumentata esponenzialmente la richiesta di aiuto per pagare le bollette dell’energia: in 3 mesi, a cavallo tra il 2022 e il 2023, si è esaurito il fondo di 130 mila euro istituito dalla diocesi e gestito dalla Caritas per aiutare le famiglie, «costrette spesso a scegliere se pagare le bollette o provvedere ad altre spese pur indispensabili». Sono soltanto alcune delle cifre contenute nella sesta edizione del Rapporto Le città parallele. Povertà a Roma: un punto di vista realizzato dalla Caritas romana e presentato lunedì 13 novembre presso il Vicariato di Roma: 180 pagine con dati sugli aiuti alimentari, la distribuzione dei buoni spesa, gli empori della solidarietà, le mense sociali, le attività promosse dalle comunità parrocchiali, un focus sulle iniziative di solidarietà a favore dei cittadini ucraini rifugiati nella Capitale e approfondimenti sull’emergenza alimentare a Roma, sull’impatto del Reddito di cittadinanza per gli homeless, sulle persone ancora escluse dal Servizio sanitario nazionale.

I numeri nelle mense sociali aumentano

Rapporto povertà
I numeri relativi ai pasti erogati dalle mense Caritas Roma

Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, ha messo a fuoco «alcuni grandi gridi di allarme e di dolore che provengono dal Rapporto Povertà 2023 e che richiedono il massimo impegno da parte dei diversi soggetti coinvolti: le istituzioni pubbliche; il mondo delle imprese, della ricerca, della formazione e dell’informazione, oltre naturalmente il più ampio tessuto sociale, del volontariato e del terzo settore della città». Anzitutto, la povertà è in costante aumento. «Nel 2022 abbiamo registrato il dato più alto di accesso ai nostri servizi. Siamo stati infatti contattati nei nostri centri da circa 25.000 persone in difficoltà. Per ben 11.800 di esse abbiamo poi avviato dei programmi organici di aiuto; la richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento che  le famiglie chiedono ai centri di ascolto e alle comunità parrocchiali, riguarda infatti il 69,7% del totale». Nelle tre mense sociali, lo scorso anno la Caritas ha accolto ben «9.148 persone, 4.092 delle quali per la prima volta. Il dato sorprendente è quello dei minori, ben 698 (il 7,6% del totale) e si tratta soprattutto di minori stranieri non accompagnati, per i quali è stata comunque attivata una stretta collaborazione con i servizi sociali di Roma Capitale e la Questura di Roma».

L’emergenza abitativa

Preoccupante anche la questione abitativa, con «18 provvedimenti di sfratto ogni giorno: 6.591 quelli eseguiti nel corso del 2022 e triplicati rispetto all’anno precedente, il 90% per morosità incolpevole degli inquilini, un terzo del totale eseguito con l’ausilio delle forze dell’ordine. Sono 14mila le famiglie in graduatoria per un alloggio popolare, «con un’attesa media che tocca i 10 anni; mille persone vivono nei residence per “l’emergenza abitativa” che costano alle casse comunali oltre 25 milioni di euro l’anno; 4mila famiglie vivono in occupazioni informali e organizzate; ultimi tra gli ultimi ci sono le persone “senza tetto e senza fissa dimora”, l’Istat (2023) ne ha censite 23.420 nell’Area metropolitana di Roma, la maggior parte nella Capitale. A questi, che sono i casi più gravi, vanno aggiunti i 29.270 nuclei familiari che al 30 settembre scorso hanno richiesto al Comune di Roma di ricevere un contributo, fino a massimo 2.000 euro, per pagare il canone di affitto, oltre il doppio rispetto a quelle del 2019 (furono 12.999). Per i fondi disponibili l’aiuto non potrà andare oltre i 750 euro a richiedente. Servirebbero altre risorse per assicurare almeno 1.000 euro a famiglia. Il problema ancora più grave è che mancando il rifinanziamento di questa misura a livello nazionale e regionale, essa non potrà essere più utilizzata». E, ha denunciato ancora Trincia, nel Comune di Roma «risultano anche oltre 110 mila case sfitte».

L’accesso al Servizio sanitario

Rapporto povertà
I numeri relativi ai pazienti e alle visite secondo i dati dell’Area sanitaria Caritas Roma

Inoltre si è aggravata «la difficoltà di accesso al Servizio Sanitario. Emerge come prioritaria la situazione delle persone con problemi di salute mentale, per la quale sarebbe importante convocare una Conferenza sanitaria cittadina monotematica sulla salute mentale, promossa da Roma Capitale in collaborazione con la Regione Lazio che coinvolga i familiari dei malati e le associazioni di volontariato, in cui si affrontino alcune straordinarie priorità. Lo scopo di questo Rapporto è proprio quello di coinvolgere altri in questa scelta di fondo; dell’urgenza di cambiare strada, dando segnali concreti a problemi in gran parte pluridecennali; di promuovere la più ampia possibile alleanza per fare il bene della città. Abbiamo delle opportunità importanti per farlo: l’attuazione dei progetti del Pnrr; il Piano sociale partecipato; il percorso del Giubileo del 2025, come occasione per tutti: comunità civile, istituzioni e comunità religiose, di promuovere segni tangibili di remissione dei debiti; il Piano Casa varato da Roma Capitale con l’auspicata nuova legge regionale sull’edilizia popolare pubblica della Regione Lazio; i piani per il lavoro e per la rigenerazione urbana che a più livelli di governo si vanno delineando. C’è un grande patrimonio da non disperdere ed è quello della stagione della pandemia, con tanti segni di generosità e di collaborazione stretta tra il tessuto civile e sociale della città con le sue istituzioni pubbliche. Ripartiamo da lì».

Rapporto Povertà a Roma: ripartire dalla collaborazione con il tessuto sociale della città

Rapporto povertà
Trincia: «Nel 2022 siamo stati contattati nei nostri centri da circa 25.000 persone in difficoltà. Per ben 11.800 di esse abbiamo poi avviato dei programmi organici di aiuto. La richiesta di sostegno alimentare continua a rappresentare il principale tipo di intervento che le famiglie chiedono»

Alla presentazione dello studio sono intervenuti anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il vescovo ausiliare nell’ambito della diaconia della carità Benoni Ambarus e Alberto Colaiacomo, coordinatore della redazione dello studio. «Il Rapporto Povertà a Roma è stato anche un’occasione di dialogo e confronto con istituzioni, enti di ricerca, organizzazioni di volontariato e mondo accademico. Scopriamo – in questo caso attraverso l’opera dei centri di ascolto Caritas delle parrocchie romane – che nella nostra Città esistono migliaia di persone che vivono in solitudine, che non hanno mai avuto un reddito regolare, che non riescono ad accedere al servizio sanitario pur avendone diritto, che non hanno un alloggio dignitoso», ha rilevato il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma. Ricordando «con gratitudine la straordinaria mobilitazione delle comunità parrocchiali e religiose per l’accoglienza dei profughi ucraini con un coinvolgimento dei volontari che già avevamo visto durante la pandemia». Qui è possibile trovare il Rapporto completo.

 

ROMA, RAPPORTO POVERTÀ 2023: SERVE UN’ALLEANZA TRA SOCIETÀ CIVILE E ISTITUZIONI

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