UN APPELLO PER IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
In dieci anni 500mila giovani si sono visti negare la possibilità. L'appello di "Vita", enti non profit, personalità perché venga adeguatamente finanziato
di Redazione
12 Ottobre 2020
Nei giorni scorsi “Vita” ha pubblicato un appello per il servizio civile universale, promosso insieme ad una rete di realtà di Terzo Settore e intitolato “Servizio civile, non si può dire no”. La lettera, che è stata firmata da 132 opinion leader e personalità della società civile, del mondo accademico e religioso, chiede che venga reso davvero universale – quindi aperto a tutti i ragazzi fra i 18 e i 28 anni che ne facciano richiesta – il servizio civile, il che presuppone un finanziamento adeguato.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Prof. Avv. Giuseppe Conte
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
Prof. Roberto Gualtieri
Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
Vincenzo Spadafora
Appello per il servizio civile universale
Possiamo permetterci il lusso di lasciare a casa decine di migliaia di giovani che vorrebbero fare servizio civile, ma ogni anno vedono la loro richiesta non accolta?
La domanda non è né retorica, né oziosa. Negli ultimi dieci anni sono stati infatti oltre 500mila i giovani che desideravano partecipare a un progetto di servizio civile, ma che, per carenza di posti messi a bando, hanno ricevuto risposta negativa. Eppure a fronte di un’emergenza sociale di proporzioni inedite, perché non si decide di mobilitare questa riserva del bene comune, dispiegandolo per attività e servizi per le persone più fragili, per
contrastare il digital divide dei bambini e delle famiglie più povere, per dare continuità all’assistenza delle persone disabili, per fare volontariato nelle mense dei bisognosi o distribuire cibo e medicinali agli anziani soli? Tanto più che con la riforma del servizio civile universale la possibilità di fare un’esperienza al servizio degli altri e della comunità sarebbe dovuta diventare un diritto per ogni giovane fra i 18 e i 28 anni. E invece nei prossimi due anni con le risorse previste non ne saranno avviati più di 18/19mila.
Nella prossima legge di bilancio il Governo deve trovare i fondi necessari per tutti i giovani che desiderano impegnarsi col servizio civile facendo domanda. Dire NO ogni anno a decine di migliaia di ragazzi è uno scandalo che deve finire:
- Perché il nostro Paese non può rinunciare a migliaia di ragazzi
disponibili a finalizzare un anno della loro vita “alla difesa non armata e
nonviolenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla
promozione dei valori fondativi della Repubblica” (decreto legislativo 40,
del 6 marzo 2017). - Perché il servizio civile è uno straordinario strumento di coesione e tenuta sociale. L’opportunità di un Servizio civile universale per tutti i giovani e le giovani del nostro Paese sarebbe un grande laboratorio di socialità e di donazione, ma soprattutto di protagonismo personale per generazioni troppe volte umiliate dalla politica.
- Perché in un momento in cui la disoccupazione giovanile nella fascia di età 15-24 anni è ormai al 31,1% non si può affossare uno strumento formativo che permette di acquisire sul campo soft skills sempre più richieste dal mercato del lavoro per una quota pari a circa un quinto di una generazione.
- Perché non è accettabile che a fronte di un investimento pubblico crescente delle spese militari che quest’anno raggiungeranno la cifra record di 26,3 miliardi, non si trovino 500 milioni l’anno per il servizio civile universale.
- Perché se la politica prende un impegno, quello di rendere il servizio
civile universale, lo deve rispettare.
Questa lettera è stata pubblicata in un ebook, che contiene anche commenti e testimonianze dei firmatari. Si può scaricare gratuitamente a questo link .