IN CAMMINO CON GLI ULTIMI. PERSEVERARE SULLA STRADA DEI DIRITTI
In cammino con gli ultimi è il volume dedicato all'attivista Dino Frisullo a vent’anni dalla scomparsa e presentato in un incontro in Campidoglio organizzato da Senzaconfine e Ararat
di Claudio Tosi e Massimiliano Trulli
26 Giugno 2023
In cammino con gli ultimi: i curatori del volume dedicato a Dino Frisullo e presentato lo scorso 20 giugno alla sala della Protomoteca in Campidoglio sono riusciti a fare una sintesi efficace di quello che è stato il suo percorso umano e politico. Eppure non era semplice fornire una definizione di chi come Dino è stato tante cose insieme: un militante comunista, un fervido sostenitore della causa internazionalista e della liberazione dei popoli oppressi, un attivista per i diritti delle persone migranti, un giornalista impegnato, e non ultimo uno dei padri nobili del volontariato romano e non solo. Ovviamente la scelta della data non era casuale: il 20 giugno si celebra la giornata mondiale delle persone rifugiate e richiedenti asilo. E proprio la difesa dei diritti di queste persone ha rappresentato un impegno costante che ha accompagnato gli ultimi decenni della vita di Frisullo. Nel 2023 ricorre il ventennale della sua scomparsa prematura, una ricorrenza che non sarebbe stato giusto far passare sotto silenzio. Così gli amici e compagni delle associazioni Senzaconfine e Ararat – con il patrocinio di Roma Capitale e il sostegno di CSV Lazio – l’hanno degnamente celebrata con un convegno tenuto in una sala della Protomoteca gremita dalla presenza di circa 300 persone. Al di là dei numeri, anche la composizione del pubblico era interessante: accanto a chi ha conosciuto Dino e ha condiviso la sua esperienza di militanza sedevano tantissimi giovani del servizio civile universale. Quasi come se la platea stesse a prefigurare un passaggio di testimone tra vecchie e nuove generazioni di volontariato e attivismo sociale.
Testimonianze di impegno per una società inclusiva
Il convegno è stato poi l’occasione per presentare due opere dedicate a Frisullo e che ne raccontano la vita e l’impegno. La prima è rappresentata dal volume In cammino con gli ultimi. Dino Frisullo, storia di un avido di conoscenza e di amore, vissuto e morto povero e curioso, appena stampato da Red Star Press, e che conta ben 350 pagine. La seconda opera a lui dedicata è il bel video-documentario Il corpo di Dino realizzato dal film maker Andrea Falconi. Chi ha assistito all’evento del 20 giugno alla Protomoteca ha insomma avuto a disposizione tre diversi strumenti – tutti efficaci ed emozionanti – per ricordare o per imparare a conoscere Dino Frisullo: un convegno, un libro ed un documentario. Bisogna sottolineare che, pur nella loro diversità, questi tre strumenti hanno scelto un metodo comune per raccontare Dino: dare voce alle testimonianze di chi lo ha conosciuto nel corso degli anni e ne ha condiviso le battaglie. Così non sono mancati ad esempio gli interventi dell’allora segretario di Democrazia Proletaria Giovanni Russo Spena, della Prof.ssa Annamaria Rivera con la quale Frisullo creò ed animò la Rete Antirazzista, o di rappresentanti di popoli oppressi per i quali Dino ha speso tante battaglie: Yilman Orkan per la comunità kurda e Yousef Salman per quella palestinese. Ne emerge un quadro ricco ed emozionante. Quello di un militante che si dedicava anima e corpo alle battaglie sui per i diritti degli ultimi; di un uomo generoso e affettuoso nei confronti di compagni e amici; di una persona di grande carisma e inesauribile energia. Eppure gli interventi di chi ha conosciuto Dino non cadono nel tranello della retorica e della santificazione: ne emergono anche limiti e imperfezioni come il suo essere polemico e a tratti scontroso, l’incapacità di arrivare puntuale agli appuntamenti, il pretendere dagli altri la medesima abnegazione e dedizione alla causa che imponeva a se stesso. Tantissimi sono stati i racconti di episodi interessanti e gli aneddoti divertenti su Dino. Alcune vicende sono note ed ebbero notevole impatto mediatico, come l’arresto e la detenzione in Turchia per avere difeso i diritti del popolo Kurdo. Altre sono sconosciute e sorprendenti, come la volta in per partecipare a una iniziativa decise di non prendere il treno ma utilizzare la bici, e questo allo scopo di usare i soldi risparmiati per stampare i volantini. Ma a una rivista che, come la nostra, si occupa di volontariato piace ricordare il suo impegno per i migranti che occupavano l’ex pastificio della Pantanella: una vicenda del 1990 che rappresenta uno degli eventi fondativi del volontariato romano, e che Frisullo condivise con figure come Don Luigi di Liegro della Caritas di Roma e il presidente della Casa dei Diritti Sociali Giulio Russo.
Il premio Dino Frisullo
Da anni, ormai, la figura di Frisullo è ricordata anche grazie a un premio a lui dedicato. E quest’anno il premio è stato conferito a tre persone degnissime, che lo hanno ricevuto proprio in occasione dell’evento del 20 giugno. Si tratta di Mimmo Lucano – ex sindaco di Riace che dopo aver creato un modello virtuoso di accoglienza dei profughi è oggi sottoposto a una vicenda giudiziaria che ha il sapore della vendetta politica – e dei pescatori Vincenzo Luciano e Antonio Grazioni – i primi a soccorrere i naufraghi di Cutro e grazie al cui intervento si è evitata una strage anche peggiore. Lo hanno detto un po’ tutti: Dino ci manca tanto. Soprattutto in un periodo in cui le sue battaglie per i diritti dei più deboli sembrano avere perso terreno e i barconi carichi di profughi affondano senza ricevere soccorsi, provocando stragi inaudite. Bisognerà insistere nel perseguire la strada dei diritti seguendo l’esempio di Dino Frisullo e provando a replicarne la tenacia. La rete di associazioni, militanti, volontari giovani e non più giovani che il 20 giugno hanno voluto ricordare Dino possono essere un ottimo punto di partenza per rilanciare le battaglie per una società inclusiva. E anche il CSV Lazio non farà mancare il suo contributo.
————————————————
A cura di Senzaconfine
In cammino con gli ultimi
Red Star Press, 2023
pp. 350 , € 28