SFRATTI ALLE ASSOCIAZIONI: IL CASO DEL GRANDE COCOMERO
Così il Comune di Roma le costringe a chiudere, in attesa di un bando cui forse non potranno partecipare
30 Marzo 2016
Gli sfratti alle associazioni sono diventati un problema enorme, peché costringono a sospendere attività, quando non a chiudere. Anche il Grande Cocomero è a rischio: è possibile firmare una petizione su change.org. Il Comune ha infatti chiesto all’associazione di lasciare la sua storica sede e di pagare più di 116mila euro di arretrati.
SI tratta di una delle tante richieste di sgombero che in questo periodo sono arrivate alle associazioni. La prima notizia ci è arrivata tramite un comunicato stampa che riguardava A Roma Insieme-Leda Colombini, l’associazione che da anni si occupa di mamme e figli in carcere. Poi sono state moltissime le voci che sono rimbalzate sui social e sul web: le ingiunzioni di sgombero di immobili del Comune di Roma hanno riguardato una cinquantina di associazioni. Tra queste, la storica associazione di San Lorenzo, il Grande Cocomero.
È una delle conseguenze del riordino in materia di patrimonio immobiliare del Comune di Roma, che il Commissario Tronca sta portando avanti, intervenendo sulla verifica e il disciplinamento dei contratti di locazione. Alcune associazioni non sono in regola con i titoli di concessione o i loro termini sono scaduti: il problema è che spesso queste situazioni sono confuse a causa delle lungaggini burocratiche dell’Amministrazione stessa. Nelle volontà di riordino, tutti gli affitti agevolati vanno riportati ai prezzi di mercato, e chi non è in regola, oltre ad abbandonare i locali, deve riconoscere al Comune di Roma i canoni arretrati, ed uno dei problemi – ma non l’unico – è che in alcuni casi si parla di cifre molto alte.
Spazi sottratti al degrado
Lorenzo Manni, storico volontario di Grande Cocomero, ci racconta qual è la loro situazione: la concessione dei locali dell’associazione risale al 1998, poi nel 2004 è scaduta. Due anni fa, il Sindaco Marino aveva riconosciuto l’equità dell’affitto agevolato, ma poi questa situazione non si è perfezionata in un aggiornamento di concessione.
Lorenzo combatte soprattutto l’idea che non si sta tenendo conto del valore aggiunto che queste realtà hanno creato negli anni: immobiliare e sociale. Realtà come la loro, infatti, sono state possibili grazie ad una delibera, la n. 26 del 1995, che stabiliva che l’Amministrazione comunale poteva concedere dei locali di sua proprietà ad un affitto che, partendo da una stima di mercato, poteva essere abbattuto al 20%, là dove l’associazione andava a realizzare attività d’interesse sociale. Dove sono andate a finire le attività d’interesse per il territorio e quale valore si può attribuirgli?
Lorenzo, volontario dal 2000, ci trasmette con le sue parole la passione, l’impegno e l’investimento realizzato in questo progetto in questi anni. «Oggi siamo una realtà consolidata sul territorio: l’associazione si rivolge con entusiasmo verso i più giovani, proponendo spazi e attività alternativi. Gli spazi del Grande Cocomero li abbiamo sottratti al degrado, li abbiamo fatti vivere, li abbiamo usati per creare comunità, solidarietà e partecipazione. Inoltre nei nostri spazi ospitiamo molte altre realtà associative», come Book–Cycle (Ciclo del Libro) e i piccoli gruppi di adolescenti con problemi psichiatrici, provenienti dal vicino Centro di Neuro Psichiatria Infantile del Policlinico Umberto I, accompagnati dal personale medico che li assiste. Inoltre sono continue le collaborazioni con Mama Africa, Ararat e altri.
Un bando controproducente
Gli sfratti alle associazioni bloccheranno molte attività. Il Grande Cocomero in questi anni ha fatto anche molte le sperimentazioni: laboratori teatrali, musicali, laboratori di pittura e cartapesta, laboratori di poesia. Ci sono poi le attività rivolte ai ragazzi del quartiere, lo spazio per gli adolescenti del giovedì pomeriggio “GioveDJ”. A questi si è aggiunto un gruppetto di ragazzi disabili, impegnati in attività di cinema, teatro e musica, ma questo spazio serve anche solo per stare insieme. La sala prove è gratuita per i ragazzi. Le attività culturali (cineforum, dibattiti) e di supporto agli artisti, come gli spazi per i laboratori teatrali e di danza per i più grandi, gli spazi per compagnie teatrali e gruppi musicali sono gratuiti. Così come le feste e le attività per i più piccoli.
Lorenzo aggiunge un tassello importante: per il prefetto Tronca, gli sfratti alle associazioni sono necessari per ricominciare, assegnandoli attraverso un bando pubblico aperto a tutti. In questo modo non solo il Campidoglio non riconosce il lavoro volontario fatto finora nei quartieri, ma le pendenze amministrative per i pagamenti arretrati renderebbero i rappresentanti legali impossibilitati a ripresentarsi ai nuovi bandi. Quindi davvero una beffa.
Leggi anche le storie di Esc e di A Roma-Insieme Leda Colombini.