ROMA. È IN CORSO “ATTRAVERSAMENTI MULTIPLI”, IL TEATRO CHE CONNETTE
Si svolge al Quadraro ed è organizzato dalla Compagnia Teatrale Margine Operativo. Per parlare alla città dalla città
25 Settembre 2021
Un dispositivo partecipativo e relazionale: è quanto rappresenta Attraversamenti Multipli, il festival multidisciplinare dedicato alle arti performative contemporanee in corso, dopo l’avvio della scorsa settimana, fino al 26 settembre a Roma negli spazi urbani dell’isola pedonale di Largo Spartaco nel quartiere Quadraro e il 2 e 3 ottobre a Toffia, in provincia di Rieti.
Ideato e organizzato dalla compagnia teatrale Margine Operativo, con la direzione artistica di Alessandra Ferraro e Pako Graziani, il festival è realizzato con il sostegno del MIC (Ministero della Cultura) e sostenuto dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
Che cosa è Attraversamenti Multipli
«Attraversamenti Multipli, giunto alla sua ventunesima edizione, si caratterizza da sempre per la costante interazione con i paesaggi urbani che abita e per la sperimentazione tra diversi linguaggi artistici», spiega Alessandra Ferraro. «Il programma di quest’anno presenta infatti, tra le altre cose, site specific creati per il festival in connessione con gli spazi che li accolgono; performance che ibridano diversi codici, come il teatro, la danza e la musica; e azioni artistiche con formati particolari».
Una sinergia, quella tra azioni artistiche e paesaggi urbani, che Attraversamenti Multipli ha sviluppato scegliendo di abitare per il secondo triennio consecutivo il Quadraro, «zona di rigenerazione urbana dove c’è un grande attivismo da parte dei cittadini che lo abitano e della realtà culturali che vi lavorano», aggiunge Ferraro. «Il nostro è un festival che parla alla città da un punto della città».
Un viaggio nelle arti performative che non si ferma solo alla Capitale, ma prosegue anche a Toffia, un «luogo incantato e suggestivo dove vive una comunità di persone molto attente alle proposte culturali», racconta ancora la direttrice artistica del festival. «In generale, il nostro è un pubblico molto vasto che ingloba non solo gli “addetti ai lavori” e gli appassionati, ma anche il pubblico più casuale che vive nel luogo». All’interno di questo panorama «stiamo avendo una risposta davvero ottima, che racconta la voglia delle persone di riappropriarsi, nonostante la pandemia, degli spazi pubblici e degli eventi artistici».
C’è infatti un filo rosso che mai come quest’anno attraversa e dà unità all’intero festival: la relazione e, quindi, la condivisione di spazi e tempi. «Ci sembrava un elemento fondamentale da far emergere, visto lo scenario complesso che in questi mesi ha determinato una desertificazione dei rapporti tra le persone», commenta Ferraro. «Nascono da qui i diversi spettacoli della ventunesima edizione, che ruotano attorno a dinamiche di partecipazione con il pubblico, in cui si dissolvono i confini tra performers e spettatori».
Il programma
Tra gli ultimi appuntamenti in programma, oggi va in scena il site specific interattivo “Pubblico in site specific”, presentato in prima nazionale dalla coreografa Giovanna Velardi, dove è il pubblico che dirige il movimento come una sorta di regista; la performance “O+< scritture viziose sull’inarrestabilità del tempo” a cura del Collettivo Cinetico che intreccia la danza, con la grafica live e la musica elettronica live; nonché l’azione corale e partecipata “Let my body be!” ideata dal coreografo Salvo Lombardo della compagnia Chiasma. Domenica 26 appuntamento, tra gli altri eventi, con la lezione aperta di Flamenco proposta dalla danzatrice Giorgia Celli.
Le ultime giornate del festival programmate a Toffia saranno invece dedicate alle nuove generazioni di spettatori e presenteranno due spettacoli della compagnia di circo contemporaneo “Madame Rebinè” che compie quest’anno dieci anni di attività.
Il programma si trova a questo link.
Per prenotazioni e maggiori informazioni scrivere a info@attraversamentimultipli.it.