RIETI. IL DURANTE NOI, PENSANDO AL DOPO DI NOI
Il Guazzabuglio di Rieti crea il Progetto Durante noi, con un centro semi residenziale per ragazzi con handicap e genitori anziani
26 Ottobre 2022
A Belmonte in Sabina è stato inaugurato il 15 ottobre 2022 il nuovo progetto dell’associazione Il Guazzabuglio dal titolo Durante noi, dove i principi fondamentali solo l’amore e la condivisione. Una struttura creata dall’associazione capitanata da Nanina Colore, da sempre nel volontariato, nasce per dare alle famiglie con ragazzi portatori di handicap una prospettiva diversa per il futuro. Una struttura nata per eliminare quella divisione netta che si viene a creare tra figli con handicap e genitori anziani, quando quest’ultimi vengono a mancare oppure non sono più in grado di gestire in tutto e per tutto i propri ragazzi.
A tal proposito abbiamo incontrato Nanina Colore, alias Federica Paolucci, per farci raccontare la genesi del progetto e l’obiettivo che si prefigge. «In questi ultimi anni si parla tanto del dopo di noi, un progetto destinato ai giovani disabili adulti che nella vita, purtroppo, restano soli, senza una persona o un parente che li aiuti. In realtà, facendo una valutazione oggettiva e lavorando da tanti anni con i ragazzi disabili, ci siamo resi conto che prima del dopo di noi la soluzione giusta sarebbe quella di mettere in campo il Durante noi. Una fase precedente al distacco, nella quale si cerca di abituare in maniera progressiva e lenta il ragazzo fragile, vulnerabile, al distacco futuro dalla propria famiglia e dai propri genitori ormai anziani».
Un centro diurno semi residenziale per stare insieme e preparare il futuro
Non si può pensare di prendere un ragazzo disabile e, in seguito alla morte di un genitore, staccarlo, sradicarlo, dalla sua casa e dai suoi affetti, spiega Federica Paolucci, «Il Durante noi c’è sembrata la soluzione migliore per offrire un futuro sereno, accompagnandoli al fine vita dei loro cari. Attraverso questo progetto abbiamo creato grazie ad una famiglia di supporto, che ha dato la struttura, il Centro diurno semi residenziale San Benedetto, che si trova sulla via Turanense, nel Comune di Belmonte in Sabina (Rieti). Nella stessa struttura racchiudiamo il Durante noi e il Dopo di noi. La cosa eccezionale è che il giovane disabile frequenta il centro semi residenziale con un percorso di affiancamento con figure professionali e con corsi di Orto terapia, Pet therapy, Green terapia, con soluzioni nuove ed efficaci che aiutano i ragazzi, accompagnandoli verso il Dopo di noi. Spesso nella struttura troviamo figli e madri, figli e genitori anziani, che possono mangiare un pasto insieme, prendere un tè il pomeriggio, colloquiare in un ambiente che non è la loro casa, tra nuovi amici e tutor. Una sorta di convivenza in una struttura con tranquillità e serenità». In questo modo si è creato un collante, prosegue Nanina Colore, «e ne siamo davvero fieri. Approfitto anche per ringraziare Matteo e Gino Mostarda, due grandi sostegni per questo percorso. Il progetto che ho ideato sta dando qualcosa di nuovo. Vogliamo ribadire che si basa su tante nuove tecniche di terapia e si basa soprattutto sull’amore, che vince sempre. Un centro di accoglienza socio-affettivo che darà e già dà frutti. Abbiamo già in programma dei weekend verdi, con permanenza in loco con attività già programmate. Vogliamo creare un lento adattamento ad una nuova condizione di vita che si prospetta per loro nel prossimo futuro», conclude la Paolucci.