MIGRANTI: I VENTI PUNTI DI AZIONE PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE

Il 14 Gennaio la Chiesa celebra la Giornata del Migrante e del Rifugiato. In questo documento un contributo per l'ONU, ma anche per l'Italia

di Redazione

«La migrazione è una risposta umana naturale alle crisi e una testimonianza del desiderio innato di ogni essere umano di essere felice e di godere di una vita migliore. »  È questa la chiave di lettura del fenomeno migratorio adottata dalla Chiesa Papa Francesco e più volte ribadita, anche in occasione della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa cattolica celebra il prossimo 14 gennaio. In preparazione della Giornata, Papa Francesco ha pubblicato un messaggio, dal titolo giocato su quattro verbi: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.

La citazione è tratta dal documento “Rispondere alle sfide dei migranti e rifugiati: venti punti di azione per i patti globali”, che la Sezione Migranti e Rifugiati (Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) del Vaticano, ha offerto come contributo alle nazioni Unite per l’elaborazione dei due Global Compact sulla migrazione sicura, ordinata e regolare e sui rifugiati, in via di elaborazione. Il documento è stato stilato dopo una consultazione con varie conferenze episcopali e ONG cattoliche ed è stato poi approvato da Papa Francesco. Questa mattina è stato presentato durante una riunione straordinaria della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo.

I GLOBAL COMPACT DELL’ONU. «I processi avviati dalle Nazioni Unite per l’elaborazione di due Global Compact…  rappresentano un’occasione unica per fornire una risposta congiunta in termini di cooperazione internazionale e di responsabilità condivisa», si legge nel documento. Questo contributo della Chiesa cattolica si fonda sulle “buone pratiche” che caratterizzano la risposta tangibile della Chiesa ai bisogni dei migranti e dei
rifugiati», non pretende di «esaurire il ricco magistero della Chiesa su migrazione e asilo», ma si pone come «una serie di considerazioni pratiche che gli attori, cattolici e non, possono utilizzare, completare e approfondire nel loro dialogo con i governi in vista dei Global Compacts».

I VENTI PUNTI D’AZIONE. Il documento ha un approccio molto concreto e tocca temi che sono centrali nel dibattito pubblico e ruotano attorno ai quattro verbi del Messaggio del Papa Per la giornata Mondiale di quest’anno: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Ecco i temi toccati dai 20 punti d’azione:

  1. Incoraggiare gli Stati a bandire ogni forma di espulsione arbitraria e collettiva.
  2. Esortare gli Stati e gli altri attori coinvolti ad ampliare il numero e le forme di vie legali alternative per una migrazione e un reinserimento sicuri e volontari, nel pieno rispetto del principio di “non refoulement”.
  3. Incoraggiare gli Stati ad adottare una prospettiva di sicurezza nazionale che tenga in
    debito conto la sicurezza delle persone e i diritti di tutti i migranti, richiedenti asilo e rifugiati che entrano nel loro territorio
  4. Incoraggiare gli Stati con ingenti flussi emigratori di lavoratori ad adottare politiche e
    pratiche che forniscano protezione ai cittadini che decidono di emigrare.
  5. Incoraggiare gli Stati con ingenti flussi di lavoratori immigrati ad adottare politiche
    nazionali che proteggano contro lo sfruttamento, il lavoro forzato o la tratta.
  6. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche nazionali che permettano ai migranti, ai
    richiedenti asilo e ai rifugiati di sfruttare al meglio le proprie capacità e i propri talenti al fine di contribuire nel migliore dei modi al proprio benessere e a quello delle proprie comunità.
  7. Incoraggiare gli Stati a rispettare gli obblighi derivanti dalla Convenzione sui Diritti
    dell’Infanzia quando adottano una legislazione nazionale per far fronte alla situazione di vulnerabilità dei minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia.
  8. Incoraggiare gli Stati a rispettare i loro obblighi derivanti dalla Convenzione sui diritti
    dell’Infanzia nei confronti di tutti i minori migranti e raccomandare, tra l’altro, protezione giuridica, scuola, certificato di nascita.
  9. Incoraggiare gli Stati ad adottare legislazioni che forniscano pari accesso all’istruzione per gli studenti migranti, richiedenti asilo e rifugiati, a tutti i livelli.
  10. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche nazionali che garantiscano ai migranti e
    rifugiati l’accesso ad una protezione sociale adeguata.
  11. Incoraggiare gli Stati ad adottare una legislazione che eviti ai migranti e ai rifugiati lo
    stato di “apolidi”.
  12. Incoraggiare gli Stati a mettere in atto una legislazione che permetta il riconoscimento, il trasferimento e l’ulteriore sviluppo delle competenze di tutti i migranti, richiedenti asilo e rifugiati residenti nel Paese di accoglienza.
  13. Incoraggiare gli Stati ad adottare norme, politiche e pratiche che facilitino
    l’integrazione locale dei migranti, dei richiedenti asilo e delle popolazioni di rifugiati.
  14. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che favoriscano e preservino
    l’integrità e il benessere della famiglia, indipendentemente dallo status migratorio.
  15. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che garantiscano ai migranti,
    richiedenti asilo e rifugiati con necessità particolari o vulnerabilità le stesse opportunità offerte ai cittadini disabili.
  16. Incoraggiare la comunità internazionale a incrementate la porzione del contributo allo sviluppo e agli aiuti di emergenza in favore degli Stati che accolgono e sostengono grandi flussi di rifugiati e di migranti che fuggono da conflitti armati, affinché tutti possano beneficiarne, a prescindere dal loro status migratorio.
  17. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che garantiscano la libertà
    religiosa, in termini di professione e pratica, a tutti i migranti e rifugiati,
    indipendentemente dal loro status migratorio.
  18. Sulla base del concetto che l’integrazione non è né assimilazione né incorporazione,
    ma un processo bidirezionale che si fonda essenzialmente nel mutuo riconoscimento della ricchezza della cultura dell’altro, incoraggiare gli Stati ad adottare leggi che facilitino l’integrazione locale.
  19. Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e programmi che promuovano attivamente una visione positiva dei migranti e dei rifugiati e la solidarietà nei loro confronti.
  20. Quando i residenti stranieri sono costretti a fuggire dalla violenza o da una crisi
    ambientale, spesso hanno diritto a far parte dei programmi di rimpatrio volontario o di evacuazione. In questi casi, si devono incoraggiare lo Stato che accoglie, gli Stati donatori o lo Stato d’origine ad adottare politiche e procedure che facilitino il reinserimento dei rimpatriati.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a  comunicazione@cesv.org

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