RIETI. PREVENZIONE ONCOLOGICA, NON SOLO ROSA E NON SOLO A OTTOBRE

Le iniziative di Ottobre per la prevenzione oncologica nel reatino, dove i numeri degli screening aumentano anche grazie all’impegno delle associazioni. Santarelli: «Lo screening è essenziale, contribuendo per quasi il 50% al successo terapeutico»

di Pier Luca Aguzzi

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Continua fitto il calendario di eventi nel reatino per l’Ottobre Rosa con le iniziative promosse da ALCLI e LILT, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale, dedicate alla centralità della prevenzione. Dopo la decima edizione della Caminata per la Vita con ALCLI Giorgio & Silvia, che da oltre 30 anni opera al fianco dei malati, anticipata dal primo screening itinerante LILT e un incontro sulla corretta alimentazione, in occasione della Giornata mondiale dedicata, insieme ad ASL – Distretto Sanitario RI 1, Polo Universitario ed Istituto Alberghiero Costaggini, gli appuntamenti continuano. LILT OdV sezione di Rieti ripropone il 31 ottobre un’iniziativa dedicata a salute della donna e prevenzione con screening oncologici dedicati a mammografia, pap-test, pap-test HPV, sangue occulto nelle feci. Sempre LILT, con la ASL, prosegue con gli screening itineranti. Oggi, 23 ottobre, nel centro commerciale Coop Futura; nel Comune di Montopoli di Sabina il 27 ottobre ed il 30 ottobre al Perseo. Inoltre riprenderanno le conferenze nelle scuole, sia a Rieti che in provincia, per il progetto “Guadagnare salute con la LILT”.

ottobre rosa
Enrico Zepponi, presidente LILT Rieti OdV durante il convegno dedicato alla corretta alimentazione che si è svolto in questi giorni a Rieti 

I numeri della prevenzione crescono

«ALCLI è da sempre impegnata sui temi della prevenzione e dei corretti stili di vita», ricorda il vicepresidente Emilio Garofani. «La prevenzione è fondamentale, non solo ad ottobre. Per questo è stato costituito un apposito gruppo di volontari che ha il compito di promuovere l’adesione agli screening proposti dalla ASL. ALCLI Donna, infatti, oltre ad occuparsi della donna e del tumore al seno, ha esteso la sua attività anche ad altre patologie che interessano colon e cervice uterina. Un’intensa attività svolta per tutto l’anno con varie e mirate iniziative, come la Camminata per la Vita, che, nell’ultima edizione ha portato ad oltre 600 adesioni». Anche LILT Rieti OdV è molto attiva sul tema prevenzione, come spiega il presidente, Enrico Zepponi, che ricorda un impegno costante di informazione e sensibilizzazione che va dal coinvolgimento delle scuole, ai corsi di cucina alla ginnastica dolce. «La nostra attenzione, però, si rivolge anche agli uomini con il Percorso Azzurro, nell’ambito del quale organizzeremo, come ogni anno, una settimana dedicata ai tumori della prostata. Dopo la parentesi Covid il numero dei partecipanti alle nostre iniziative è in continuo aumento e la coscienza riguardo la prevenzione sta crescendo anche se c’è ancora tanto da lavorare e bisogna sempre mantenere desta l’attenzione».

Lo screening preventivo contribuisce per il 50% al successo delle cure

I modelli statistici prevedono un significativo aumento dell’incidenza di nuovi tumori entro alcuni anni, come spiega il professor Mario Santarelli, direttore UOC Radioterapia Ospedale San Camillo de Lellis di Rieti, che sottolinea come, entro il 2030, si preveda un aumento del 40% per il tumore del polmone, del 16% per quello della mammella, del 25% per quello del colon retto, del 25% per quello della prostata. «Negli ultimi anni», ribadisce, «sono stati fatti significativi passi in avanti grazie alle accresciute conoscenze biologiche che hanno aperto la strada a terapie innovative e alla personalizzazione delle cure. Nel 1980 il 70% dei tumori della mammella veniva diagnosticato quando superava abbondantemente i 2 cm di diametro, con un tasso complessivo di curabilità del 70%. Attualmente il 70% di questo tipo di tumore viene colto invece quando è molto piccolo e comunque sotto i  2 cm, con un tasso di curabilità cresciuto fino al 95%. La riduzione di mortalità osservata negli ultimi anni nei principali paesi occidentali è dovuto per il 45% all’effetto dello screening mammografico e per il 55% ai progressi delle terapie. Lo screening svolge pertanto un ruolo essenziale, contribuendo per quasi il 50% al successo terapeutico. La diagnosi precoce è pertanto da considerare l’arma più efficace a disposizione, insieme ai programmi di prevenzione orientati sul rispetto di corretti stili di vita: attività fisica, educazione alimentare, divieto di alcol e fumo. Importante è la promozione degli screening per donne ed uomini nella fascia di età prevista ai fini delle effettuazione dei test diagnostici: 50-74 anni per la mammella, 25-29 per il pap test e 30-64 anni per il test HPV per la ricerca del tumore della cervice uterina, 50-70 anni per la ricerca del sangue occulto nelle feci (in alcune Regioni fino a 74 anni). A Rieti l’adesione allo screening mammografico è tradizionalmente abbastanza buona, superando abbondantemente il 50% degli inviti. Analoga situazione per l’adesione ai test ginecologici, poco al di sotto del 50%, mentre si attesta intorno al 27% la percentuale delle adesioni per il test del sangue occulto nelle feci», conclude Santarelli, che aggiunge: «Ottobre è tradizionalmente il mese dedicato dalla Regione Lazio alla promozione dei programmi di screening. È necessaria una partecipazione convinta e  consapevole che una diagnosi precoce può modificare radicalmente le possibilità di cura e la sopravvivenza».

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