THE HARVEST: UNA STORIA DI MODERNO CAPORALATO
The Harvest racconta la grave situazione di sfruttamento dei lavoratori Sikh nell'Agro Pontino. Viene proiettato il 16 febbraio a Latina.
16 Febbraio 2018
Vi siete mai chiesti cosa si cela dietro al processo di semina e raccolta della frutta e della verdura che ogni giorno trovate sulla vostra tavola? Se sceglierete di continuare la lettura, non riuscirete più a fare la spesa con la stessa leggerezza di prima.
The Harvest è un docu-musical, una produzione indipendente, a sfondo sociale, con la regia di Andrea Paco Mariani, che ha coinvolto le vite di persone reali, chiamate in alcuni casi a interpretare se stesse, in altri casi personaggi di finzione ispirati alla loro realtà quotidiana.
Racconta la storia di un’Italia nascosta, quella degli abusi sul posto di lavoro, delle retribuzioni irrisorie, di uno sfruttamento tacito, ma sotto gli occhi di tutti. Una storia di moderno caporalato ai danni della manodopera migrante.
Il film di inchiesta è stato realizzato interamente attraverso una campagna di crowdfunding, in una produzione dal basso che si rivolge agli ultimi, agli emarginati, gli sfruttati, i sottopagati.
Ma The Harvest è importante anche per un’altra ragione: il documentario, infatti, ha contribuito a favorire l’incontro tra le istituzioni locali e la Comunità Indiana durante un’iniziativa organizzata il 4 febbraio scorso nel tempio Gurdwara Singh sabha di Pontinia. «Spero che questa giornata sia soltanto l’inizio di un percorso», aveva dichiarato in quella occasione Gurmukh Singh, referente della Comunità Indiana del Lazio, auspicando una collaborazione con le istituzioni per una soluzione condivisa della grave situazione che affrontano quotidianamente i sikh che lavorano nelle zone di Latina e dell’Agro Pontino.
La proiezione di The Harvest è in programma oggi, 16 febbraio, dalle 18.30 alle 20, presso il Multisala Corso di Latina, alla presenza degli attori e del regista.
I PROTAGONISTI. Il film segue le vite dei braccianti indiani impiegati a lavorare nei campi dell’Agro Pontino. Un lavoro fatto di fatica, violenza e vessazioni. 14 ore al giorno sotto il sole battente in cambio di pochi euro, per raccogliere manualmente ortaggi, seminare e piantumare sotto gli occhi vigili del “padrone”, che tutto può e a cui tutto è concesso.
Gurwinder viene dal Punjab, da anni lavora come bracciante delle serre dell’Agro Pontino, costretto ad assumere sostante dopanti per reggere i ritmi incessanti di un lavoro altamente usurante. Da quando è arrivato in Italia, vive insieme al resto della comunità Sikh in provincia di Latina. Anche Hardeep è indiana, ma è nata e cresciuta in Italia, parla con accento romano e si impegna come mediatrice culturale.
The Harvest racconta la loro storia e quella di una comunità, quella Sikh, sottopagata e sfruttata, costretta a vivere ai margini di una società che sembra cieca e sorda di fronte alla loro richiesta di aiuto.
LO SFRUTTAMENTO DEI BRACCIANTI AGRICOLI. Impiegati principalmente come braccianti nell’agricoltura della zona a quattro euro l’ora, quando va bene, i membri della comunità Sikh ricevono pagamenti che ritardano mesi, o che a volte semplicemente non vengono mai erogati. Subiscono quotidianamente violenze e percosse sul posto di lavoro. Vessazioni mai denunciate, per paura delle conseguenze, delle ritorsioni, di quel “padrone” che non teme nulla, perché non ha nessuno contro, neanche lo Stato italiano.
Storie di ordinaria follia che sono state raccolte dalle associazioni presenti sul territorio, in particolare la cooperativa sociale In Migrazione, impegnata nell’accoglienza e nel supporto ai rifugiati, per denunciare i frequenti episodi di sfruttamento (caporalato, cottimo, basso salario, violenza fisica e verbale). Ma la questione dello sfruttamento del lavoro agricolo e della manodopera migrante è un argomento scomodo, che salta agli onori di cronaca solo con l’avvicinarsi della stagione estiva, per poi scomparire ciclicamente, seppellito sotto il peso dell’indifferenza dei più.
The Harvest affronta la questione attraverso una lente innovativa che coniuga lo stile del documentario con quello del musical, al ritmo dei passi e delle melodie delle danze punjabi. Un’espediente narrativo per raccontare la fatica del lavoro nei campi sotto l’utilizzo di sostanze stupefacenti, l’unico sistema per reggere i ritmi incessanti da bracciante agricolo. E che tra sudore, fatica e danze ricorda un’altra storia di sfruttamento del lavoro nei campi. Una storia ben più antica, quella degli schiavi afroamericani e dei loro canti di lavoro. Ma si trattava di un altro Paese, in un’altra epoca. Questa invece è una storia tutta italiana, datata 2017.
Le foto sono tratte dalla pagina FB di The Harvest