DAL SALONE DELLA CRS. IL VOLONTARIATO AZIENDALE CRESCE: COME LO VEDONO LE AZIENDE?

Il volontariato aziendale è un trend in crescita, anche in Italia. Alcune esperienze dall’edizione 2024 del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, per capire come lo intendono le aziende e quali sono le criticità ancora aperte

di Maurizio Ermisino

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«Oggi che tutto ha un costo la gratuità diventa un valore rivoluzionario, che ci permette di ritrovare la nostra umanità». Le parole di Emma Zucchi di Fondazione Allianz colgono il senso profondo del volontariato aziendale, che registra una diffusione sempre maggiore anche in Italia. Se ne è parlato la scorsa settimana al Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Una crescita a cui hanno contribuito gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che il Covid ha fermato e che ora sta ripartendo. I dati ci dicono che, nel mondo, il tasso di partecipazione più alto dei dipendenti al volontariato promosso dalle aziende è di Singapore (15%), seguito da Australia (13,1%), Francia (10,7%) e Irlanda (9,9%). In Europa il 46,7% delle aziende ha programmi di volontariato da più di 5 anni: sono soprattutto aziende del Nord Europa, del mondo anglosassone. In Italia è difficile avere stime, perché i dati finora raccolti sono troppo lontani tra loro per avere una validità statistica: Fondazione Sodalitas nel 2018 diceva che il 61% delle organizzazioni avesse piani di volontariato aziendale; per Fondazione Terzjus sono il 31%.

Enel: un volontariato di solidarietà 

L’obiettivo di Enel è promuovere la transizione energetica e non è pensabile raggiungerlo senza pensare che sia equa e inclusiva, come ha spiegato Bettina Mirabile, Responsabile Sustainability Initiatives and Circular Economy Staff & Service and Grids Enel Italia. Il volontariato aziendale di Enel è partito nel 2019 come elemento di rinforzo delle donazioni filantropiche per poi svilupparsi autonomamente. È soprattutto un volontariato solidale, dedicato alle fasce più vulnerabili, come anziani e disabili. In un’azienda di 30mila dipendenti sono oltre 2mila i volontari e oltre 200 i progetti. Il campo di intervento è stato allargato per andare incontro alle iniziative di tutti i dipendenti. Così ora ci sono iniziative legate alla tutela ambientale e ai beni culturali.

volontariato aziendale
Emma Zucchi di Fondazione Allianz: «Oggi che tutto ha un costo la gratuità diventa un valore rivoluzionario»

Sky: un volontariato di competenza

Il progetto di Sky si chiama Sky Cares e nasce sempre nel 2019. Anche per Sky il volontariato aziendale ha seguito altre operazioni di CSR, come gli spazi pubblicitari gratuiti donati alle non profit. Il volontariato aziendale è ormai una cultura all’interno dell’azienda: ci sono sistemi di comunicazione interna che lo promuovono, ma la cosa più importante è il passaparola. I progetti Sky Cares si basano su tre capisaldi: l’ambiente, il supporto alla comunità, e l’impegno per colmare le disuguaglianze nelle competenze digitali, come è emerso durante il Covid. Maria Anastasia Chieruzzi, Responsabile Progetti CSR Sky Italia, ha spiegato come all’interno dell’azienda ci siano competenze che possono essere utili. Accanto al volontariato aziendale tradizionale allora c’è il volontariato di competenza: Sky è una tech media company e ha le risorse per dare vita a dei digital hub, creati insieme alle associazioni, in cui portare il wi-fi, le tecnologie, ma anche le persone.

Fondazione EOS: seguire i bisogni

Fondazione EOS nasce nel 2021 in piena pandemia per dare un supporto concreto alla comunità in un periodo difficile. La fondazione, così, rafforza la funzione sociale di Edison, cercando di utilizzare la propria cultura aziendale e il capitale umano dei suoi dipendenti. EOS supporta il volontariato in orario lavorativo, con permessi retribuiti, ma valorizza anche una cultura del volontariato oltre l’orario di lavoro, portata avanti in autonomia. Se una delle linee di impegno riguarda l’emergenza, dal Terremoto ad Haiti alla guerra in Ucraina fino all’Emilia per l’alluvione,  con il progetto Good Idea ha coinvolto i dipendenti, che conoscono le realtà che vivono, nella segnalazione di progetti di volontariato aziendale e di organizzazioni nelle proprie realtà di riferimento. Matteo Marullo, Reedtz Project Developer Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale, ci ha raccontato come è nata la call, che ha raccolto 40 progetti da 20 città e ne ha premiati 10. I 5mila dipendenti dell’azienda sono tutti potenziali sostenitori di associazioni e progetti.

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In Italia, per Fondazione Terzjus, sono il 31%  le organizzazioni ad avere piani di volontariato aziendale. Immagine ©Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano” Lina Vacondio (particolare)

Fondazione Allianz: un volontariato generativo

Il progetto VolontariaMente di Fondazione Allianz UMANA MENTE nasce nel 2020 dall’osservazione di un mondo che cambia, come ci ha spiegato Emma Zucchi, responsabile del progetto. L’Italia è il Paese più anziano d’Europa e le età di pensionamento e vecchiaia non coincidono più. Le pietre angolari dell’uomo sono l’amore e il lavoro e la pensione è delicata per l’individuo. VolontariaMente allora crea un ponte tra le persone e il mondo del Terzo Settore. Allianz ha messo in pratica un volontariato generativo: è volontariato di competenza, ma contempla anche il desiderio, cioè il modo in cui i pensionati vogliono essere inseriti nel contesto sociale. Un esempio è quello di una dipendente che ha sempre lavorato nel mondo dei bilanci e che si è messa a disposizione di un’associazione, mettendo a frutto le competenze acquisite in tanti anni. VolontariaMente è una piattaforma aperta a tutti che permette agli enti di trovare volontari, e alle persone di mettersi in contatto con chi ha bisogno di loro.

Fondazione Ronald McDonald: una settimana nelle case Ronald Mc Donald

La Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia offre assistenza e ospitalità alle famiglie dei bambini in cura presso gli ospedali pediatrici. I volontari possono mettersi a disposizione impegnandosi direttamente presso una delle famiglie ospiti. Durante l’anno ci sono iniziative a carattere nazionale o locale. Volontari hanno così prestato il loro aiuto: parrucchieri, estetiste, maestri di yoga, manutentori, giardinieri possono aiutare secondo le loro attitudini nelle case. La stessa azienda madre ha proposto ai dipendenti iniziative di volontariato verso la fondazione. C’è però un’iniziativa, nata nel 2022, che ha qualcosa in più, come ci ha spiegato Clara Mancini, Area Manager Centro Italia Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia. Si chiama Summer Camp e prevede una settimana – per la precisione sei giorni – in cui un dipendente si stacca dall’azienda e si mette a disposizione nelle strutture. È un’idea che porta un grande valore aggiunto per tutti: in una settimana si entra nel vissuto della casa, si è a contatto con i volontari, i colleghi e con le famiglie, si può entrare nel suo vissuto. Le famiglie ospiti rimangono nelle case Ronald McDonald in media da circa 10 giorni a 20 giorni, ma alcune famiglie ci sono state anche per più di un anno.

Volontariato aziendale: le criticità ancora aperte

Quale, allora, il punto di vista delle aziende? Il volontariato aziendale è una strada spianata o presenta ancora delle criticità? Matteo Marullo, Reedtz di Fondazione EOS parla della difficoltà di coinvolgere nelle iniziative il middle management, là dove il livello apicale è caratterizzato da una motivazione forte. Una difficoltà è legata alla possibilità che alcune attività siano precluse ad alcuni volontari, come fa notare Bettina Mirabile di Enel: in attività come quelle legate alla disabilità non si può essere volontari per un giorno, serve continuità. Si tratta poi di chiarire un bias tipico e far capire che lo spazio e il tempo dedicati al volontariato sono uno spazio e un tempo per qualcosa di importante, non un momento in cui non si sta lavorando, come precisa Maria Anastasia Chieruzzi di Sky. Infine, c’è la fatica di far digerire che il volontariato possa essere fatto bene e che possa portare una competenza reale, come fa notare Emma Zucchi di Allianz. Ma quello che è importante è che, nel momento in cui avviene il legame tra la persona giusta e l’associazione giusta, è una vittoria per entrambi. E così arriviamo al discorso da cui eravamo partiti. «Oggi che tutto ha un costo la gratuità diventa un valore rivoluzionario, che ci permette di ritrovare la nostra umanità».

 

DAL SALONE DELLA CRS. IL VOLONTARIATO AZIENDALE CRESCE: COME LO VEDONO LE AZIENDE?

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