BIBLIOTECA CITTADINI DEL MONDO: SIAMO UN PORTO CHE ACCOGLIE
La Biblioteca Cittadini del mondo ha presentato il report attività. «Questo luogo è sempre più un’alternativa all'aria pesante che si respira fuori»
25 Maggio 2019
Il desiderio di un padre di raccontare una storia al figlio nella propria lingua di origine. Parte da qui la storia di una Biblioteca e dei tanti volontari che nel corso degli anni le hanno dato vita, trasformandola in un punto di riferimento di accoglienza e integrazione. (Guarda la fotogallery). Siamo a Roma, al Quadraro. Da Via Opita Oppio si apre al quartiere la Biblioteca Cittadini del Mondo, dove ieri è stato presentato il report delle attività 2017-2019. Numeri, dati, ma, sopra a tutto, il racconto delle persone incontrate, dei vissuti condivisi o solo sfiorati, della profonda e comune convinzione che leggere libri nella lingua propria e ritrovare materiali della cultura di origine di ciascuno siano valori irrinunciabili affinchè il patrimonio che è il portato culturale di ciascuno non si disperda e possa essere, anzi, coltivato.
È da qui che nasce la Biblioteca Cittadini del Mondo e l’impegno a renderla ciò che è: non una semplice biblioteca, quanto un luogo aperto al mondo, un porto di scambi e reciprocità tra cittadini italiani e cittadini stranieri.
Dopo protocolli di intesa, accordi e spostamenti alla ricerca di uno spazio adatto, oggi la Biblioteca Cittadini del Mondo può contare su una sede funzionale: un’aula per i corsi e le iniziative culturali; una per i corsi di italiano, la sala per l’accoglienza e lo sportello sociale, e la parte che ospita gli esperti di progettazione, rendicontazione, comunicazione e gli assistenti sociali.
UN PATRIMONIO IMPORTANTE. « Quando abbiamo aperto, nel 2009, la Biblioteca contava 246 libri», si legge nel Report. «Oggi, il nostro patrimonio è costituito da circa 17.000 libri (oltre 1.000 per ragazzi), in più di 25 lingue diverse e dai contenuti più disparati e un settore multimediale con oltre 1.200 DVD». Un patrimonio costruito anche grazie alle donazioni. Naturalmente un intero settore è dedicato al fenomeno migratorio, grazie alla collaborazione con Caritas, Idos e Centro Studi Emigrazione Scalabriniani.
UN PORTO APERTO AL MONDO. La Biblioteca Cittadini del Mondo intende essere – e, grazie all’impegno dei volontari, è diventata – più di una biblioteca. Grazie ai corsi, alle iniziative, agli incontri nelle scuole, all’Alternanza scuola-lavoro, al coinvolgimento del quartiere, è divenuta motore di coesione sociale. «Siamo convinti che per contrastare discriminazione e razzismo sia necessario partire da giovani e adolescenti, offrendo modelli educativi e stimoli alternativi a quelli del consumismo e delle realtà virtuali», si spiega nel Report.
I corsi sono trasversali: dal disegno alla storia dell’arte; dalla mitologia all’astronomia, fino a letteratura e poesia. E poi le cene multietniche, i cineforum, i dibattiti. Sempre con un solo obiettivo: fare integrazione attraverso la cultura. «I tesserati sono più di duemila», spiega l’associazione, «le iniziative e i corsi sono molto frequentati e le attività della biblioteca sempre in evoluzione». «Siamo soddisfatti non solo per il funzionamento di questo posto a cui teniamo, ma perché questo luogo sta diventando sempre più un’alternativa a ciò che c’è fuori, a quest’aria pesante che si respira nelle strade, fra la gente».
LA SCUOLA DI ITALIANO. Attivata nel 2014, la scuola conta oggi 7 corsi, oltre a quelli individuali, e 100 iscritti. Ogni corso prevede due appuntamenti a settimana e conta una media di una decina di studenti per lezione, guidati da due insegnanti volontari madrelingua. Gli studenti sono soprattutto donne (gli uomini sono un terzo degli iscritti) di origine asiatica, quasi la metà dal Bangladesh. Riguardo l’età, c’è un picco tra gli iscritti tra i 25 e i 35 anni, mentre pochi sono gli over 45. Una parte dei corsi riguarda la salute, l’educazione civica e ai diritti, oltre ad una serie di approfondimenti tutti al femminile e le uscite, per lavorare sulla consapevolezza del territorio e della città.
«Le iscrizioni sono cresciute di anno in anno e l’inserimento nella Rete Scuolemigranti è stata una risorsa». «Una delle difficoltà maggiori per la didattica è la difficoltà della maggioranza degli allievi a garantire continuità, per motivi familiari o lavorativi: su una media di 30 iscrizioni iniziali per corso, solo un terzo riesce a frequentare in maniera stabile. Le lezioni devono, quindi, devono essere plasmate in base all’equilibrio tra ciò che già è stato affrontato e l’arrivo dei subentri».
LO SPORTELLO SOCIALE. Attivo dal 2010, lo sportello sociale garantisce un servizio gratuito di ascolto, counseling, orientamento ai servizi. Aperto due giorni a settimana, ha una utenza mista, di italiani e non, con una attenzione particolare a migranti fragili, donne vittime di violenza, minori, aventi diritto a forme di protezione internazionale.
«Dal 2006 lo sportello sociale è anche a Palazzo Selam, lo stabile occupato a La Romanina, in cui vivono circa 800 persone titolari di protezione internazionale e provenienti dal Corno d’Africa». Anche grazie allo sportello, l’associazione Cittadini del Mondo contribuisce a promuovere politiche sociali inclusive e antidiscriminatorie, nonché una cultura della solidarietà.
Ora si lavora per recuperare lo spazio antistante l’ingresso della Biblioteca, un’area di 200 metri quadri destinata a diventare un nuovo spazio per stare insieme e organizzare iniziative.
«L’aria che si respira tra i nostri libri», si ribadisce con forza nel Report, «è quella che da sempre abbraccia l’umanità: l’incontro, lo scambio, la reciprocità. Da noi tutti sono i benvenuti e lo sanno, lo sentono, ne hanno piacere. Nessuno escluso. Noi siamo un porto che accoglie, non che respinge». «Siamo convinti», continuano i volontari, «che i pregiudizi si combattano così, semplicemente conoscendosi. Semplicemente combattendo l’indifferenza, che spesso fa più danni dell’odio». E ne siamo convinti anche noi.
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Le immagini che illustrano l’articolo sono tratte dal sito della Biblioteca Cittadini del Mondo