MIGRANTI: I VENTI PUNTI DI AZIONE PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE
Il 14 Gennaio la Chiesa celebra la Giornata del Migrante e del Rifugiato. In questo documento un contributo per l'ONU, ma anche per l'Italia
di Redazione
09 Gennaio 2018
«La migrazione è una risposta umana naturale alle crisi e una testimonianza del desiderio innato di ogni essere umano di essere felice e di godere di una vita migliore. » È questa la chiave di lettura del fenomeno migratorio adottata dalla Chiesa Papa Francesco e più volte ribadita, anche in occasione della prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa cattolica celebra il prossimo 14 gennaio. In preparazione della Giornata, Papa Francesco ha pubblicato un messaggio, dal titolo giocato su quattro verbi: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
La citazione è tratta dal documento “Rispondere alle sfide dei migranti e rifugiati: venti punti di azione per i patti globali”, che la Sezione Migranti e Rifugiati (Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) del Vaticano, ha offerto come contributo alle nazioni Unite per l’elaborazione dei due Global Compact sulla migrazione sicura, ordinata e regolare e sui rifugiati, in via di elaborazione. Il documento è stato stilato dopo una consultazione con varie conferenze episcopali e ONG cattoliche ed è stato poi approvato da Papa Francesco. Questa mattina è stato presentato durante una riunione straordinaria della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo.
I GLOBAL COMPACT DELL’ONU. «I processi avviati dalle Nazioni Unite per l’elaborazione di due Global Compact… rappresentano un’occasione unica per fornire una risposta congiunta in termini di cooperazione internazionale e di responsabilità condivisa», si legge nel documento. Questo contributo della Chiesa cattolica si fonda sulle “buone pratiche” che caratterizzano la risposta tangibile della Chiesa ai bisogni dei migranti e dei
rifugiati», non pretende di «esaurire il ricco magistero della Chiesa su migrazione e asilo», ma si pone come «una serie di considerazioni pratiche che gli attori, cattolici e non, possono utilizzare, completare e approfondire nel loro dialogo con i governi in vista dei Global Compacts».
I VENTI PUNTI D’AZIONE. Il documento ha un approccio molto concreto e tocca temi che sono centrali nel dibattito pubblico e ruotano attorno ai quattro verbi del Messaggio del Papa Per la giornata Mondiale di quest’anno: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Ecco i temi toccati dai 20 punti d’azione:
- Incoraggiare gli Stati a bandire ogni forma di espulsione arbitraria e collettiva.
- Esortare gli Stati e gli altri attori coinvolti ad ampliare il numero e le forme di vie legali alternative per una migrazione e un reinserimento sicuri e volontari, nel pieno rispetto del principio di “non refoulement”.
- Incoraggiare gli Stati ad adottare una prospettiva di sicurezza nazionale che tenga in
debito conto la sicurezza delle persone e i diritti di tutti i migranti, richiedenti asilo e rifugiati che entrano nel loro territorio - Incoraggiare gli Stati con ingenti flussi emigratori di lavoratori ad adottare politiche e
pratiche che forniscano protezione ai cittadini che decidono di emigrare. - Incoraggiare gli Stati con ingenti flussi di lavoratori immigrati ad adottare politiche
nazionali che proteggano contro lo sfruttamento, il lavoro forzato o la tratta. - Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche nazionali che permettano ai migranti, ai
richiedenti asilo e ai rifugiati di sfruttare al meglio le proprie capacità e i propri talenti al fine di contribuire nel migliore dei modi al proprio benessere e a quello delle proprie comunità. - Incoraggiare gli Stati a rispettare gli obblighi derivanti dalla Convenzione sui Diritti
dell’Infanzia quando adottano una legislazione nazionale per far fronte alla situazione di vulnerabilità dei minori non accompagnati o separati dalla loro famiglia. - Incoraggiare gli Stati a rispettare i loro obblighi derivanti dalla Convenzione sui diritti
dell’Infanzia nei confronti di tutti i minori migranti e raccomandare, tra l’altro, protezione giuridica, scuola, certificato di nascita. - Incoraggiare gli Stati ad adottare legislazioni che forniscano pari accesso all’istruzione per gli studenti migranti, richiedenti asilo e rifugiati, a tutti i livelli.
- Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche nazionali che garantiscano ai migranti e
rifugiati l’accesso ad una protezione sociale adeguata. - Incoraggiare gli Stati ad adottare una legislazione che eviti ai migranti e ai rifugiati lo
stato di “apolidi”. - Incoraggiare gli Stati a mettere in atto una legislazione che permetta il riconoscimento, il trasferimento e l’ulteriore sviluppo delle competenze di tutti i migranti, richiedenti asilo e rifugiati residenti nel Paese di accoglienza.
- Incoraggiare gli Stati ad adottare norme, politiche e pratiche che facilitino
l’integrazione locale dei migranti, dei richiedenti asilo e delle popolazioni di rifugiati. - Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che favoriscano e preservino
l’integrità e il benessere della famiglia, indipendentemente dallo status migratorio. - Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che garantiscano ai migranti,
richiedenti asilo e rifugiati con necessità particolari o vulnerabilità le stesse opportunità offerte ai cittadini disabili. - Incoraggiare la comunità internazionale a incrementate la porzione del contributo allo sviluppo e agli aiuti di emergenza in favore degli Stati che accolgono e sostengono grandi flussi di rifugiati e di migranti che fuggono da conflitti armati, affinché tutti possano beneficiarne, a prescindere dal loro status migratorio.
- Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e pratiche che garantiscano la libertà
religiosa, in termini di professione e pratica, a tutti i migranti e rifugiati,
indipendentemente dal loro status migratorio. - Sulla base del concetto che l’integrazione non è né assimilazione né incorporazione,
ma un processo bidirezionale che si fonda essenzialmente nel mutuo riconoscimento della ricchezza della cultura dell’altro, incoraggiare gli Stati ad adottare leggi che facilitino l’integrazione locale. - Incoraggiare gli Stati ad adottare politiche e programmi che promuovano attivamente una visione positiva dei migranti e dei rifugiati e la solidarietà nei loro confronti.
- Quando i residenti stranieri sono costretti a fuggire dalla violenza o da una crisi
ambientale, spesso hanno diritto a far parte dei programmi di rimpatrio volontario o di evacuazione. In questi casi, si devono incoraggiare lo Stato che accoglie, gli Stati donatori o lo Stato d’origine ad adottare politiche e procedure che facilitino il reinserimento dei rimpatriati.
Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org