ROMA, TORMARANCIA: APRIRE LA TENUTA PER SOCIALIZZARE ED EDUCARE
Un’iniziativa organizzata dalla Rete contro la povertà educativa Roma Sud Ovest per l’apertura completa della Tenuta di Tormarancia, che comitati, cittadini, associazioni attendono da tempo
20 Settembre 2022
La battaglia per la difesa e il recupero degli oltre 200 ettari della Tenuta di Tormarancia, situata a sud di Roma, comincia trent’anni fa, quando cittadini, associazioni e attivisti per la salvaguardia dell’ambiente si opposero con successo alla creazione di nuovi quartieri residenziali previsti dal vecchio Piano Regolatore Generale. Ma, sebbene la Tenuta sia stata risparmiata dalla cementificazione selvaggia (erano previsti 3,5 milioni di metri cubi di cemento), a oggi, solo 18 ettari sono stati aperti alla cittadinanza, e la piena attuazione del Piano d’Assetto, approvato dalla Regione Lazio, resta ancora un obiettivo lontano. La Tenuta, che dal 2000 è parte del Parco dell’Appia Antica, oltre ad avere un immenso valore storico, archeologico e paesaggistico, è uno spazio pubblico di grande rilievo per tutto il quadrante Sud della Capitale. Alla sua apertura ai cittadini è stata dedicata l’iniziativa Tenuta di Tormarancia: uno spazio da aprire per socializzare ed educare organizzata il 17 settembre proprio a Tormarancia dalla Rete contro la povertà educativa Roma Sud Ovest, nata nell’ambito di Tutti a Scuola, progetto selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, bando Adolescenza.
La Tenuta di Tormarancia va aperta e al più presto
Comitati, cittadini e associazioni attendono l’apertura completa del parco da tempo. «Nel 2018», spiega Mario Semeraro del Comitato di Grotta Perfetta, «è stato aperto l’A.F.A. 2 (Ambito Funzionale Ambientale), di Viale Londra, ampio 5 ettari. Neppure sei mesi dopo l’inaugurazione, l’area ha iniziato a mostrare i primi segni di abbandono. Vista la situazione, il nostro Comitato ha chiesto l’adozione di quest’area al Dipartimento ambientale del Comune, per curare la manutenzione ordinaria e straordinaria. Adesso stiamo cercando, anche attraverso l’Assessorato all’Ambiente, di far diventare queste convenzioni di adozione dei patti d’adozione, dove doveri e obblighi tra cittadinanza attiva e istituzioni amministrative siano equilibrati». Dopo l’A.F.A. 2, lo scorso 2 agosto sono stati aperti al pubblico altri 13 ettari di parco. Ma «i cittadini non si accontentano più di questi scarsi 20 ettari», prosegue Semeraro «perché vorremmo, attraverso la concertazione di Municipio e Comune, che si acceleri questo processo di apertura totale».
Le tre richieste alle amministrazioni
Sono tre i punti su cui i cittadini chiedono risposte. Infatti, la giornata organizzata dalla Rete contro la povertà educativa, oltre a essere stato un momento di visibilità per le attività delle associazioni che animano il territorio, è stato anche un momento di confronto con le amministrazioni locali. Paolo Menichetti, del Forum Ambientalista, chiarisce le intenzioni delle associazioni presenti sul territorio: «chiediamo a Municipio VIII e Comune di Roma di accelerare e sviscerare le questioni legate all’acquisizione di tutti gli ettari rimanenti che il Comune non ha ancora acquisito dal Consorzio Tormarancia. C’è poi da comprendere la destinazione degli oneri urbanistici che sono presenti su quest’area. Si parla di circa 8 milioni di euro che i costruttori sono obbligati a versare per attrezzare il parco. Infine vorremmo capire come le istituzioni intendono gestire la Tenuta, che è agricola e quindi può essere un parco produttivo, ma che deve essere aperto anche alle esigenze della cittadinanza».
Povertà educativa, una questione che riguarda tutti
«Aprire la tenuta significa anche e soprattutto mettere a disposizioni spazi educativi importanti». È con questo messaggio che Eleonora Di Maggio, della Rete contro la povertà educativa Roma Sud Ovest, ha dato il via al confronto tra amministratori e cittadini tenutosi durante la mattinata. La cura degli spazi va di pari passo con la cura delle relazioni e la questione è stata ribadita da tutte le associazioni della rete che hanno preso parola. Andrea Messori, dell’associazione Replay Network lo ha chiarito senza mezzi termini: «non sono i bambini e i ragazzi quelli in povertà educativa, ma siamo tutti noi i poveri.» Per Messori, aprire dei punti pubblici in uno spazio come quello di Tormarancia «significa avere la possibilità di trovare delle offerte formative, e significa anche e soprattutto potersi incontrare e rapportare con gli altri e non doversi trovare sempre soli. Se riuscissimo a collegare i punti aperti finora, A.F.A. 1,2, e 3, il Punto Qualità e l’orto urbano di Torcarbone, e se riuscissimo a spostare le persone da una parte all’altra del quartiere riusciremmo a fare anche politica educativa».
La co-gestione degli spazi pubblici
Il punto di vista delle associazioni è stato, durante l’incontro, in perfetta armonia con quello delle amministrazioni. Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio VIII ha evidenziato che la povertà educativa è l’elemento su cui riattivare un’idea di città e di territorio perché «non riguarda solo i ragazzi e le ragazze della nostra città ma è trasversale. Ha a che fare con come la nostra città si prende cura della sua comunità e come la comunità si percepisce all’interno della città: riguarda le famiglie; riguarda il ruolo della genitorialità; riguarda la terza età e riguarda tutti i volti di una comunità.» Nel suo intervento ha aggiunto inoltre che l’importanza di avere spazi pubblici è direttamente collegato a una stagione che ha visto la necessità di spazi aperti e comuni durante i due anni di pandemia.
Sabrina Alfonsi, Assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti, ha esortato gli adulti ad agire subito per cambiare le cose, poiché la povertà educativa, in questo periodo, è un tema che riguarda soprattutto loro. L’Assessore ha inoltre fatto presente che il Comune sta lavorando sul Regolamento dei beni comuni e sul cambiamento della gestione degli spazi verdi che passerà da “adozione” da parte dei cittadini a “patto di collaborazione” tra istituzioni e cittadinanza affinché «ognuno svolga il proprio ruolo». Sulla questione Tormarancia la condivisione d’intenti tra cittadini e amministrazioni hanno creato un confronto aperto al dialogo che continuerà anche in futuro, e che si auspica dia al più presto i suoi frutti.
Gli altri amministratori che hanno preso parola durante il confronto sono stati: Michele Centorrino, Assessore del Municipio VIII di Roma Capitale alle Politiche Ambientali; Giammarco Palmieri, Presidente della Commissione Permanente Ambiente e Nando Bonessio, Consigliere dell’Assemblea Capitolina.
Immagini: Comitato di Quartiere Grotta Perfetta