TERREMOTO: AIUTIAMO IN MODO INTELLIGENTE
Momentanea sospensione della raccolta di beni, continua quella di fondi. In molti vogliono partire volontari ma gli aiuti, di ogni genere, vanno gestiti
26 Agosto 2016
Già ieri abbiamo raccontato della grande solidarietà dimostrata da tutta l’Italia nei confronti delle popolazioni e dei territori colpiti dal terremoto. Ora dopo ora si moltiplicano le iniziative di solidarietà da parte di associazioni, enti, categorie, partiti, comitati e singoli cittadini. Di fronte alle tragiche notizie che provengono dal conteggio delle vittime (267 secondo l’ultimo bilancio, ancora provvisorio), con un numero imprecisato di dispersi e sfollati, questa reazione di orgoglio e solidarietà è nazionale è certamente l’unica nota positiva a cui aggrapparsi per superare anche questo tragico avvenimento. Adesso però le parole d’ordine sono coordinamento e continuità.
L’immensa quantità di beni raccolti nel giro di una giornata in tutto il Paese hanno portato le autorità a chiedere di fermarsi per evitare l’accumularsi di generi alimentari non necessari. E’ quanto è stato deciso durante il vertice tenutosi alla Provincia di Rieti a cui erano presenti il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. Le associazioni e gli enti che hanno effettuato le raccolte stanno ora catalogando e stoccando i beni, mettendoli a disposizione della Protezione Civile. Rimangono aperte, ovviamente, le raccolte di fondi, anche se le autorità invitano a utilizzare i canali ufficiali della Protezione Civile e enti pubblici.
Tante altre piccole iniziative possono essere d’aiuto. Ad esempio la disponibilità di alcune strutture turistiche o di privati per accogliere gratis sfollati o volontari, o di associazioni che ospitano o danno supporto alle persone colpite dal terremoto, come l’associazione ALCLI di Rieti che ha accolto un ferito lieve e lo assiste in tutte le sue necessità. Moltissime sono le richieste per aiutare in prima persona, come volontari, nelle zone colpite dal sisma. Dai Centri di Servizio per il Volontariato ci segnalano decine e decine di chiamate e messaggi da parte di singoli cittadini che si mettono a disposizione per aiutare, ma anche qui c’è bisogno di tempo e coordinamento. C’è chi è tornato dall’estero per mettersi a disposizione come volontario; medici, psicologi, educatori, elettricisti, idraulici, ognuno mette a disposizione le proprie competenze ma anche questa corsa al volontariato va gestita in accordo con le vere esigenze che pian piano si individueranno. «Chi vuole essere volontario deve fare riferimento alle associazioni di volontariato» ci ha detto Cristiano Bartolomei, Presidente dell’associaizone di Protezione Civile Brigata Garbatella, sul posto da mercoledì, «per quanto riguarda quelle che fanno parte della protezione civile e sono attivate dal Dipartimento a partire però il momento è di assoluta emergenza e chi si segna adesso non parte subito, senza avere assicurazione, equipaggiamento ed essere adeguatamente formato». «Volontari al momento ce ne sono tanti, quello di cui c’è bisogno sono mezzi per la rimozione dei detriti, per riaprire le strade, di gruppi elettrogeni e macchinari vari perché mancano elettricità e acqua» ci ha detto Roberta Capparella, dell’associazione di Protezione civile NOE di Rieti, anche lei sul campo da tre giorni. «Noi seguiamo le indicazioni che arrivano dalla sala operativa» ha aggiunto «gli aiuti in arrivo sono tanti ma vanno gestiti».
I centri di Servizio per il Volontariato stanno raccogliendo i dati di chi si offre come volontario, per cercare di metterli in contatto con le associazioni di volontariato una volta che la situazione si sia stabilizzata. Bisogna infatti guardare oltre l’immediata emergenza, su cui stanno già lavorando migliaia di uomini delle forze dell’ordine e della Protezione Civile. Un’iniziativa al riguardo è quella promossa da diverse realtà del Terzo Settore del Lazio che ieri pomeriggio a Roma hanno creato la rete “Oltre il Sisma” con sede operativa a Rieti, con l’obiettivo di far fronte ai bisogni delle comunità locali sul medio-lungo termine.
Per chiunque voglia aiutare il consiglio è quello di aspettare, contattare qualche associazione, tenersi informati e recettivi rispetto alle richieste che verranno fatte da chi coordina i Soccorsi, avendo ben chiaro che l’emergenza e la necessità di aiuti, di ogni genere, durerà a lungo.