SEMBRA UN TOTEM, MA È UN MODO PER VALORIZZARE IL TERRITORIO
Prosegue il progetto Legami di Comunità che, nell'Agro Pontino, valorizza il territorio. Con dei totem, un'app, un kit e tante altre iniziative.
13 Febbraio 2020
Da febbraio per visitare con più consapevolezza l’entroterra di Sabaudia basterà uno smartphone. Una nuova cartellonistica valorizza i percorsi escursionistici, ricorrendo alla buona volontà dei residenti e alle risorse messe a disposizione dal digitale. Un’idea del volontariato locale, partita dall’associazione capofila Amici di Bella Farnia e sostenuta anche da Cammino per i tracciati, PerCorsi per l’apertura agli immigrati e Age e Diaphorà per l’accesso ai disabili. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “Legàmi di comunità“, che ha l’obiettivo di indagare il territorio con i suoi valori, le storie e le persone, per riconoscersi, appunto, comunità e coinvolge, oltre alle associazioni, i Comuni di Latina, Sabaudia e Pontinia.
Valorizzare il territorio
«Il nostro obiettivo infatti non era la cartellonistica in sé, ma valorizzare il territorio», ha affermato la presidente dell’associazione PerCorsi Patrizia Esposito. «L’elaborazione dei punti informativi, infatti, è il risultato della sistematizzazione dei dati raccolti in dieci mesi, con i quali vogliamo indagare i legami di comunità in un territorio periferico, lontano da Latina. Parliamo di Borgo Grappa, Borgo San Donato, Bella Farnia e Quartaccio a Pontinia, che non godono di un riconoscimento reale».
Ora i totem informativi sono lì. Come funzionano?
«Il turista si avvicina al pannello e attraverso lo smartphone riconosce il QR Code. A quel punto ha due possibilità: leggere le notizie storiche che riguardano i percorsi e guardare dei digital storytelling, che raccontano il territorio attraverso le voci registrate dei suoi abitanti».
Come avete fatto a raccogliere tutte le informazioni?
«Siamo arrivati a questo risultato grazie all’organizzazione di escursioni e di altri eventi. Insieme abbiamo costruito la mappa, evidenziando qualche punto di riferimento. Mi spiego: sulle mappe non è indicato un sentiero, ma i luoghi che noi riteniamo imperdibili per i visitatori».
Avete presentato anche i “KIT – di Legami di Comunità”. Cosa sono?
«Questa esperienza non finisce qui e vorremo proporla alle scuole. Il kit in pratica è una sorta di gioco da tavola con il quale i giocatori ricostruiscono la storia della nostra comunità. Giocando, segnalano i luoghi che, secondo loro, sono più significativi. Finora, infatti, abbiamo intervistato anziani e giovani, ma vorremmo coinvolgere nel progetto anche bambini e adolescenti. Loro potrebbero fornirci letture diverse del territorio e aiutarci a studiarne la sua evoluzione. Per lo stesso motivo contiamo di aprire il progetto anche alle persone straniere».
Come ha risposto la popolazione a questo progetto per la valorizzazione del territorio?
«I tanti eventi che abbiamo organizzato sono stati sempre molto partecipati. Alcuni, come la Festa del Pane, sono stati organizzati all’interno delle scuole. Il Festival dell’Aquilone, che accompagna bambini di tutto il mondo, ci ha portato a relazionarci con gli immigrati. Alcuni di loro hanno visto per la prima volta il mare grazie alle nostre iniziative. L’importante è incontrarsi e raccontarsi un territorio che sta a cuore a tutti, perché tutti lo viviamo».
Il patrimonio storico-paesaggistico
Le nuove mappe per la valorizzazione del territorio mostrano i sentieri della villa di Kamenio, il Casino Inglese e Fossa Augusta. Il primo prende il nome dal patrizio romano Alfenio Ceionio Iuliano Kamenio, vissuto nella metà del quarto secolo dopo Cristo. La villa è vicina a Rio Martino, che costeggia una torre costiera del diciassettesimo secolo danneggiata nella Seconda guerra mondiale. Il secondo parte da Borgo Grappa e arriva a Villa Fogliano, dove si erge il Casino Inglese. Pensato per ospitare le famiglie contadine impegnate nella tenuta, si differenzia dagli altri manufatti abitativi per lo stile tipicamente inglese, frutto dell’influenza esercitata su Onorato Caetani dalla consorte Ada Wilbrahn Crawford.
L’ultimo è il più lungo e costeggia la Fossa Augusta, un canale di bonifica pensato da Giulio Cesare e inaugurato dall’imperatore Nerone. L’infrastruttura doveva collegare Ostia al Lago d’Averno e permettere una navigazione interna sicura. Un progetto importante, ma mai portato a termine nonostante ne rimangano tracce tra i laghi di Caprolace e di Paola e sotto il promontorio da Torre Paola a Rio Torto. Oggi il sentiero attraversa lagune costiere ricche di biomassa e risorse faunistiche.
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