LO YOGA DELLA RISATA CI RICONCILIA COL NOSTRO BAMBINO INTERIORE
È una tecnica importata dall'India e che si sta diffondendo in Italia. Perché ridere può essere una cosa molto seria.
21 Marzo 2016
Ridere non è solo un gioco, ma può essere un vero e proprio esercizio finalizzato al benessere della persona. È questa l’idea che ispira lo “Yoga della risata”, tecnica del medico Madan Kataria nata a Mumbay in India nel 1995 e poi esportata in tutto il mondo. Una terapia che spiega l’importanza del buonumore come un vero e proprio farmaco: 80 muscoli in movimento stimolano l’espansione dell’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni, favorendo così il passaggio del sangue, come succede quando facciamo sport.
Ma la rivoluzione dello yoga della risata è la capacità di farci ridere anche senza umorismo, grazie a quella che viene denominata “risata autoindotta” o non spontanea. In Italia l’associazione nazionale Yoga della risata è nata nel 2008, per merito di Laura Toffolo e di Simonetta Marchionni e svolge il proprio servizio sul territorio suddivisa in club. Noi siamo andati a trovare uno di questi circoli a Roma, nel quartiere Trastevere, per comprendere meglio come si svolge una sessione di ydr.
Ridere è una cosa seria
La familiarità è il primo elemento che ci sorprende: 18 persone in tutto, si conoscono e si salutano con calore e anche noi siamo accolti con un sorriso. Si lavora principalmente sulla creatività: la seduta inizia come un gioco, in cui l’immaginazione non sembra avere freni. Immaginiamo di svegliarci la mattina, di bere il caffè, di lavarci e di uscire di casa e proviamo a ridere di questi momenti, sforzandoci per trasformare i brutti pensieri in emozioni positive, “dal piombo all’oro”, per usare le parole di Arianna Albertini, la leader che guida la terapia. La risata viene inizialmente simulata guardandosi negli occhi con l’altro, finché esercizio dopo esercizio diventa contagiosa in una giocosità tipica dell’infanzia.
Un altro aspetto che ci colpisce è l’allenamento. Assistere ad una seduta di yoga della risata smonta diverse precomprensioni: c’è una sistematicità anche nella positività e nel buonumore, ridere diventa una cosa seria, un fenomeno naturale che non implica necessariamente la comicità o la commedia, ma si basa sulla pratica delle nostre emozioni primarie. Dopo 30-45 secondi di risata viene chiesto al gruppo di partecipanti di rilassarsi e fare respiri profondi. Tutto questo aumenta la fornitura di ossigeno al corpo e concilia una semplice emozione come il ridere ad un’antica disciplina come lo yoga, gli esercizi delle risate al Pranayama, l’antica scienza della respirazione che serve a raggiungere, integrare e armonizzare il nostro corpo con la mente.
Il valore sociale della risata
I club della risata hanno anche un valore sociale: sono migliaia in oltre 70 paesi del mondo e svolgono il loro servizio anche in scuole, ospedali e carceri.
Secondo la Loma Linda University nel South Carolina i benefici della risata sono diversi: migliora la circolazione (il cuore pompa il 20% in più di sangue) e previene le malattie cardiovascolari. Ma non solo: ridere regola la frequenza cardiaca, rafforza il sistema immunitario e incrementa nel nostro corpo la produzione di endorfine, sostanze chimiche naturali legate alla regolazione dell’umore, in grado di generare un senso di benessere e abbattere stress e depressione. Quando siamo felici il nostro corpo aumenta anche la produzione di cellule NK (natural killer), che uccidono virus e distruggono le cellule tumorali.
«Ero in crisi», ci racconta Paolo al termine della seduta. «Vengo qui da due anni e all’inizio mi chiedevo: cosa avranno questi da ridere? Si sforzavano di ridere e la mia vita era come un buco nero, io ero in depressione e loro ridevano. Poi mi sono lasciato coinvolgere e lo yoga della risata mi ha “stappato” nel vero senso della parola. Ho aperto la porta alla positività, ho cambiato prospettiva e ho visto in me un cambiamento concreto». Paolo come tanti altri ha vissuto sulla propria pelle una delle frasi più celebri dell’ideatore dello yoga della risata, il dr Kataria: «E se non hai voglia di ridere, porta il tuo corpo a ridere e la mente lo seguirà». Per abbracciare il bambino interiore che è in noi, gratificarlo e metterlo al centro delle nostre emozioni.