L’INSEGNAMENTO DI SILVIO GUARDIGLI: IL BENE SENZA SECONDI FINI
Ci ha lasciato ieri il fondatore dell'associazione Per la Strada. Per lui era più importante "vedere" l'altro, che distribuire pasti
di Redazione
31 Marzo 2020
Malato da tempo, è venuto a mancare ieri Silvio Guardigli, il fondatore dell’associazione Per La Strada di Roma. Al dolore per la sua scomparsa si aggiunge l’impossibilità, per chi l’ha conosciuto, di dargli il saluto caloroso che avrebbe meritato.
«Di lui ci rimane il grande insegnamento della solidarietà senza secondi fini, dell’amore per il prossimo e della costanza del servizio, che fa nascere rapporti umani amorevoli ed affeziona il senzatetto al volontario, che non lo giudica e non pretende di farlo cambiare», spiega Ileana Melis, vicepresidente dell’associazione. «Ci ha insegnato che il cibo che distribuiamo è sì l’appagamento di un bisogno primario, ma senza uno sguardo a chi lo riceve resta solo un gesto senza senso né significato».
Oggi Per la Strada è una grande associazione, che coinvolge 350 volontari organizzati in 20 gruppi, ma tutto è nato dall’impegno personale di Silvio Guardigli, che all’inizio degli anni novanta cominciò a girare per la Stazione Termini, la sera dopo il lavoro, regalando sciarpe e giacche e parlando con i barboni, ascoltandoli e facendosi un’idea dei bisogni e dei problemi.
Riuscì a coinvolgere alcuni amici del quartiere Tre Pini, dove abitava, che gli regalavano vestiti, cibo o altre piccole cose. Quando si è formato un gruppo di 8-10 persone, il giro si è allargato a Tiburtina (era il ’96 e lì si trovavano i Curdi), a Piazzale dei Partigiani (dove c’erano gli Albanesi), a Colle Oppio e Ostiense (con gli Afgani). «Io l’ho conosciuto nel campo nomadi di Via Pontina, che adesso non c’è più», ricorda Ileana. «Lui portava panini con la marmellata. Mi ha coinvolto e da allora abbiamo sempre condiviso il nostro impegno volontario. Distribuivamo teglie di pasta cucinate da noi volontari: era una cosa un po’ inventata, improvvisata, ma ci univa una passione di fondo che non è mai venuta meno».
L’associazione, apartitica e aconfesionale, è nata formalmente il 25 gennaio 1996, come unità di strada notturna per la prima assistenza ai senzatetto e per l’aiuto alle famiglie indigenti.
Sono aumentati i volontari, si è strutturata la collaborazione con i gruppi parrocchiali, si è investito in formazione, si sono definite regole generali. Ma senza perdere lo spirito iniziale e senza dimenticare l’insegnamento di Silvio Guardigli. «Un uomo umile, disponibile, sempre in prima linea. Ci ha lasciato un concetto di base: fai del bene all’altro, ma senza pretendere di cambiarlo. Devi accettarlo com’è, se vuoi fare il suo bene».