RIETI. UNA SEDIA NEL BOSCO, PER RITROVARE SE STESSI IN MEZZO AL FOLIAGE
L'associazione Guazzabuglio propone un nuovo percorso terapeutico per detenuti ed ex detenuti, approfittando del foliage
di Redazione
24 Novembre 2021
di Giorgia Brandi
«La Mindfulness è una pratica articolata sulla meditazione. È un allenamento fondato su esercizi specifici che coinvolgono il corpo e l’attenzione, il cui fine è coltivare l’abitudine alla consapevolezza per conseguire uno stato mentale più incline alla soddisfazione e alla felicità».
«Foliage è un termine inglese che significa, letteralmente, fogliame. L’accezione in cui è diventato maggiormente utilizzato è quello più peculiare di autumn/fall foliage che descrive i boschi e l’insieme degli alberi nei loro colori autunnali. Si tratta di un fenomeno spettacolare e naturale che avviene grazie ai boschi che si tingono di varie sfumature e che crea paesaggi fiabeschi e romantici».
Mindfulness e Foliage. È l’associazione “Il Guazzabuglio” di Rieti ad introdurci a queste due pratiche forse poco note ai più.
L’associazione, che si occupa tra le altre cose anche di progetti per l’esecuzione penale esterna, aggiunge un nuovo tassello virtuoso al progetto Sant’Erasmo (ne abbiamo parlato qui), rivolto a persone in situazione di disagio.
Con “La sedia nel bosco” avvia un innovativo percorso di riabilitazione basato sulla consapevolezza (Mindfulness) e sull’affiancamento specialistico rivolto ai detenuti a fine pena o a soggetti che devono scontare misure alternative alla reclusione.
«È un completamento delle attività che con il progetto Sant’Erasmo già svolgiamo sul territorio. Si dedica nello specifico alla terapia dell’anima di questi ragazzi in riabilitazione alternativa», racconta la presidente dell’ODV Federica Paolucci. «I ragazzi, insieme ad una psicologa, si recano in un bosco dove trovano una sedia piazzata al centro di un prato. Vedere il cambiare dei colori del bosco in autunno (Foliage), ascoltare il rumore delle foglie, sono tutti elementi che creano una sinfonia per l’anima che ben predispone gli utenti a sedute all’aperto di psicoterapia”.
Il percorso proposto ha infatti come obiettivo finale l’accettazione della propria condizione ed il superamento della sensazione di vergogna e/o di fallimento. Un viaggio fisico ed interiore nella natura, con il supporto di una guida esperta, che conduce alla riscoperta di sé stessi.