REFUGEES WELCOME: L’ITALIA CHE ACCOGLIE ESISTE

Una piattaforma online per l'accoglienza domestica di richiedenti asilo o rifugiati, che oggi conta in Italia più di 600 volontari

di Ermanno Giuca

L’Italia che accoglie esiste ma ancora poco se ne parla. Dallo scorso Dicembre è attiva nel nostro Paese la rete “Benvenuti Rifugiati – Refugees Welcome Italia”, una piattaforma online di accoglienza domestica, che permette ai cittadini italiani di offrire un posto della propria abitazione ad un richiedente asilo o rifugiato che ne ha bisogno. Ad oggi le famiglie che si sono registrate, aprendo la propria casa, sono circa 200 (di cui 40 sono già risultate idonee per ospitare).
Welcome Refugees nasce nel 2014 dall’idea di una coppia berlinese, che da tempo ospitava un 39enne maliano. In pochi giorni il loro portale viene inabissato di richieste e più di 700 cittadini tedeschi mettono a disposizione una propria stanza per accogliere i rifugiati. Oggi la rete italiana del progetto conta più di 600 volontari ed è attiva nei territori di Roma, Milano, Torino e Bologna.
Perché in Italia i rifugiati non possono vivere condividendo una casa con altri e non solo in un centro di accoglienza? La risposta a questa domanda è contenuta nelle storie di chi ha accolto e di chi ha trovato un tetto sotto il quale progettare una nuova vita. Come Tommaso, che da un mese ospita in casa sua, a Roma, Gilberto, un ragazzo africano di 25 anni scappato dalla guerra.
O ancora Khan, rifugiato afghano che a Milano è stato ospitato da Clara, una signora di 76 anni che viveva da sola.

Come funziona Refugees Welcome?

Il primo step è registrarsi sul sito comunicando alcune informazioni sulla casa (servono per abbinare ospitanti e ospiti). Dopo che la richiesta sarà stata vagliata, la persona verrà messa in contatto con un’organizzazione locale che si occupa di rifugiati per poter trovare un coinquilino idoneo.

Refugees welcome
Welcome Refugees Italia

Conosciute le esigenze personali del rifugiato, questo potrà trasferirsi nell’abitazione per dar via alla convivenza. Durante il primo anno di accoglienza, la rete assisterà la famiglia ospitante con dei micro-contributi per poter sostenere economicamente le spese dell’inquilino.
Pur essendo un sistema automatizzato, gli organizzatori sottolineano come ogni storia e condizione personale del richiedente asilo (o rifugiato) sia a sé e per questo va analizzata con rispetto e accuratezza dell’accolto.

L’obiettivo è il dialogo

Accrescere il benessere di queste persone reduci da conflitti ed estenuanti viaggi della speranza è l’obiettivo del progetto, che vuole coinvolgere i singoli cittadini o i nuclei familiari facendo rete con enti locali e prefetture che troppe volte non riescono a gestire gli enormi flussi in arrivo.
Se comunque la convivenza non dovesse funzionare, l’associazione Refugees Welcome aiuterà a trovare una soluzione e una sistemazione alternativa per l’ospite.
Germana e Matteo, fondatori di Refugees Welcome Italia sottolineano: «Quello che desideriamo è un cambiamento a 360 gradi della modalità di accoglienza, vogliamo mettere al centro la persona accolta e la comunità accogliente. La prima non può essere lasciata nel limbo del processo di richiesta senza un supporto amicale, la seconda non può essere spettatrice di una politica di inclusione. Solo nel dialogo tra ospite ed ospitante la nostra società potrà crescere e fiorire».

In copertina un’immagine di Alessia Arcolaci

REFUGEES WELCOME: L’ITALIA CHE ACCOGLIE ESISTE

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