RIETI. LA STORIA DI DANIELE VESSELLA, UN SEME PER I RAGAZZI

Superare l’handicap e la convinzione dell’impossibilità. Comunicare in modo sano e, così, fare inclusione. Daniele Vessella, in un incontro a Rieti, ha regalato ai ragazzi un seme di autodeterminazione

di Pier Luca Aguzzi

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Se sapessimo immedesimarci nell’altro, riusciremmo a capire, a guardare, non solamente a vedere. Autore del libro Dall’altra parte (Etabeta), Daniele Vessella è stato ospite, il 10 maggio scorso, in un gremito Auditorium Santa Scolastica a Rieti. Una mattinata di approfondimento su inclusione e comunicazione insieme a numerosi studenti del territorio organizzata da Cooperativa Nemo con AVI – Agenzia Vita Indipendente, su Bando Regionale, in collaborazione con CSV Lazio, Associazione La Strada, Associazione Compagnia Oscena e Caritas.

Un seme di autodeterminazione per i più giovani

Un libro non comune, come ha sottolineato lo stesso autore: «non leggerete storie di amore, né di fantasia», ma leggerete di sfumature cupe, difficili, ma anche di forza e voglia di realizzare i propri sogni, viaggiando nella ricca vita di Daniele, nonostante si svolga all’interno di una bolla, un handicap, che l’autore ha saputo squarciare per aprirsi al mondo. Non lo ha fermato la sedia a rotelle, non lo ha fermato l’impossibilità ad usare gli arti e a parlare con la bocca, nemmeno il mal pensiero e la sottovalutazione di chi lo ha incontrato credendolo impossibilitato a fare. L’autodeterminazione di Vessella ha fatto aprire gli occhi, lasciando un seme tra i più giovani, quelli dell’Istituto Superiore Elena Principessa di Napoli di Rieti (EPN), presenti all’Auditorium.

Daniele ha saputo superare le difficoltà di comunicazione legate all’handicap

Daniele Vessella
Daniele Vessella è stato ospite di una mattinata di approfondimento su inclusione e comunicazione organizzata da Cooperativa Nemo con AVI, in collaborazione con CSV Lazio, La Strada, Compagnia Oscena e Caritas

L’incontro, nato dal Progetto AVI, partiva dall’idea di inclusione, costruita attraverso la comunicazione. Come ha ricordato Alessandro Calanchini, presidente della Cooperativa Nemo: «Le difficoltà che incontriamo nel comunicare riguardano tutti, persone normodotate o con handicap. Avere queste difficoltà ci mette tutti sulla stessa barca, poi in base alle difficoltà bisogna fare più step o meno. Rendere partecipi le scuole con gli alunni è stato fondamentale per insegnare questo concetto di uguaglianza». Daniele Vessella ha saputo mostrare nella vita una forza nascosta, racconta Calanchini: «è estremamente determinato, nonostante le difficoltà è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi». Temi che ritroviamo in Dall’altra parte: la prigionia della carrozzina come quella degli smartphone e delle patologie da dipendenza; la lentezza e la riflessività dello scrivere contrapposte alla velocità del parlato e poi la libertà: «Dovremmo essere tutti come gli animali per essere veramente liberi, privi di da sovrastrutture». Ma come fa un ragazzo immobilizzato a parlare? Lo fa con una tecnologia all’avanguardia, il Comunicatore, un computer portatile con un sensore e una cassa audio che fa ascoltare le parole che Daniele compone con una tastiera virtuale sul display. Osservando un sensore ottico ha la possibilità di puntare con un mouse virtuale una lettera inserita in una casella di testo e il computer, con un sintetizzatore, compone le frasi.

I ragazzi hanno dato il loro contributo

«La comunicazione è strumento di inclusione», ha detto don Fabrizio Borrello, responsabile Caritas, tra gli enti promotore dell’iniziativa. «Daniele dimostra che la comunicazione non ha limiti. Non parla e non si muove, ma con gli occhi riesce a raccontarsi. Dobbiamo capire che è necessario reimparare nuove vie di comunicazione». «Tanti spunti di riflessione sulla forza, la comunicazione all’altro, il bisogno di silenzio» per le professoresse Graziosi e Severi, che hanno partecipato con i ragazzi all’iniziativa. «Tante le emozioni in un incontro nato dalla collaborazione con una bellissima rete di associazioni, una preziosa lezione di inclusività, solidarietà e attenzione alla dignità umana, valori da coltivare nella quotidianità scolastica». Carina e interessante la sperimentazione del doppiaggio con la testimonianza di tre giovani professionisti nella quale gli studenti hanno potuto confrontarsi e interagire con realtà complesse e ricche da cui prendere esempio per agire con consapevolezza, sensibilità ed empatia. «Bravissimi i ragazzi della 4C del Liceo Artistico, indirizzi Multimediale e Grafica», hanno concluso le docenti, «che hanno saputo interpretare il senso dei tanti messaggi da comunicare realizzando locandina dell’evento».

Un percorso destinato a proseguire

«Un’esperienza faticosa e bellissima», ha concluso Maria Serena Mercantini della Casa del Volontariato di Rieti. «Sappiamo bene quanto le associazioni sul territorio sperimentino e facciano avanguardia rispetto alla tutela dei diritti delle persone con disabilità e soprattutto quanto sia importante sostenere tutta la famiglia per permettere ai membri di svolgere una vita sana e piacevole, autonoma e indipendente. Siamo soddisfatti di vedere come all’iniziativa abbiano partecipato molte associazioni che si occupano di disabilità  e non solo. Come CSV Lazio promuoviamo, supportiamo e collaboriamo con iniziative che nascono sul territorio, con l’obiettivo di ampliare la rete degli attori sociali ed alimentare la collaborazione fra le diverse realtà, volontariato, istituzioni, imprese». L’incontro, che ha coinvolto i ragazzi in Servizio Civile, ha spiegato Mercantini, non era dedicato alla disabilità, ma alla relazione, alla comunicazione sana ed efficace, anche con se stessi, come sottolineato da don Fabrizio Borrello: «Solamente recuperando una buona dimensione con se stessi è possibile donarsi agli altri, che poi è quello che fanno i volontari tutti i giorni». Insieme ai ragazzi e alle scuole il percorso poi andrà avanti con altri appuntamenti. «Sono stati coinvolti sia il sistema dell’istruzione formale», ha concluso Mercantini, «che l’istituzione formativa con incontri preparatori dedicati. Entrambe le scuole ci hanno chiesto di andare avanti con il progetto il prossimo anno, un grande risultato della giornata, per tutte le realtà che vi hanno collaborato».

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Daniele VessellaDall’altra parte
Daniele Vessella
Etabeta, 2023
118 pp. € 13

RIETI. LA STORIA DI DANIELE VESSELLA, UN SEME PER I RAGAZZI

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