FESTA DEL CINEMA A REBIBBIA: GLI SPETTACOLI DEI DETENUTI ESCONO DAL CARCERE

Dal 30 ottobre al 2 novembre, il teatro si fa cinema attraverso lo streaming. Si comincia con "Hamlet in Rebibbia" di Fabio Cavalli

di Elpidio Ercolanese

Gli spettacoli dei detenuti, dai palcoscenici del carcere di Rebibbia, si fanno cinema attraverso lo streaming, per approdare in diretta alla Sala del MAXXI, al Teatro della Tosse di Genova, al carcere di Marassi e in altri teatri italiani. Dal 30 ottobre al 2 novembre sono cinque gli appuntamenti internazionali previsti dal programma denominato la “Festa del cinema a Rebibbia”, il cui scopo è quello di abbattere le barriere tra città e carcere.

Il primo degli spettacoli dei detenuti ad essere proiettato al Teatro della Tosse, e contemporaneamente alla Casa Circondariale di Marassi, al Teatro Massimo di Cagliari e all’Eliseo di Nuoro, lunedì 30 ottobre alle ore 20.30, sarà “Hamlet in Rebibbia”. La regia è di Fabio Cavalli, sceneggiatore e coproduttore del pluripremiato film “Cesare deve morire”.

«Le produzioni live streaming da un carcere sono una novità assoluta a livello internazionale. Facciamo di necessità virtù: se gli attori non possono uscire, portiamo fuori i loro spettacoli con le immagini, nella perfezione dell’Hd, con la regia in diretta e il coinvolgimento del pubblico in sala come complice di questa sperimentazione, che in Italia comincia dal carcere di Rebibbia e vuole estendersi ai principali teatri», ha dichiarato Cavalli a Redattore Sociale.

 

PERCHÈ AMLETO. Per l’Amleto di Shakespeare saranno 25 i detenuti a vestire i panni degli attori. La direzione della fotografia è di Paolo Modugno, i costumi di Paola Pischedda e le scene di Franco De Nino e Fabio Settimi. Alle musiche ha lavorato Franco Moretti (Orchestra Popolare Romana). Lo spettacolo vede, inoltre, la partecipazione di Vanessa Cremaschi  (Gertrude) e Chiara David (Ofelia). La versione in lingue regionali è curata da Francesco De Masi.

spettacoli dei detenuti«Amleto è il killer obbligato, l’esecutore. Ma rifiuta di agire senza le prove del delitto. Pretende che Vendetta e Giustizia siano le due facce della stessa moneta. Nella strage finale, innocenti e colpevoli saranno ugualmente sacrificati in un atto di purificazione distruttiva. Solo Orazio resta testimone vivente, incaricato di ricordare ai posteri il rischio mortale che comporta la violazione dell’ordine all’interno di una comunità», ha detto ancora Cavalli a Redattore Sociale.

«Nell’Amleto si rispecchiano i destini di molti degli attori della Compagnia.  E i destini di tutti noi. Se c’è del marcio nell’antica Danimarca, come ce la passiamo, oggi, fra Roma, Napoli e Reggio Calabria? Quali faide, tradimenti e lotte fra clan, coprono di sangue le strade delle città, fino a macchiare i palazzi di un potere lontano ed oscuro? Dalla Fortezza di Elsinore alle nostre metropoli il salto spazio-temporale è quasi impercettibile. Nella parola dialettale scarnificata dei detenuti-attori, l’Amleto è cronaca di oggi ed emblema universale della dialettica fra Vendetta e Giustizia», ha concluso Cavalli.

 

GLI SPETTACOLI A REBIBBIA. Dopo “Hamlet in Rebibbia”, dal 31 ottobre gli altri spettacoli dei detenuti che saranno proiettati sono: “Una questione privata” di Paolo e Vittorio Taviani, “Terapia di coppia per amanti” di Alessio Maria Federici, la versione restaurata di “Borotalco” di Carlo Verdone e la clip musicale “Jailhouse Rock”, che vede sul palco 30 elementi della Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio con i detenuti e gli studenti dell’Università Roma Tre.

L’interessante connubio tra spettacolo dei detenuti dal vivo e la tecnologia streaming, grazie alla quale per la prima volta le esperienze teatrali di Rebibbia varcheranno la soglia di più teatri italiani, è reso possibile dalla collaborazione tra la Fondazione Cinema per Roma, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre.

La produzione è curata da La Ribalta – Centro Studi Enrico Maria Salerno, mentre l’allestimento di “Hamlet in Rebibbia” è a opera della start-up Ottava Arte. L’iniziativa “Festa del cinema a Rebibbia” è parte del programma Contemporaneamente Roma 2017, promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, in collaborazione con Siae.

FESTA DEL CINEMA A REBIBBIA: GLI SPETTACOLI DEI DETENUTI ESCONO DAL CARCERE

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