MUNICIPIO 12. UN AVVISO PER ISTITUIRE UN COORDINAMENTO DEL VOLONTARIATO SOCIALE
Scade il 15 luglio un avviso del Municipio Roma 12 per l'istituzione di un Gruppo di Coordinamento del Volontariato Sociale nel Municipio. Tutte le informazioni e una riflessione
02 Luglio 2024
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Il Municipio Roma 12I ha pubblicato un avviso per istituire un Gruppo di Coordinamento del Volontariato Sociale nel Municipio. L’istanza dovrà essere inviata, entro le ore 12:00 di lunedì 15 luglio 2024, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo: protocollo.municipioroma12@pec.comune.roma.it
L’avviso è consultabile al seguente link: Avviso di Indagine di mercato finalizzata all’acquisizione di adesioni, di un Organismo/Ente/Associazione, finalizzata alla partecipazione ad un gruppo di Coordinamento del Volontariato Sociale nel Municipio Roma XII
Una proposta di collaborazione con il “volontariato sociale”
Si tratta di una “indagine di mercato” per acquisire adesioni all’obiettivo dichiarato dal Municipio Roma 12: «ottimizzare l’azione sul territorio su temi specifici di assistenza sociale». Il Municipio motiva l’attivazione di questo gruppo di coordinamento con la costatazione «che ogni qual volta si sia realizzata una forma di coordinamento tra l’istituzione municipale e il volontariato sociale, in particolare per i Senza Fissa Dimora e per gli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà, si sono raggiunti ottimi risultati in termini di soddisfazione dei beneficiari e di ottimizzazione delle risorse e dei risultati sociali». Non si comprende perché sia stato utilizzato il linguaggio commerciale (quello dell’indagine di mercato) invece di richiesta di adesione o manifestazione di interesse che sembrano più vicine alla sostanza dell’avviso. In ogni caso nella sostanza si afferma che forme di collaborazione migliorino le cose e questa è la cosa più importante. La collaborazione che il Municipio propone è rivolta al “volontariato sociale”. Le procedure collaborative possono, ovviamente, essere promosse anche per segmenti di Enti di Terzo Settore ed anche, all’opposto, oltre questo insieme, definito dal Codice del Terzo Settore, di enti non profit.
I requisiti (per definire o escludere?) Ma collaborare è importante
Il Municipio inoltre richiede agli enti disponibili altri requisiti che possono essere intesi come volontà di definire gli interlocutori, ma possono anche escludere soggetti potenzialmente interessati. In particolare si richiede una “’esperienza almeno triennale nello svolgimento delle attività di volontariato richieste” dimostrato con un curriculum vitae/elenco dei servizi svolti dall’Organismo/Ente/Associazione. Queste richieste da un lato, potrebbe garantire maggiore competenza degli Enti, ma dall’altro potrebbe escludere associazioni, di più recente costituzione o con curriculum prevalentemente su attività culturali o ambientali o sportive, che potrebbero essere importanti ed arricchenti interlocutori. Interessanti appaiono i temi oggetto del coordinamento: senza fissa dimora; famiglie in difficoltà economica; assistenza domiciliare leggera, in particolare per persone anziani fragili (con esclusione di servizi domiciliari per i quali debba essere prevista specifica professionalità) con indicazione specifica delle attività consentite promosse; donne vittime di violenza e bambini vittime da violenza “assistita” con particolare riguardo alle problematiche di reinserimento sociale lavorativo; adolescenti e giovani a rischio disagio sociale; servizio di trasporto gratuito (con mezzo messo a disposizione in comodato d’uso gratuito da specifico accordo con società terza) a prenotazione ed in via non continuativa per persone fragili in collaborazione con il segretariato sociale del Municipio 12; gestione e supporto con generi di prima necessità per soggetti economicamente e socialmente fragili in collaborazione con segretariato sociale del Municipio.
Come in altre esperienze analoghe l’interesse delle Amministrazioni Pubbliche per forme di collaborazione con le associazioni e gli enti di terzo settore sono sempre una buona notizia ed eventuali limiti si possono sempre aggiustare nel percorso collaborativo. Sarebbe di grande valore se moltissime associazioni partecipassero a questo processo collaborativo anche per sperimentare azioni congiunte che possano estendere, come dice l’avviso, «il welfare di comunità includendo nella platea delle persone attenzionate anche soggetti, soprattutto anziani, non seguiti dai servizi sociali, sia perché non censiti, o perché non rientranti per i motivi più eterogenei, tra le canoniche categorie di intervento, tramite un’azione coordinata tra istituzione Municipale e Volontariato Sociale».