STREET FOR KIDS, STRADE SCOLASTICHE: ROMA NE PROMETTE 100
Al momento, però, le aree pedonali nei pressi delle scuole nella Capitale sono solo 6. Anna Becchi: «Queste misure portano benefici in termini di sicurezza stradale, qualità dell’aria, mobilità e in ambito sociale»
08 Maggio 2023
Cosa pensano i bambini? In un mondo in cui nessuno chiede più ai piccoli cosa vogliono – ma tutti prendono decisioni al posto loro, forti di un’età adulta che non sempre è sinonimo di maturità o saggezza – qualcuno si è posto il dubbio, tramite un sondaggio dal quale emerge il desiderio di una rivoluzione culturale e sociale: strade sicure per arrivare a scuola. Stanchi di macchine, moto, inquinamento e traffico, sono i più piccoli a stabilire un nuovo ordine di priorità. Secondo l’indagine realizzata da YouGov e commissionata da Clean Cities, una coalizione europea di oltre 70 tra associazioni ambientaliste, ONG, movimenti di base e organizzazioni della società civile (il cui obiettivo è puntare a una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030), l’88% dei bambini (dai 6 anni) e degli adolescenti (fino a 17 anni) vorrebbe un’area pedonale sicura nei pressi dell’entrata del proprio istituto, ma solamente il 7% di loro oggi può usufruirne realmente. Gli studenti raggiungono le scuole con vari mezzi di trasporto, accompagnati dai genitori in gran parte dei casi, ma il 50% di loro dichiara che preferirebbe magari camminare, usare un monopattino oppure andare in bicicletta.
Street for kids: a Roma 38 iniziative per un nuovo modo di intendere gli spazi urbani
Questa istanza è una delle ragioni per cui la mobilitazione europea Streets for kids ha assunto nel 2023 un valore simbolico ancor maggiore, nel nostro Paese con decine di iniziative, e poi radunando migliaia di partecipanti anche in Spagna e Germania. La prossima settimana per Street for Kids scenderanno in strada anche i bambini di Polonia, Francia e UK. Creare percorsi pedonali scolastici significa favorire il gioco libero, l’aggregazione, ridurre le emissioni e consentire ai piccoli di vivere meglio i quartieri in cui abitano o che frequentano per ragioni di studio. Recenti analisi hanno dimostrato che a Londra, ad esempio, le strade scolastiche hanno ridotto i livelli di biossido di azoto fino al 23% e diminuito sensibilmente il traffico veicolare lungo l’arco della giornata.
Venerdì 5 maggio tantissimi bambini, con azioni concentrate in particolare nelle metropoli Roma (38) e Milano (25), hanno preso “possesso” degli spazi dove normalmente transitano le vetture per giocare, pedalare, camminare e chiedere – con cartelli e striscioni realizzati insieme a famiglie e insegnanti – spazi liberi e sicuri. Fin dalle prime ore del mattino si sono svolti dei bike to school, cioè delle pedalate per raggiungere le scuole (lo hanno fatto Pistelli, Gianni Rodari, IC Leonardo da Vinci, Malaspina, Toti). Poi c’è chi ha preso parte a dei divertenti pedibus, veri e propri “autobus umani” formati da bambini che si recano a scuola a piedi, accompagnati da adulti volontari (come all’IC Colombo). Alle scuole Segurana e Regina Margherita hanno organizzato le feste di Primavera, alle scuole Cesare Battisti e Oberdan dei girotondi, mentre tanti giochi in strada si sono visti pure fuori dagli istituti Principe di Piemonte, Regina Elena e Rio de Janeiro. Particolarmente significativi pure i flash mob per la sicurezza stradale (Issr Magarotto, Enzo Biagi, Mappamondo, Cedro Argentato, Alessandra Macinghi Strozzi), giochi multiculturali (Garibaldi) e altre iniziative presso Carducci, Pisacane e Giardinieri. Infine, c’è chi ha trasformato lo spazio adiacente al plesso in una vera strada scolastica pedonalizzata al 100% (Montessori di via Monte Ruggero, Garibaldi di via Mondovì, Pistelli di via Monte Zebio, Cesare Battisti di Piazza Sauli, Pisacane via Policastro e Segurana a Ostia) per un giorno oppure per alcune ore: smog e traffico hanno lasciato il posto a laboratori, performance artistiche, tornei sportivi e varie forme di didattica all’aperto.
Con le strade scolastiche si crea comunità territoriale
Nonostante questo importante fermento dal basso, la Capitale si trova ancora in una fase di sperimentazione. Alcuni Municipi sono sembrati più interessati di altri al progetto (il Primo, il Terzo e il Dodicesimo hanno patrocinato l’iniziativa) e all’azione di via Monte Ruggero ieri pomeriggio hanno partecipato pure le autorità cittadine, insieme alla coordinatrice della campagna Strade Scolastiche per Clean Cities Italia, Anna Becchi. Le strade scolastiche al momento sono ancora poche in città (solo 6), ma l’amministrazione capitolina sta lavorando per realizzarne molte di più (ne promette 100, arriveranno? E se sì, in quanto tempo?), cercando di allinearsi ai numeri delle altre città europee che sono capofila nel settore, vedi Londra (500), Barcellona (200) e Parigi (180). A Milano sono al momento 40 le strade scolastiche presenti. E altre 87 sembrano in arrivo, secondo i programmi. «Ho cominciato a fare l’attivista da genitore, ormai vent’anni fa. Poi il tema della mobilità scolastica è diventata una passione» racconta Becchi. «Nel novembre del 2021 c’è stato il primo evento in Italia per chiedere delle strade scolastiche. Si chiamava Tutti giù per strada e fu un grande successo. Oggi abbiamo raggiunto il record di 600 azioni coordinate in tutta Europa, un viaggio a tappe che sta diventando un appuntamento davvero importante». L’obiettivo di Street for kids non è solamente sensibilizzare le amministrazioni locali. Spesso bisogna superare un muro ancor più alto: l’accettazione da parte di chi, quotidianamente, vive le problematiche connesse al traffico e finisce per dimenticare tutto il resto. «Queste misure non sempre vengono accolte con favore in un primo momento» spiega la coordinatrice. «Ma portano molti benefici: sicurezza stradale, qualità dell’aria, cambiamento della mobilità di tutto il quadrante, e sono l’occasione per cominciare a far ragionare le persone sui cambiamenti climatici e sul riutilizzo dello spazio urbano per altri scopi che non sono solamente quelli del passaggio di auto o del posteggio». Ricadute positive sono state riscontrate anche in ambito sociale, «perché quell’area diventa uno spazio dove si crea una comunità territoriale che porta a una maggiore convivialità». La prima strada scolastica di Roma, inaugurata alla fine di settembre del 2022, è stata quella di Via Puglie: è stato il sindaco Gualtieri a inaugurare la pedonalizzazione del tratto davanti l’istituto Regina Elena. Allora si parlò di un progetto che puntava a realizzare circa 80 percorsi in tutta la città, ma dopo il taglio del nastro non si è mosso granché. «Noi continuiamo a fare formazione e tanta comunicazione. Anche portando esempi pratici, come quello di un papà che mi osteggiava all’inizio e che poi, dopo aver organizzato un torneo di calcetto in strada comprendendo che quel luogo poteva cambiare nel concreto la prospettiva di quella comunità, è diventato uno dei miei primi supporter». Oggi sono tante piccole gocce, ma domani possono formare un oceano.
In copertina uno dei bike to school organizzati il 5 maggio nell’ambito di Street for kids