A TOR BELLA MONACA SI EDUCA ACCOGLIENDO
L'associazione Vides Mic Mag TBM gestisce un centro diurno e molte attività, grazie a un bel gruppo di volontari, che non si scoraggia
15 Ottobre 2019
Tor Bella Monaca, quartiere vivo e solidale. In quello che molti etichettano come “regno dello spaccio” e della malavita, c’è anche un sottobosco fatto di volontari, educatori e semplici cittadini, che ogni giorno cercano di creare nuove opportunità per ragazzi e per le famiglie più in difficoltà. Come il progetto che porta avanti da 20 anni l’associazione Vides Mic Mag TBM Onlus, che attraverso un centro diurno accoglie oggi più di 40 bambini, ragazzi e giovani delle zone limitrofe alla parrocchia Santa Maria del Redentore.
LA SCUOLA E ALTRO. Vides Mic Mag TBM non offre solo un servizio per il doposcuola o la distribuzione di pasti, ma anche un centro aggregativo, che negli anni ha saputo generare diverse forme di volontariato: la donazione periodica di sangue, la banca del mobile, i mercatini rionali, le cene solidali e tanto altro.
A raccontare l’intuizione e la difficoltà di avviare questo centro è Giordano, primo responsabile della struttura. «Quando quel 4 ottobre del 1994, le suore salesiane di Tor Bella Monaca mi chiesero di avviare questo progetto dissi che era impossibile. Avevo solo 22 anni e a stento conoscevo le difficoltà dei minori che abitavano il quartiere: una sfida forse impossibile! Poi iniziammo col doposcuola per pochi ragazzi e la cosa funzionò. E se oggi ospitiamo più di 40 giovani, lo dobbiamo alla generosità di tante mamme e papà della parrocchia, che volontariamente in questi anni hanno prestato servizio nel centro».
I DESTINATARI E I FALLIMENTI. “Casa mia, casa nostra” offre servizi educativi e di semi-residenzialità per diverse fasce d’età, 7-10 anni e 12-18 anni. Entro la fine dell’anno verrà inaugurata una nuova ala del centro, “Il Germoglio”, dedicata interamente ai bambini dai 3 ai 6 anni. «A noi progettisti», continua Giordano, «quando viene aperto un servizio, viene chiesto di descrivere sinteticamente i “Destinatari del progetto”. Ma cosa sono, forse un pacco? Sin dal primo giorno di apertura abbiamo scelto di mettere al centro il bambino/ragazzo offrendogli tutto ciò che avevamo: prima un posto dove fare i compiti, poi anche i pasti, poi le gite, la formazione, fino ad arrivare a oggi, quando grazie alla partnership coi licei di zona abbiamo avviato l’alternanza scuola-lavoro».
L’emergenza che in questo, come in altri quartieri periferici, interpella le associazioni è l’alto tasso di abbandono scolastico: alcune famiglie non vogliono che i loro figli frequentino la scuola. Ecco perché il più delle volte, sono gli stessi operatori di Vides Mic Mag TBM a prenderli a casa e accompagnarli in classe. Ma non sempre gli interventi contro la povertà educativa vanno a buon fine.
«Resistenza e costanza sono le caratteristiche, che hanno contraddistinto tutti i volontari che hanno prestato servizio nel nostro centro», racconta Suor Paola. «Ma il più delle volte ci scoraggiamo davanti a scarsi risultati. Gli interventi messi in atto in quartieri come questo sono a lungo termine, ecco perché per noi è importante seminare. Quando germoglieranno questi valori, che abbiamo cercato di trasmettere, non lo sappiamo. Sappiamo, però, che davanti ad alcuni fallimenti, ci sono anche le vittorie dimostrate da quei ragazzi che dopo diversi anni sono tornati nel centro e hanno ringraziato chi ha offerto loro un’opportunità di crescita».
I VOLONTARI Le richieste di inserimento da parte dei Servizi Sociali di zona sono molte e in certi casi l’accoglienza del minore nel centro può diventare un’alternativa al collocamento in Casa Famiglia.
Francesca, che oggi è la psicologa dell’area 12-18 anni, è stata una delle prime volontarie del centro. «Io e altre mie colleghe eravamo ancora studentesse e ci chiesero di dare una mano in struttura. Ci siamo messe in gioco e dopo vent’anni possiamo dire che è stata un’esperienza formativa, che ci ha messo a stretto contatto con i bisogni di questi ragazzi».
Oggi i volontari del centro girano i licei e istituti del quartiere raccontando il progetto agli studenti e chiedendo loro una mano per le attività pomeridiane (anche grazie alla possibilità di svolgere il Servizio Civile Nazionale all’interno della struttura). «Di Tor Bella Monaca si dice tanto», conclude Gianluca Antonini, attuale presidente dell’associazione Vides Mic Mag TBM, «allora diciamo pure che Tor Bella Monaca è anche un posto che oggi aggrega tanti volontari, che ogni giorno donano molto di loro stessi».
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Una risposta a “A TOR BELLA MONACA SI EDUCA ACCOGLIENDO”
Un mezzo molto utile per farci conoscere meglio e sperare che altri volontari accrescano le nostre fila per il bene della nostra comunità.
Buon lavoro a tutti !!!