A TAVOLA IN CINQUEMILA, PERCHÈ ACCOGLIERE FA STARE BENE
Si è svolta il 16 giugno la Tavolata Italiana Senza Muri, per dire che si può guardare al futuro senza escludere nessuno
18 Giugno 2019
Una doppia tavolata lungo via della Conciliazione con 800 commensali e centinaia di volontari, per condividere insieme il momento simbolico del pranzo che coinvolge tutti, senza esclusioni. Dopo la prima edizione dello scorso ottobre, sabato 15 giugno è tornata la Tavolata Italiana senza Muri , evento che ha messo insieme 38 associazioni che operano in tutta Italia coordinate da FOCSIV e da MASCI.
L’ITALIA CHE ACCOGLIE. Accoglienza, integrazione, non discriminazione, qui si concretizzano in un grande pranzo multietnico ai piedi del Cupolone accompagnato da musica, testimonianze e condivisione di esperienze. Attraversando il lungo serpentone di tavoli incontriamo Matteo, un giovane scout di 17 anni: «Oggi sono qui per gestire insieme agli altri gli ospiti del pranzo. Questa non è solo una tavola che non vuole discriminare, ma una tavola che accoglie gente di tutti i tipi, oggi c’è un piatto di pasta per chiunque voglia partecipare».
In un clima politico e sociale in cui crescono gli episodi di odio razziale, spiegano gli organizzatori, la Tavolata vuole dimostrare che esiste un’Italia accogliente e solidale verso tutti, con il compito di risvegliare le coscienze di molti concittadini plagiati da una narrazione di paura e diffidenza. «Molto spesso pensiamo che le migrazioni non ci riguardino», dice Irene, un’altra giovane volontaria. «Ma la realtà è che i profughi dei prossimi vent’anni potremmo essere noi, potremmo diventare noi i non accolti. Il motto di noi scout è il servizio, al di là che siano persone in difficoltà che vivono vicino a noi o che provengano da Paesi lontani. Noi crediamo in aiuto senza frontiere!».
A TAVOLA IN CINQUEMILA. In questa seconda edizione la Tavolata Italiana Senza Muri è stata organizzata anche in altre città d’Italia, grazie alla rete associativa dei territori: da Cuneo a Scicli, da Matera a Battipaglia, da Alessandria fino a Catania.
«Sono oltre 5000 le persone censite presenti oggi attorno a queste tavolate solidali» spiega Gianfranco Cattai, presidente Focsiv. «Oggi stiamo seduti attorno allo stesso tavolo per condividere del cibo e dell’acqua, ma soprattutto per dire che, partendo dalle nostre radici, vogliamo continuare a costruire un futuro senza l’esclusione di nessuno, stando attenti a quelli che fanno più fatica. Vogliamo insieme fare il bene della casa comune, riconoscendo a ciascuno la propria dignità di esseri umani».
A patrocinare l’evento sono stati anche alcuni presidenti di municipio affiancati dagli assessori alle politiche sociali. «È stata un’idea bellissima che con piacere abbiamo voluto replicare», dice Sabrina Alfonsi, presidente del I Muncipio-Centro Storico. «stiamo dimostrando che c’è un’altra Italia, che combatte i muri mettendo a disposizione la propria vita e costruendo una città più solidale. Oggi in tantissime città italiane si sta svolgendo la stessa tavolata. Essere qui vuole dire scommettere ancora una volta in una Roma che da sempre ha accolto genti provenienti da tutto il mondo e che nei secoli l’hanno resa Capitale. Crediamo in questa Roma solidale, che oggi abbiamo voluto mettere a tavola».
PER LA PACE. «A noi piace un solo muro, quello contro l’indifferenza!», è il monito che risuona nella Tavolata Italiana Senza Muri e il pensiero va subito all’ormai prossimo trentennale della caduta del Muro Berlino che celebreremo il prossimo 9 Novembre. Anche qui la Tavolata ha voluto dare un messaggio chiaro: come europei non possiamo tornare indietro costruendo muri, ma occorre investire le forze per un futuro di pace, alla cui base non può che esserci la solidarietà tra popoli.
Le fotografie di questo articolo sono di Ermanno Giuca.
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