FACENDO VOLONTARIATO SI SVILUPPANO COMPETENZE. ECCO COME VALORIZZARLE E CONVALIDARLE
Scoprite gli strumenti realizzati dal progetto europeo Voyce, coordinato dal CSV Lazio
08 Febbraio 2019
Valorizzare e convalidare le competenze acquisite dai giovani durante le esperienze di volontariato per promuovere la loro entrata nel mondo del lavoro. Con questo obiettivo il Cesv (ora CSV Lazio) ha lavorato insieme a un partenariato europeo al progetto Voyce – Volunteering Youth: Routes and tools for competences’ emersion, cofinanziato dal programma Erasmus+.
«In Europa più di un giovane su cinque svolge attività di volontariato», ci ha detto Massimiliano Trulli, responsabile del progetto per il Csv Lazio, «facendo esperienze che rappresentano occasioni di crescita e di apprendimento importanti ma che spesso vengono sottovalutate, da loro stessi ma anche dalla società. La valorizzazione e la convalida delle competenze è una questione sulla quale lavoriamo da anni come Centro di Servizi e per la quale era necessario creare e proporre degli strumenti utili e facili da usare per i volontari e per le organizzazioni che li ospitano».
Da qui è nata l’idea del progetto Voyce, presentato insieme a un partenariato di otto organizzazioni provenienti da cinque paesi europei, con il Csv Lazio e il Cpia3 come partner italiani.
Da anni gli attori e le agenzie che si occupano di educazione e di giovani hanno riconosciuto l’importanza degli apprendimenti acquisiti in contesti informali e non formali. Ad esempio, le famose competenze trasversali, o soft skills per utilizzare la dicitura inglese, sono ormai riconosciute come fondamentali e su di loro si concentrano spesso anche gli esperti di risorse umane in fase di selezione dei candidati per un lavoro o un tirocinio. Le esperienze di volontariato sono un’occasione per lo sviluppo di queste competenze e possono rappresentare un passo verso il mondo del lavoro. Riconoscerlo però non è così facile e ancor meno facile è comunicarlo.
GLI STRUMENTI CREATI. Il progetto, avviato nel 2016, si è concluso a fine 2018 con la pubblicazione e la presentazione al pubblico di cinque strumenti utili ad organizzazioni e volontari per il riconoscimento e la convalida delle competenze acquisite durante le esperienze di volontariato.
Degli strumenti utilissimi e facili da usare per sopperire alla mancanza di risorse e di conoscenza in materia delle organizzazioni di volontariato.
Il primo output realizzato è stata una ricerca sulla convalida delle competenze, che comprende cinque Paesi (Polonia, Italia, Francia, Spagna, Portogallo) e un report transnazionale riguardante la situazione europea. Si tratta di una analisi sulle sperimentazioni pratiche di valutazione e certificazione delle competenze dei giovani, che è stata utilizzata come base per costruire un modello di convalida che tenesse conto dei punti di forza e delle criticità delle sperimentazioni già esistenti.
Il secondo strumento realizzato durante il progetto è stato il “Manuale per la convalida delle competenze”. È un manuale facile da usare, adattabile a tutti i tipi di organizzazioni e attività di volontariato, che guida passo passo l’organizzazione nel processo di valutazione e convalida delle competenze del volontario. Nel farlo aiuta a prendere in considerazione il punto di vista di tutti gli attori coinvolti. Coinvolge infatti lo stesso volontario, un tutor dell’organizzazione, gli altri volontari, gli eventuali beneficiari dell’attività di volontariato e un supervisore. Il manuale è disponibile anche in versione di piattaforma online, il terzo strumento del progetto Voyce.
Il quarto output realizzato durante il progetto è stato una guida rivolta a chi opera in organizzazioni che ospitano giovani volontari. Al suo interno si possono trovare informazioni utili su come accogliere al meglio i volontari e su come stimolare la crescita delle loro competenze per rendere la loro esperienza e di conseguenza il loro apporto, ancor più positivi.
Infine il quinto strumento è un modulo formativo pensato per le ultime fasi delle esperienze di volontariato, utile ad aumentare la consapevolezza dei volontari su quanto appreso e ad aiutarli a comunicarlo all’esterno. In questa direzione vanno anche i seminari sullo storytelling, i cui video racconti realizzati dai giovani coinvolti sono visibili sul canale Youtube del progetto.
Durante i due anni della durata del progetto, tutti questi strumenti sono stati sperimentati con oltre 100 giovani di diversi Paesi, e decine di animatori giovanili sono stati supportati con corsi di formazione.
L’IMPORTANZA DELLA CONVALIDA. «Sfortunatamente, le organizzazioni che ospitano volontari di solito non sono molto consapevoli dell’importanza di convalidare le competenze, e non investono risorse per far fronte a questa questione – ha detto il Coordinatore del Progetto Voyce MassimilianoTrulli – ma noi siamo convinti che la convalida delle competenze possa dimostrare che, grazie al volontariato, i giovani possono costruire competenze trasversali cruciali e durature, sia in campo personale che in quello professionale».
Bisogna sottolineare ad esempio quanto sia utile la convalida delle competenze per l’avviamento al lavoro di giovani vulnerabili e/o con basse qualifiche. «Prendiamo ad esempio i rifugiati ed altri migranti – ha aggiunto Trulli – i quali a volte hanno titoli di studio non riconosciuti nei Paesi UE o non hanno potuto completare il ciclo di studi, o anche italiani con bassa scolarizzazione e senza alcun titolo spendibile sul mercato del lavoro».
La vera sfida per chi si occupa di volontariato ed opera in contesti di apprendimento informale e non formale è proprio questa: far capire alle organizzazioni e agli stessi giovani volontari l’importanza di dedicare tempo ad un percorso di valutazione e convalida di queste competenze per poterle poi anche spenderle sul mercato del lavoro. Voyce ha messo a disposizione diversi strumenti, adesso bisogna riuscire a farli utilizzare a un numero sempre maggiore di organizzazioni e giovani.