In occasione della Giornata della Paternità, organizzata a Rieti, abbiamo incontrato due esponenti del Consultorio Diocesano in Famiglia, Concetta De Filippis e Andrea Ruggeri, i quali ci hanno fatto conoscere una realtà importante sul territorio.

«Il Consultorio Diocesano è un ufficio della Chiesa di Rieti che svolge attività di consulenza sociale, pedagogica e psicologica e di promozione primaria nelle scuole», ci raccontano De Filippis e Ruggeri. «Siamo stati molto penalizzati con il Covid, così abbiamo deciso che la nostra prima uscita potesse essere la Giornata della Paternità, promossa dal precedente vescovo, monsignor Domenico Pompili, con il benestare dell’attuale vescovo, monsignor Vito Piccinonna. Il tema della paternità, infatti, viene trattato meno, così abbiamo voluto dargli noi luce. È un ruolo fondamentale, da riscoprire, quindi abbiamo voluto che il Consultorio uscisse così, con questa giornata, portata avanti grazie anche alle scuole». La giornata è stata piena di avvenimenti, iniziata alle dieci del mattino con una conferenza all’Auditorium Santa Scolastica, a cura del dott. Fabrizio Fantoni, psicologo e psicoterapeuta di Milano, dal titolo “Essere padri. Diventare padri. L’esperienza della paternità oggi”. Un incontro importante, nel quale si è potuto interloquire con lo psicologo per avere risposte. Poi voce al presidente dell’associazione Il sorriso di Filippo, Mario Sanna, che ha perduto il figlio nel sisma di Amatrice 2016.

Occorre fare rete

Nel pomeriggio, invece, nella Chiesa di San Domenico, scuole, studenti, associazioni, hanno presentato i lavori con i quali hanno voluto rappresentare la loro visione di paternità. Dalle ore 15 alle 16:30 spazio alle performance sul palco allestito nella stessa Chiesa, con bellissime testimonianze di paternità vissuta nella normalità e nella difficoltà. La sera, invece si è tenuta la proiezione di un film dedicato alla paternità.

«La risposta entusiasmante dei papà deve farci riflettere, tutti, sull’importanza di questa figura, che a volte anche a noi mamme fa comodo lasciare da parte», prosegue la De Filippis, «e questo è stato oggetto di riflessione con l’esperto. Importante anche la risposta che abbiamo avuto dalla scuola, dal mondo giovanile. Abbiamo ricevuto cento ragazzi tra i quindici e i diciotto anni in Consultorio per ringraziarli uno per uno. In questo territorio occorre fare rete e trattare tematiche come questa. E questo è l’inizio: ognuno di noi è una goccia, e il mare ha bisogno di tante gocce».